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Uniti contro la finanza

di Emanuele Porcelluzzi - 27/05/2016

Uniti contro la finanza

Fonte: Arianna editrice

Il termine crisi può apparire come utilizzato in maniera soverchia, ma è pur vero che si permane in uno stato di crisi perenne, ove l'austerità non è una soluzione a problemi quali l'instabilità dei sistemi economici, le disuguaglianze e la scarsa crescita. A rendere difficile la situazione ci pensano le problematiche connesse alla sicurezza dell'Occidente, il supporto e il finanziamento di gruppi paramilitari in Medioriente, nel tentativo di conseguire cambi di regime, tesi a garantire l'approvvigionamento delle materie prime energetiche a beneficio dell'Occidente, ma ciò è causa, sovente, del peggioramento delle situazioni in atto. Si presume che, nei prossimi anni, possano verificarsi strategie opposte di riconciliazione e di scambi commerciali, mirate ad assicurare risultati di gran lunga migliori di quelli che si ottengono mercé sanzioni e ostracismi. La socialdemocrazia è quasi morta e ha preso il suo posto la finanziarizzazione, il motore che alimenta le diverse dinamiche mediante le quali si dispiega oggi l'egemonia neoliberista ed è una sorta di nemico comune di conflitti, in apparenza, animati da obbiettivi diversi. E' possibile, comunque, che l'opposizione alla finanziarizzazione possa divenire l'elemento, capace di legare le battaglie diverse e, di conseguenza, di realizzare un fronte comune politico ovvero un'alleanza contro la finanza. Poi il tema delle disuguaglianze e dell'effettività dei sistemi democratici sono importanti nella contestazione del potere e della legittimità del neoliberismo, inteso come sistema. La sfida, dopo gli anni di ascesa del neoliberismo, è quella di realizzare un nuovo modo di pensare e di agire, che permetta di unificare le diverse battaglie e di collegare le persone impegnate in ciascuna di esse. E' necessario tutelare la diversità, la specificità di ciascuna sfera della vita e il riconoscimento di quelli che debbono essere i concetti guida e fondamentali come la giustizia, l'uguaglianza e la democrazia. L'obiettivo è quello di creare e sostenere un rinnovato consenso attorno agli enunciati valori, perché, nel tempo, gli esecutivi eletti trovino la forza e la fiducia, indispensabili a rendere più forti quei valori mediante le loro decisioni. L'auspicio è che si attuino nuovi spazi per nuove organizzazioni, per nuovi centri di potere, per nuove identità e forme di resistenza al mercato: elementi basilari per realizzare un rinnovato e migliore ordine sociale. E' importante credere fortemente in questa fase, momento ineludibile per adottare una visione di lunghissimo periodo.