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Legge islamica in mano ai califfati?

di Daniele Scalea - Giovanna Canzano - 03/03/2015

Fonte: giovannacanzano



 “Una delle conseguenze del "Quarantotto Arabo" è il fallimento

dell'Islam Politico "moderato", disposto ad accettare il processo elettorale e,

almeno per ora, i diritti delle minoranze.

Gli islamisti, disillusi sulle possibilità di arrivare al potere democraticamente,

si sono riversati in massa in opzioni radicali, intransigenti e insurrezionali

come Daish”. (Daniele Scalea)

 

Canzano 1- Dalla Primavera Araba, ai disordini in Egitto di questi giorni.

SCALEA – La "Primavera Araba" è stato un movimento storico che, apparentemente, avrebbe scalzato i vecchi regimi nazionalisti e laici, ormai privi dello slancio dei primi decenni del dopoguerra, a vantaggio di nuove realtà d'ispirazione religiosa, per lo più legate ai Fratelli Musulmani. Nei primi mesi delle rivolte, quindi nel pieno degli eventi, pubblicai un piccolo libro sul tema. Tra gli scenari futuri ipotizzati, c'era quello di un "Quarantotto arabo": esattamente come l'analogo europeo, la spinta politica emergente, dopo i successi iniziali, sarebbe stata soffocata. E' quel che è successo, con l'Arabia Saudita a giocare il ruolo che fu della Russia zarista. Ciò non significa che l'Islam Politico non tornerà a bussare alla porta del potere, presto o tardi.

Canzano 2- La Libia del dopo Gheddafi è diventato un terreno dove non c’è legge e tutto il territorio è in un continuo caos.

SCALEA – La Libia era un paese artificiale, un castello di carte in delicato equilibrio che Gheddafi, pur con tutti i suoi difetti, sapeva mantenere, garantendo standard di vita ineguagliati in Africa. Francia, GB e USA hanno voluto distruggere quell'equilibrio e, ciò ch'è peggio, una volta che l'hanno fatto si sono subito disimpegnati, accontentandosi di qualche contratto petrolifero. Il risultato è quello sotto gli occhi di tutti.

Canzano 3- La legge islamica in mano ai califfati?

SCALEA – Una delle conseguenze del "Quarantotto Arabo" è il fallimento dell'Islam Politico "moderato", disposto ad accettare il processo elettorale e, almeno per ora, i diritti delle minoranze. Gli islamisti, disillusi sulle possibilità di arrivare al potere democraticamente, si sono riversati in massa in opzioni radicali, intransigenti e insurrezionali come Daish.

Canzano 4- I Paesi Arabi in guerra solo per questioni economici?

SCALEA – No, credo che in questo caso contino molto di più politica e ideologia. L'Egitto combatte in Libia per non avere un paese vicino sotto l'influenza dei Fratelli Musulmani odiati da al-Sisi. L'Arabia Saudita impegna ovunque i suoi petrodollari per ribattere l'influenza di Turchia e Iran, e anche del Qatar che, pur essendo wahhabita come lei, ha strategie e interlocutori diversi sullo scacchiere regionale.

Daniele Scalea è Direttore Generale dell'Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG), Condirettore di "Geopolitica", Cultore di Geografia Politica ed Economica all'Università Sapienza di Roma, Blogger per "L'Huffington Post". Autori di alcuni libri e svariati articoli su temi storici e geopolitici, è frequente commentatore dei fatti internazionali, apparso tra gli altri su Rai 1, Rai 3, Radio Rai 1, Radio Rai 3, ADN Kronos, Class News CNBC, L'Indro, Il Secolo d'Italia, La Voce della Russia, IRIB, IRNA