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Passare all’offensiva contro gli Ogm

di Antonio Lupo - 28/10/2014

Fonte: Comune - Info



Gran parte delle iniziative che si prendono in Italia contro gli Ogm sono giuste e importanti ma quasi sempre improntate a una logica difensiva. L’analisi diffusa da otto scienziati amici di Via Campesina potrebbe consentire ora il passaggio da una fase di resistenza a un’offensiva contro le multinazionali, con una mobilitazione certo contadina ma anche di gran parte della popolazione. Due proposte da discutere: la messa al bando del glifosato in Italia e nell’Unione Europea e l’etichettatura della filiera completa di carne e formaggi, compresi i foraggi usati. Occorre infatti informare e boicottare la soia Ogm e piena di residui di pesticidi, anche proibiti in Ue, che arriva dall’America Latina, soprattutto da Brasile e Argentina. Viene usata nella maggioranza degli allevamenti intensivi in Italia ma è venduta anche nei consorzi della Coldiretti, che pure fa parte della task force contro gli Ogm

maiz-transgenico

di Antonio Lupo

I tentativi delle multinazionali europee e USA di estendere le coltivazioni Ogm in Europa, ora presenti in solo cinque Paesi (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), continuano, sia con l’introduzione illegale di coltivazioni (vedi il caso Friuli), sia con tentativi di modifiche delle direttive europee.

Proprio a seguito dell’introduzione illegale, circa due anni fa, di coltivazioni Ogm in Friuli, è nata la task force Per un’Italia libera da Ogm, forte di 39 associazioni (Acli, Adoc, Adiconsum, Adusbef, Aiab, Amica, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, Assoconsum, As. Se. Me., Campagna Amica, Cia, Città del Vino, Cna Alimentare, Codacons, Coldiretti, Crocevia, Fai, Federconsumatori, Federparchi, Firab, Focsiv, Fondazione Univerde, Greenaccord, Greenpeace, Isde, Lega Pesca, Legacoop Agroalimentare, Legambiente, Lipu, Movimento dei consumatori, Movimento difesa del cittadino, Slow Food Italia, Symbola, Uecoop, Una.api, Unci, Upbio, Vas, Wwf), che chiede la “definitiva messa al bando della coltivazione di Ogm sul territorio italiano».

Altre Associazioni NO OGM si sono ultimamente mobilitate per impedire che l’Europarlamento approvasse una proposta di modifica della Direttiva 2001/18, che limitava l’autonomia degli Stati nazionali in questo campo.

Sono iniziative importanti, ma fondamentalmente difensive, rispetto alle strategie di attacco delle multinazionali.

Una analisi aggiornata e con vere novità è arrivata con il documento Perché le colture transgeniche (OGM) sono una minaccia per gli agricoltori, la sovranità alimentare, la salute e la biodiversità del pianetadi Ana María Primavesi, Andrés E. Carrasco, Elena Álvarez-Buylla, Pat Mooney, Paulo Kageyama, Rubens Nodari, Vandana Shiva, Vanderley Pignati. E’ stato scritto da 8 scienziati, amici di Via Campesina, che l’ha inviato in allegato a una lettera al Papa l’aprile scorso, con la preghiera di pronunciarsi sulla intera questione.

fresaA mio parere, il documento contiene una analisi (elenco in seguito le cose più significative), che ci permette di passare da una fase di resistenza a una di offensiva contro le multinazionali, mobilitando la maggioranza delle popolazioni, non solo quelle contadine.

1- Dal 1996, anno in cui si sono cominciati a seminare Ogm, è aumentato il numero di malnutriti e obesi, un fenomeno che è ormai sinonimo di povertà, non di ricchezza

2- I cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, l’acidificazione degli oceani, l’inquinamento e l’esaurimento di acqua dolce, l’erosione dei suoli, le quantità eccessive di fosforo e di azoto scaricate in mare e nei suoli e l’inquinamento chimico sono direttamente collegati al sistema industriale delle imprese di produzione alimentare, che hanno negli Ogm il loro paradigma centrale.

3- Gli Ogm sono una tecnologia piena di incertezze e imprecisa, non sono naturali, si basano su un pensiero biologico riduzionista che è in un rapporto sempre più trasparente con l’ideologia che presiede l’egemonia neoliberista, negando conoscenze ormai consolidate sulla complessità e sulla “fluidità del genoma” , per cui i singoli geni fanno parte di una rete funzionale complessa.

4Le colture Ogm, in media, producono meno, per ettaro, delle colture ibride.

5- I sei più grandi produttori di prodotti agrochimici controllano a livello mondiale il 76 per cento del mercato globale dei pesticidi e il 60 del mercato di semi a livello mondiale. Controllano anche il 100 per cento del mercato globale delle sementi transgeniche e preferiscono gli OGM per due motivi: gli Ogm sono brevettati, ed essendo resistenti ai pesticidi assicurano le vendite di entrambi i prodotti.

6Gli Ogm hanno comportato un aumento senza precedenti nell’uso dei pesticidi (erbicidi e altri pesticidi sempre più tossici), provocando enormi resistenze ai diserbanti. Sono proprio i pesticidi che danno alle multinazionali produttrici i maggiori profitti: il mercato della vendita di pesticidi è molto superiore a quella delle vendite di sementi.

7L’aumento di pesticidi usati si traduce in gravi problemi ambientali. Per il forte aumento dell’uso di pesticidi conseguente all’uso di OGM, esistono almeno 24 tipi di erbe dannose o invasive che sono resistenti al glifosato e sempre più sono le erbe resistenti a questo e ad altri pesticidi. E’ inevitabile la contaminazione con le colture non-Ogm, con quelle ibride e anche con quelle native o creole, sia per l’impollinazione dal vento e dagli insetti, o per il trasferimento, il trasporto e lo stoccaggio di cereali e semi. L’uso massiccio di pesticidi, insieme ai coadiuvanti e surfattanti loro associati, produce una contaminazione rapida e profonda delle acque e del suolo, anche ben oltre il sito di impianto. Il problema era già presente, ma si è aggravato con gli Ogm, e l’aumento di volumi usati.

