Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / I terroristi dello Stato Islamico attaccheranno l’Iran?

I terroristi dello Stato Islamico attaccheranno l’Iran?

di Vladimir Pechnikov - 14/10/2014

Fonte: controinformazione


 

Il quotidiano britannico Sunday Times il 5 ha comunicato che gli islamisti dell’organizzazione Stato Islamico (ISIS) intendono scatenare una guerra contro l’Iran e impossessarsi dei suoi segreti nucleari.

La redazione è entrata in possesso di un documento vistato da uno dei leader dell’ISIS Abdalla Ahmad al-Mashdani, membro del gabinetto di guerra segreto composto di dei leader principali dell’ISIS. Il documento, contenente 70 punti che descrivono gradualmente la strategia volta alla privazione dell’Iran di “tutta la sua potenza”, è destinato alla leadership suprema e ai comandanti in campo di quell’organizzazione terroristica. I seguaci che nel documento sono chiamati “fiaccole della luce” sono chiamati a uccidere diplomatici, imprenditori, insegnanti e funzionari iraniani.


Il testo è stato trovato nel marzo scorso dalle teste di cuoio iraniane nel corso di un blitz nella casa di uno dei leader dell’ISIS. Secondo Sunday Times, i servizi segreti occidentali hanno effettuato la perizia di questo documento e la sua западные спецслужбы провели экспертную проверку этого документа, и его attendibilità e autenticità sono fuori dubbio.
Che cosa c’è dietro queste informazioni? Per quanto è probabile tale sviluppo degli avvenimenti? Il politologo-orientalista Vladimir Sazhin fa notare:
Il raggruppamento degli islamisti oltranzisti Stato Islamico che ha proclamato la costituzione su una parte del territorio della Siria e dell’Iraq di un califfato islamico e avanza le pretese sull’intera Asia e Africa Occidentale, dal Pakistan al Maghreb, rappresenta una reale minaccia alla civiltà contemporanea in tutta la sua molteplicità.
I successi dell’ISIS, – ritiene l’esperto, – sono evidenti: su un terzo dei territori della Siria e dell’Iraq è già stato costituito uno pseudo – stato che ha introdotto leggi oscurantiste e norme del fanatismo medievale in base alla teoria di jihad globale che risale a quasi millecinquecento anni fa. E l’espansione islamista dell’ISIS continua in diverse direzioni.
Chi è realmente il principale nemico dell’ISIS, sia militare sia ideologico, la forza principale capace di resistere a questi terroristi e rappresentare una minaccia per loro? Si capisce che non è l’Aeronautica Militare dei paesi della coalizione che sferrano gli attacchi aerei che colpiscono sul piano tattico, ma che sono inefficienti sul piano strategico.
L’avversario militare reale, ma per ora soltanto potenziale, dell’ISIS, sono le forze armate dell’Iran, composte di 800 mila uomini, ben equipaggiati e addestrati. Un altro punto importante: gli iraniani per 8 anni hanno combattuto il regime di Saddam Hussein e hanno informazioni oggettive sull’Iraq e sul suo territorio. Indubbiamente vi hanno una fitta rete ramificata degli agenti. Conoscono il teatro di guerra. E lo spirito combattivo dei soldati iraniani non è da meno di quello dei fanatici dell’ISIS.
C’è da dire che Teheran è stata la prima ad aiutare Baghdad quando è scattata l’offensiva dell’ISIS. Secondo alcuni dati ora gli iraniani continuano a farlo. Innanzitutto inviando i consiglieri, poi inviando i mezzi militari e, infine, con una diretta partecipazione delle forze speciali del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica. In generale, Teheran agisce attivamente contro l’ISIS. Nello stesso tempo la leadership iraniana ha concentrato una notevole quantità delle forze e dei mezzi da combattimento a ridosso del confine con l’Iraq. Potranno 20-30 mila di fanatici oltranzisti crudeli, anche se abili guerriglieri, anche se militari di professione tra i quali ci sono circa cinque mila originari dall’Europa, Asia e America, resistere alle forze armate regolari iraniane chi si distinguono radicalmente da quelle irachene, deboli e praticamente disintegrate? E’ poco probabile.
I fatti sopracitati non riguardano appieno i piani dell’ISIS per l’invasione della Repubblica Islamica dell’Iran e per la cattura dei suoi segreti nucleari che tuttora non sono riusciti a ottenere nemmeno i servizi segreti israeliani.
I metodi terroristici per esercitare le pressioni sulla Repubblica Islamica dell’Iran invece rappresentano davvero un grande pericolo. L’Iran sciita è inserito dallo Stato Islamico nell’elenco degli obiettivi per compiere atti cruenti antisciiti.
E’ sensazionale uno dei metodi, citati nel documento dell’ISIS, per ottenere segreti nucleari iraniani. Per fare ciò i terroristi islamici valutano le possibilità per collaborare con la Russia. Lo Stato Islamico è disposto a offrire a Mosca una transazione: l’accesso ai giacimenti petroliferi situati nella provincia di Anbar, controllata dall’ISIS, in cambio dei segreti nucleari. Naturalmente a condizione che Mosca cessi di sostenere il regime di Assad in Siria e il regime degli ayatollah in Iran.
Non ne vale la pena nemmeno di commentare queste fantasie islamiste. Sorge il dubbio: o autori di questo documento non si rendono conto della realtà (oppure sono completamente al di fuori della realtà), oppure che sono amanti dell’umorismo nero.
Parlando seriamente il documento dell’ISIS reso pubblico da Sunday Times contiene informazioni che suscitano una certa dose di dubbio (ad eccezione della possibilità del terrore islamista contro la Repubblica Islamica dell’Iran).
Chi ha l’interesse a spingere Teheran e lo Stato Islamico sull’orlo di guerra? Probabilmente coloro che vorrebbero spingere l’Iran alle dirette azioni di guerra contro lo Stato Islamico in Iraq e coloro che hanno sufficienti opportunità di penetrare nelle sfere più alte dello Stato Islamico e compilare un simile documento, per giunta del tutto autentico.

Fonti: Italian.ruvr.ru         Blazingcatfur.ca