Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / L'Arabia Saudita, Obama e L'11 Settembre 2001. Non si nascondono nemmeno più.

L'Arabia Saudita, Obama e L'11 Settembre 2001. Non si nascondono nemmeno più.

di Federico Pieraccini - 24/09/2016

L'Arabia Saudita, Obama e L'11 Settembre 2001. Non si nascondono nemmeno più.

Fonte: Federico Pieraccini


Non si nascondono nemmeno più.
Dopo aver finanziato per anni i terroristi di Al Qaeda, Daesh e Fratelli Musulmani in Medio Oriente (Siria, Yemen, Iraq) e in Nord Africa (Egitto e Libia), Obama pone persino il veto in merito alla legge votata e approvata di recente al congresso che avrebbe consentito ai parenti delle vittime dell'11 Settembre 2001 di chiedere l'avvio di un'investigazione sulle connivenze tra Riad e il terrorismo internazionale e il coinvolgimento diretto negli attentati di quindici anni fa a New York.
Alcune note importanti da tenere a mente che chiariscono obiettivo e strategia della proposta di legge. E' una sequenza utile per comprendere le motivazioni dietro a questa improvvisa, quanto poco autentica, ricerca della 'verità.'
1. Il congresso ha approvato l'emendamento in questione per distogliere l'attenzione dai principali (non gli unici, ovviamente) autori dell'11 Settembre: 'deep state' USA (complesso militare industriale finanziario mediatico e di intelligence) e Israele.
2. Rafforzare la versione ufficiale che vorrebbe Al Qaeda unico protagonista dell'attentato comprimendo e offuscando tutte le teorie alternative in un mero coinvolgimento di un paese straniero, teorico alleato (Arabia Saudita).
3. Proporre al congresso una legge del genere ha permesso agli Stati Uniti di avere un forte potere negoziale verso i Sauditi, tenendoli sotto scacco per diversi mesi. Non stupisce quindi la strategia suicida di Riad in merito alle estrazioni petrolifere.
4. L'Arabia Saudita non è solo la cassaforte del petrodollaro, è anche il cuore pulsante ed operativo della strategia USA di spargere terrorismo e wahhabismo in giro per Medio Oriente, Caucaso e Nord Africa.
In sintesi:
Gli americani usano i sauditi come mezzo per agevolare vittorie (geo)politiche grazie al terrorismo, oltre a basare tutto il sistema economico e militare su risorse che Washington non possiede direttamente come il petrolio della Aramco scambiato in dollari.
Non contenti, oltre al terrorismo, gli strateghi di Washington hanno trasformato in un'arma le estrazioni petrolifere al fine di indurre un crollo dei prezzi delle materie prime, con la speranza di danneggiare economicamente importanti produttori globali di greggio (Iran, Russia e Venezuela su tutti).
Visto che la tattica non ha funzionato ma è finita per danneggiare in primis proprio i Sauditi, Washington ha pensato bene di assicurarsi l'obbedienza di Riad, minacciando di rivelare il suo ruolo nell'11 Settembre 2001.
I legislatori americani possono persino illudersi di dare l'impressione mediatica di volere giustizia ed equità per le vittime, quando sono più che consapevoli che i veri responsabili di quell'orribile evento sono divisi tra Tel Aviv, New York, Washington e non verranno mai perseguiti.