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“Dolce e Gabbana? Li attaccano perchè ora c'è la prova. Gender, siamo all'ingegneria sociale”

di Diego Fusaro - Andrea Barcariol - 17/03/2015

Fonte: intelligonews



Fusaro: “Dolce e Gabbana? Li attaccano perchè ora c'è la prova. Gender, siamo all'ingegneria sociale”
 Il filosofo Diego Fusaro, intervistato da IntelligoNews, si schiera dalla parte di Dolce e Gabbana “al di là che abbiano ragione o torto hanno espresso un loro giudizio legittimo” e boccia il progetto politico lanciato da Maurizio Landini. 


Dolce e Gabbana si sono detti contrari alle adozioni gay. L’intervista ha fatto subito il giro del mondo scatenando un pandemonio con tanto di hashtag, lanciato da Elthon John, boycott Dolce e Gabbana. Che idea si è fatto della vicenda?



«E’ interessante che Dolce e Gabbana si schierino in questo senso, è la prova che uno può essere per la famiglia tradizionale senza essere omofobo, rispettando gli omosessuali e addirittura essendo omosessuali. Stiamo assistendo alla dittatura del pensiero unico che subito diffama e propone il boicottaggio di chi sgarra. Al di là che abbiano ragione o torto hanno espresso un loro giudizio legittimo, non si può impedire a una persona, a priori, di esprimere la propria opinione». 


Gabbana ha dato dei fascisti a chi li sta attaccando. E' d'accordo?


«Questo è il clima ormai di totale dominio del pensiero unico per cui se non sei allineato ti becchi la categoria di fascista o di omofobo, che è la variante sul piano dei costumi. E’ un caso interessante, non nuovo, era successa una cosa simile con Barilla».


Dopo tutte le polemiche gli asili nido di Trieste hanno fatto bene a fare retromarcia sui “giochi gender”?


«Ormai per manipolare bisogna partire anzitutto dai bambini. Siamo al cospetto di una vera e propria ingegneria sociale, è evidente, una mutazione antropologica direbbe Pasolini, si cerca di inculcare fin dalla giovane età che non esistono uomini e donne ma ognuno si sceglie il sesso che vuole. Tutto ciò per me è una sciocchezza, i sessi sono due, poi ci sono tutti gli orientamenti sessuali possibili, ma un omosessuale resta sempre un uomo così come una lesbica rimane sempre una donna».


Salvini è stato uno dei promotori di questa polemica contro i giochi gender a Trieste. Come giudica il suo comportamento sulle regionali in Veneto?


«C’è molta confusione nella Lega, ancora non hanno capito che il vero nemico è la finanza, mentre loro attaccano la sinistra e gli immigrati».


Crede invece nel nuovo soggetto politico lanciato da Landini?


«No, non ci credo più di tanto, mi sembra un progetto ampiamente criticabile. Si cercano di riesumare sinistra o destra senza capire che oggi il baricentro si è spostato ed è: capitale contro umanità. Potremmo dire che la Lega con le dicotomie italiani/immigrati, cristianesimo/islam fa il gioco del potere perché divide gli ultimi, così come la sinistra che invece ricrea le dicotomie fascisti/antifascisti, sinistra/destra. Si iscrivono tutti e due nelle fila degli utili idioti del potere».