Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Come Atene ha perso la sua carta

Come Atene ha perso la sua carta

di Rafael Poch - 20/07/2015

Fonte: controinformazione


 

Il collaborazionismo è una operazione indegna che lascia in Francia l’amaro in bocca sia a sinistra che a destra.
Il prezzo politico che l’eurocrazia deve pagare per la sconfitta e l’umiliazione della Grecia di Domenica scorsa, una vendetta politica davanti al primo tentativo di sfida alla politica di austerità, è enorme.
In Germania l’immagine benevolente della Repubblica Federale della Post guerra, se ne andata direttamente allla deriva ed oggi vi sono tensioni nella coalizione di governo. In Atene ci sono forti tensioni interne e la sicurezza che la vendetta politica subita non porta ad una qualsiasi soluzione ma aggrava la situazione economica inclusa la possibilità di un “Grexit” e nuovi aiuti a breve termine.

 

All’interno della UE ci sono tensioni dovunque; nel Consiglio europeo in molti vanno ad aggiungersi alla posizione negativa britannica nel non voler partecipare a nuovi aiuti.
Nella parte Est dell’Europa, di recente affrancatasi dalla “sovranità limitata” per il dominio di Mosca,si scopre che esiste una “sovranità limitata” per causa dell’euro. Tensioni anche nella BCE che respinge la responsabilità del pasticcio. Tensioni anche nel FMI che è propenso ad una ristrutturazione del debito greco. Che accade con la Francia in questo contesto?

Il presidente Hollande si affretta ad appuntarsi la medaglia dell’accordo con la Grecia. “Non c’è stata umiliazione della Grecia, si è evitato il peggio (il Grexit) ed il merito va alla Francia”.
In effetti soltanto grazie alla Francia si è imposto un accordo indegno, carente di ogni legittimità, visto che si è ottenuto con metodi facinorosi con la saga del ricatto a mezzo le banche chiuse che violano qualsiasi sovranità. Atene dovrà consultare tutto nella sua Assemblea nazionale.

A Berlino, dalla riunificazione, da quando è iniziata la quinta Germania, l’Europa ed il progetto europeo sono pseudonimi di Germania e di strategia nazionale. In Francia questo non è allo stesso modo, al contrario questo progetto dell’Europa tedesca divora l’essenza della democrazia francese: la sovranità nazionale. Questo si percepisce in forma trasversale e sempre di più tanto a destra che a sinistra. Dopo lo spettacolo greco questa preoccupazione è salita di un gradino. Il governo risponde argomentando che sta facendo un lavoro di zappa: “La Francia vuole un’altra linea in Europa dal 2012 e questo proposito guadagna terreno, dice il portavoce socialista alla Camera, Bruno Le Roux.

Un progresso vergognoso se bisogna credere all’unico testimone sul comportamento del ministro delle Finanze francese, Michel Sapin nell’Eurogruppo,il quale emette un tono di voce diverso ma, quando Shauble detta la linea, sempre si piega ed accetta”. Lo dice l’ex ministro Varoufakis nella sua intervista con El New Statesman. E, nonostante questo collaborazionismo fondamentale in nome della stabilità, Hollande non impedisce che si aprano brecce nell’asse franco tedesco e che Berlino avanzi il concetto della “Kerne Europa”, l’Europa Matrix in cui il posto della Francia solo può essere subalterno.

“Tsipras ha perso il suo polso ma non è l’unico responsabile”, lo dice l’analista Romaric Godin. Gli stati europei comne Francia ed Italia hanno preparato la loro strategia di concessioni a Berlino ingannandosi reciprocamente sulla loro possibilità di flessibilizzare la posizione tedesca nel futuro, afferma.

“L’euro non è soltanto una moneta ma anche una particolare politica economica tedesca basata sull’austerità”,spiega Romaric Gosin nel seminario publicato su la Tribune. La minaccia greca di uscire dall’euro , le cui conseguenze non erano chiare, era l’unica carta di Atene per seminare il dubbio nell’avversario. La Domenica gli eurocrati si sono però resi conto che la Grecia aveva più il timore di uscire dall’euro che non l’abbandono del suo programma. Da quel momento si è scoperto il bluff di Atene e questa è rimasta senza alcuno strumento di pressione, spiega questo osservatore che conosce bene il metodo greco ed è stato corrispondente a Francoforte davanti alla BCE.
” Questo l’errore strategico di Tsipras”

Fonte: La Vanguardia

Traduzione Luciano Lago