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Fondare lo Stato europeo contro l'Europa di Bruxelles

di Gérard Dussouy - 05/04/2016

Fonte: Controcorrente

 

Un’altra Europa è possibile. È la convinzione che anima le pagine di questo prezioso saggio di Gérard Dussouy. Una nuova Europa libera dall’incubo tecnocratico, mondialista e turbofinanziario di Bruxelles e che sia al contempo radicata nella storia e nella memoria della Grecia, di Roma, dei popoli Celti, Germani e Slavi.
Se è vero che l’Europa si farà sull’orlo di una tomba, come sosteneva Nietzsche, allora la dissoluzione nichilista in cui essa sembra incamminata, ben simboleggiata dall’invecchiamento progressivo della popolazione  e dalla pressione migratoria, non è necessariamente una cattiva notizia, ma potrebbe essere il preludio di una rinascita verso una federazione continentale di identità e popoli uniti da una missione storica da realizzare.
Abbiamo bisogno di uno Stato federale europeo che riconosca e protegga le anime dei popoli, sia strumento al servizio delle comunità che lo innervano  e che, grazie anche a un rapporto privilegiato con la Russia, diventi un grande spazio geopolitico, soggetto e protagonista di storia, libertà, indipendenza e pace.
Una Federazione europea è plausibile a condizione di rompere con l’ideologia universalista e di far emergere un Noi europeo.  
Senza cedere a visioni romantiche, ma restando sul terreno di un solido realismo politico, Gérard Dussouy illustra una possibile alternativa vincente, un’ardita visione del futuro.  

Gérard Dussouy. Professore emerito all’Università di Bordeaux, politologo. Tra i suoi lavori, ricordiamo un Traité de Relations Internationales in tre tomi (Les théories géopolitiques, Les théories de l’interétatique, Les théories de la mondialité, L’Harmattan, Paris 2006/2009) e Quelle géopolitique au XXI siècle ?, Complexe, Bruxelles 2001.