Le accuse americane riguardo al presunto utilizzo da parte di Damasco di armi chimiche rimangono una parte estremamente importante della campagna di propaganda di Washington, che ha lo scopo di facilitare i suoi tentativi di rovesciare il governo di Bashar al-Assad.

Tali affermazioni hanno iniziato a circolare nei media occidentali per la prima volta nel 2013. Allora il pluripremiato giornalista investigativo Seymour Hersh [in Inglese] aveva sorpreso l’amministrazione Obama a mentire quando affermò che il governo siriano aveva usato gas Sarin. Allora la prova fornita da Hersh confermò che sia le dichiarazioni della Casa Bianca che la propaganda fraudolenta svolta da essa sui media, perseguiva un obiettivo – creare un pretesto per l’intervento armato in Siria e sostituire il governo legittimo della Repubblica Araba Siriana (SAR) con dei suoi scagnozzi, e attraverso questi prendere il pieno controllo del paese.

Nel corso della sua indagine, Hersh ha stabilito che non vi era un legame diretto tra l’amministrazione Obama e i leader di Turchia, Arabia Saudita e Qatar che sottoscrissero un accordo segreto per organizzare una provocazione con gas Sarin nel 2012, per dare in seguito la colpa al Presidente siriano Bashar al-Assad.

Tuttavia, la completa eliminazione di tutte le scorte di armi chimiche nelle zone controllate dal governo siriano, che si è conclusa nel mese di gennaio 2016 grazie alla grande quantità di aiuti forniti dalle organizzazioni internazionali, ha impedito che le bombe americane piovessero sulle teste della la gente di Damasco. Tuttavia, questo argomento viene ancora usato nella guerra di propaganda che si è scatenata contro il governo di Bashar al-Assad. Nel tentativo di compiacere i loro padroni alla Casa Bianca, le fonti dei media corporativi ripetono la stessa musica più e più volte, e vengono spesso seguite dalle varie organizzazioni internazionali che sono ancora disposte a sostenere che Damasco stia usando armi chimiche.

Il fatto triste è che, in assenza di risultati completi nella cosiddetta Guerra al Terrore che la coalizione guidata dagli Stati Uniti sta conducendo in Siria e in Iraq, i burattini di Washington hanno lanciato una nuova ondata di accuse contro Damasco. Al fine di compiacere i suoi padroni occidentali, l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPCW) ha annunciato che investigherà su 9 casi di presunto utilizzo di armi chimiche in Siria al fine di individuare i colpevoli. È stato riferito che il governo siriano è sospettato di due attacchi, mentre si pensa che i militanti radicali abbiano lanciato un singolo attacco. In questo contesto, i funzionari americani non hanno esitato a chiedere a Russia e Iran di “fare in modo che la Siria risponda per i suoi crimini”. Ma non è un po’ troppo presto per attribuire le colpe? Ci sono dei fatti, e sono stati verificati?

Non dobbiamo dimenticare che Washington ha usato di volta in volta accuse provocatorie del genere, al fine di raggiungere i suoi obiettivi sulla scena internazionale. Questo fatto viene confermato dalle indagini pubblicate da Seymour Hersh. Inoltre, c’è stato il caso in cui il Segretario di Stato americano Colin Powell accusò falsamente Saddam Hussein di possedere armi di distruzione di massa davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per giustificare un’aggressione armata di Washington contro l’Iraq, che non dobbiamo dimenticare.

È impossibile ignorare i rapporti che indicano che i militanti radicali sono riusciti ad avviare la produzione di armi chimiche sul campo. Così, il gruppo terrorista radicale Jaysh al-Islam ha ammesso di aver usato armi proibite contro i Curdi nella regione di Aleppo lo scorso aprile, mentre i militanti dell’ISIS hanno lanciato una serie di missili armati con gas mostarda contro la città siriana di Deir el-Zor.

Come è stato recentemente annunciato dal rappresentante permanente della Siria alle Nazioni Unite, Bashar Jaafari, sono state inviate centinaia di lettere riguardanti attacchi chimici nel 2013 alla periferia Damasco, dalle autorità di governo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e ad altri organismi internazionali, ma sono state semplicemente ignorate. Jaafari ha dichiarato che agli Stati che avevano una notevole quantità di influenza nel Consiglio di Sicurezza è bastato girare quelle lettere verso il basso o accusare il governo siriano di inaffidabilità. Il rappresentante della Siria ha dichiarato che questo tipo di reazione è stata provocata dal fatto che coloro che stavano dietro l’uso effettivo di armi chimiche hanno goduto dell’appoggio diretto di quei paesi influenti.

La Siria ha aderito alla Convenzione sul Divieto dell’uso di Armi Chimiche il 14 ottobre 2013. Alla fine di ottobre, tutte le attrezzature che potevano essere utilizzate per la produzione di sostanze chimiche sono state distrutte da Damasco. Il 4 gennaio 2016 è stata completata anche la procedura di distruzione di tutte le scorte chimiche in Siria.

Quelli che stanno dietro la nuova campagna di propaganda contro Damasco hanno chiaramente dimenticato che neiprimi rapporti [in Inglese] presenti nelle fonti dei media occidentali, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha perfino affermato di essere dietro l’iniziativa di distruggere le armi chimiche in Siria, anche se questa iniziativa è partita dalla Russia.

Così si scopre che le armi chimiche non sono state distrutte, e le dichiarazioni su questo argomento di Barack Obama e un certo numero di rappresentanti delle Nazioni Unite sono semplicemente false? O le accuse odierne fatte da alcuni media sono false? Cos’è più probabile?

Nell’era della guerra dell’informazione un articolo correttamente redatto a volte può capovolgere tutti i fatti. E’ ben noto che i gruppi che controllano i dintorni della città irachena di Mossul sono capaci di produrre armi chimiche (secondo gli ultimi dati, cloro gassoso), anche se la città si trova nella zona di responsabilità americana. Ma gli Stati Uniti non accettano nemmeno la minima possibilità di un coordinamento tra la coalizione guidata dagli Stati Uniti e una coalizione Siria-Russia-Iran. Pertanto, possiamo anche aspettarci che non ci sia alcun tentativo di distruggere le scorte chimiche illegali nel Kurdistan iracheno. Invece di fornire un qualsiasi tipo di assistenza vera e propria, nel tentativo di porre fine alla guerra civile in Siria, la Casa Bianca si è impegnata nella promozione di accuse false nella vana speranza di raggiungere i propri obiettivi in ​​Siria.

Dopo tutto, come tutti sappiamo, gli Stati Uniti sono l’impero delle menzogne [in Inglese]!

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Articolo di Martin Berger pubblicato su New Eastern Outlook il 27 agosto 2016.

Traduzione in Italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.it