8- L’aumento di pesticidi usati si traduce in gravi problemi di salute pubblica. L’aumentato e senza precedenti uso di pesticidi legato agli OGM si somma all’uso di sostanze chimiche che già si utilizzavano, ma ne aumenta i volumi, la concentrazione dei principi attivi e dei residui negli alimenti, in modo esponenziale. L’Accademia di Medicina Ambientale negli Stati Uniti ha pubblicato la sua posizione sugli OGM nel 2009, esortando le autorità, “per la salute e la sicurezza dei consumatori”, ad istituire con urgenza una “moratoria sugli alimenti geneticamente modificati e l’attuazione immediata di test indipendenti e a lungo termine sulla sicurezza”.

Tra gli effetti negativi, testati da vari studi su animali, menzionano “rischi seri”, tra cui la sterilità, la interferenza endocrina, l’invecchiamento accelerato, la alterata regolazione di geni associati con la sintesi del colesterolo, e la regolazione dell’insulina, cambiamenti nel fegato, reni, milza e sistema gastrointestinale. Un’altra revisione indipendente di articoli scientifici, realizzata dai ricercatori delle Università di Atene e Tessaglia dimostrano che le colture Ogm sono associate con effetti tossici, epatici, pancreatici, renali,   riproduttivi e alterazioni ematologiche e immunologiche, come anche con possibili effetti cancerogeni. (Dona e Arvanitoyannis, 2009).

L’aumento senza precedenti nell’uso e nella concentrazione dei pesticidi ha moltiplicato per cento volte il livello di residui negli alimenti e per autorizzare la soia OGM, diversi governi hanno dovuto consentire un aumento fino a 200 volte del volume dei residui di glifosato consentito negli alimenti. (Bøhn e Cuhra, 2014).

In Europa, dove il consumo di soia Ogm è alto a causa degli alimenti trasformati e degli animali nutriti con mangimi OGM, tracce di glifosato sono state trovate nelle urine del 45 per cento dei cittadini testati in 18 città nel 2013 (Friends of the Earth Europe, 2013). Il glifosato, l’erbicida usato con gli OGM, ha effetti teratogeni, un’altra malattia cronica correlata al glifosato è il cancro. Più recentemente Samsel e Teneff hanno dimostrato un rapporto tra l’aumento dell’uso di glifosato e diverse malattie metaboliche, gastrointestinali, obesità, diabete, malattie cardiache, depressione, autismo, cancro, ecc (Samsel e Seneff, 2013b). Nella loro ultima pubblicazione entrambi i ricercatori associano l’aumento della celiachia al maggiore impiego di glifosato. Gli studi del Dr. Gilles-Eric Séralini al CRIIGEN, Università di Caen, Francia hanno mostrato che il 60-70 per cento dei ratti nutriti con mais OGM della Monsanto hanno sviluppato tumori, contro il 20-30 per cento nel gruppo di controllo, oltre a problemi epato-renali e di morte prematura.

9- Dopo quasi 20 anni che sono sul mercato, il 99 per cento degli Ogm piantati nel mondo continuano ad essere quattro colture (soia, mais, colza, cotone), sono tutte commodity, ovvero merci industriali per l’esportazione, tutti sono gestiti da grandi aziende, dal seme al marketing, tutti sono foraggio per gli animali in cattività, biocarburanti e finalizzati a altri usi industriali.

10La stragrande maggioranza dei consumatori non vuole mangiare Ogm. Le aziende lo sanno, e per questo si oppongono all’etichettatura dei loro prodotti, spendendo decine di milioni di dollari per impedirlo. Se gli Ogm non dovessero comportare un danno, come essi sostengono, non dovrebbero avere alcun problema alla loro etichettatura.

11 -La stragrande maggioranza di contadini e contadine si oppongono agli Ogm, perché rappresentano una minaccia alla loro precaria situazione economica, trasferendo i mercati, contaminando i loro semi, la terra e l’acqua.

 

transgenicos45 Due proposte per una mobilitazione popolare

Insieme alla diffusione e adesione al documento integrale, che si può fare tramite il sito www.cibosostenibile.it, penso che possiamo e dobbiamo discutere, per trovare alcuni obiettivi su cui mobilitare una maggioranza di popolo, oggi istintivamente contraria a pesticidi e Ogm, ma poco informata

– Il primo obiettivo è chiedere l’etichettatura della filiera completa di carne e formaggi, compreso i foraggi usati, informare e boicottare la Soia Ogm e piena di residui di pesticidi , anche proibiti in UE, che arriva dall’America Latina, soprattutto Brasile e Argentina, che viene usata praticamente nella maggioranza di allevamenti intensivi in Italia (ma è venduta anche nei consorzi della Coldiretti, che pure fa parte della task Force contro gli Ogm!)

– Il secondo obiettivo concreto può essere il richiedere il bando del glifosato in Italia e UE, un diserbante, usato anche in luoghi pubblici e da amministrazioni pubbliche, di cui è ormai provato i gravi danni alla salute

Ritengo che una mobilitazione con questi obiettivi rappresenterebbe anche un grosso traino alla mobilitazione contro il T-tip, che, se venisse approvato ( e non è chiaro quando potrebbe avvenire), peggiorerebbe enormemente la situazione europea pur così incerta e lacunosa anche in questo campo.

 

*Comitato Amigos Mst Italia