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L’Esercito Siriano libera la città di Morek . L’Iran accusa i sauditi di sostenere lo Stato Islamico

di Luciano Lago - 22/10/2014

Fonte: Controinformazione



Nella provincia di Hama, l’Esercito siriano ha ottenuto alla fine il completo controllo della città di Morek, che si trova al nord della capitale della provincia, come hanno riconosciuto le milizie e l’ Organismo (dell’opposizione) Siriano per i Diritti Umani, con sede a Londra.
Secondo quest’ultimo, l’Esercito Siriano, che aveva circondato Morek per alcune settimane, è penetrato nella città da est, da sud e dal sud est dopo l’arrivo di rinforzi, cosa che è servita per guadagnare in essa le posizioni dei gruppi terroristi, incluso il Fronte Al Nusra, collegato ad Al Qaeda.

La battaglia di Hama riveste una grande importanza dato che questa ha permesso all’Esercito siriano di restaurare la continuità territoriale tra il nord, il centro ed il sud della Siria e controllare la via dei rifornimenti che si svolge per tutto il paese. La conquista di Morek riveste una importanza in questo senso perchè dalla città si domina una delle principali vie di comunicazione dei gruppi armati. La caduta di Morek significa che l’Esercito Siriano dispone oggi di una amplia zona geografica sotto il proprio controllo e questo gli permette di manovrare con facilità in tutto il centro del paese.

 

Da parte loro i gruppi armati hanno subito forti sconfitte nella provincia adi Hama, che gli sono costati molti uomini, armi ed equipaggiamenti, la qual cosa si è riflessa negli ultimi giorno nelle sue conseguenze sul terreno di battaglia. A questo bisogna aggiungere la divisione tra i detti gruppi, che si sono resi protagonisti di scontri fra di loro e che mancano di un comando unificato.

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La presa di Morek per l’Esercito siriano presuppone quindi, una perdita per gli altri gruppi dei miliziani ed i suoi effetti non saranno limitati alla stessa città ma anche, come è accaduto in altre occasioni, ogni conquista di una zona chiave viene seguita normalmente da altre delle zone vicine.

Mosca seguirà a dare aiuto all’Iraq ed alla Siria nella lotta contro il terrorismo

La Russia seguirà a fornire aiuto alla Siria ed all’Iraq nella lotta contro il terrorismo internazionale attraverso la fornitura di armi, ha dichiarato questo Lunedì il ministro degli Esteri della Russia, Serguei Lavrov.
“Forniamo un appoggio continuo ai governi di Iraq e Siria, così come a quelli di altri paesi della regione nella loro lotta contro gli estremisti, attraverso importanti forniture di armi e tecnica militare”, ha dichiarato Lavrov.
Inoltre ha aggiunto che Mosca difende il consolidamento delle forze internazionali nella lotta contro la minaccia terroristica.

Lo Stato Islamico (ISIS) dell’Iraq e del Levante, che in precedenza aveva accentrato tutte le sue operazioni in Siria, dallo scorso Giugno ha attaccato i territori del nord e dell’ovest dell’Iraq, dove si sono uniti agli estremisti sunniti, ex militari dell’esercito di Saddam Hussein e a piccoli gruppi di terroristi. Il 29 Giugno avevano proclamato la nascita del “califfato islamico” che si estende da Aleppo (nord della Siria) fino alla provincia di Diyala, nell’est dell’Iraq.
Gli estremisti hanno provocato il panico e causato migliaia di morti tra la popolazione locale, obbligando centinaia di migliaia di civile a fuggire come rifugiati.
Le posizioni dell’ISIS sono attualmente obiettivo di bombardamenti da parte della coalizione internazionale capeggiata dagli USA.

L’Ambasciatore della Siria in India ha dichiarato :” lo stato Islamico è un mito creato dagli Stati Uniti”

L’ISIS è una creazione statunitense che riceve l’appoggio diretto dalla Turchia e che risulta finanziato dall’Arabia Saudita e dal Qatar, ha assicurato l’ambasciatore siriano in India, Riad Kamel Abbas.

“Lo Stato Islamico è stato creato dall’inteligence USA e riceve appoggio diretto dalla Turchia di Erdogan ed è finanziato dall’Arabia Saudita e dal Qatar. Al Qaeda è apparsa in Siria dopo che gli USA hanno invaso l’Iraq. Prima di questo in Siria non esisteva Al Qaeda. Risulta chiaro che Al Qaeda fu creata dagli USA e che Washington ha sostenuto i gruppi estremisti in Siria per rovesciare il governo legittimo di Assad, gruppi che poi sono confluiti nell’ISIS”, ha spiegato il diplomatico citato dal giornale indiano “The Hindustan Times”.

Il diplomatico siriano ha sostenuto anche che vari paesi europei, fra i quali la Francia ed il Regno Unito e la Germania, hanno chiesto riservatamente al Governo di Assad di fornire informazioni sugli Europei che stanno combattendo nell’ambito dello Stato Islamico. Questi paesi considerano che i mussulmani europei radicali, che hanno fatto esperienza di combattimento in Siria, sono una minaccia per la propria sicurezza nazionale, ha specificato l’ambasciatore. “I leaders dell’intelligence di molti paesi europei hanno visitato la Siria per riunirsi con i nostri funzionari”, ha aggiunto Abbas.

Abbas ha espresso il suo gradimento alla posizione del governo dell’India, che fino ad ora ha optato per non aggregarsi alla coalizione capeggiata dagli Stati Uniti contro lo Stato Islamico, che include il Qatar e l’Arabia Saudita, così come molti altri paesi dell’Europa e del Medio Oriente. L’India è un paese molto sensibile ai problemi del terrorismo islamico poichè è stato colpito da questo sul suo territorio nel suo recente passato ed attualmente condivide le posizioni internazionali della Russia e della Cina, appoggiando il governo di Damasco che combatte contro l’aggressione terrorista sponsorizzata da Arabia Saudita, Qatar, Turchia e dai paesi occidentali.

Ayatolà dell’Iran: i petroldollari sauditi finanziano lo Stato Islamico

L’Arabia Saudita sta finanziando il movimento jihadista dello Stato Islamico (ISIS), lo afferma un alto leader religioso iraniano, l’ayatollà Ahmad Jatami, associandosi allo scambio di accuse tra entrambi i paesi. Le tensioni tra Teheran e Riad sono arrivate ad un nuovo livello lo scorso Lunedì quando il cancelliere saudita, il principe Saud Al-Faisal, ha descritto l’Iran come “parte del problema” della Siria, dell’Iraq e dello Yemen, invitando Teheran a ritirare le sue “forze di occupazione” da detti paesi.

“Il ministro degli esteri saudita ha detto che l’Iran è parte del problema, non la soluzione. E’ strano: tutti sanno che l’ISIS è stato costituito grazie ai petroldollari sauditi e vi sono prove inconfutabili di questo”, ha reagito Jatami nel corso dell’ultima orazione del Venerdì a Teheran”.
L’ayatollà ha aggiunto che tutti sanno che qualsiasi atto di terrorismo nel mondo mussulmano è finanziato dai sauditi.

“La verità è che i sauditi non sono solamente parte del problema ma anzi sono loro il vero problema“, ha dichiarato Jatami, citato dal portale “Payvand.
Il giornale iraniano Kayhan, considerato la voce ufficiale del leader supremo ayatolà Alì Hoseini Jamenei, era stato ancora più pungente nel suo editoriale dello scorso Giovedì: aveva infatti qualificato le dichiarazioni del cancelliere saudita come “ridicole ed una combinazione tra la malattia del Parkinson e quella dell’Alzheimer”.

Da notare che l’Arabia Saudita si oppone al sostegno praticato dall’Iran ai gruppi sciiti in Siria ed in Iraq, mentre Riad fa parte della coalizione capeggiata dagli Stati Uniti per combattere il terrorismo. Questo nonostante sia uno dei paesi maggiormente coinvolti nel sostegno e nella finanziamento dei gruppi terroristi in Siria ed in Iraq.

Fonti:  El Espia Digital               Hindustan Times

Traduzione: Luciano Lago