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L'alternativa dei tedeschi

di Andrea Cometti - 29/09/2016

L'alternativa dei tedeschi

Fonte: Andrea Cometti

 

Dopo il boom francese della Le Pen e il Brexit inglese, il clima politico anche in Germania è oggi profondamente cambiato: la cosidetta destra euroscettica (se di destra si tratta) di "Alternativa per la Germania" cresce continuamente nei sondaggi e nelle elezioni locali; e la tendenza, come un fiume in piena non sembra fermarsi. Il giovane movimento di Frauke Petry ha ormai in tasca un consolidato 16% a livello nazionale che non lascia dubbi: gli elettori di Angela Merkel si sono rotti le scatole e si stanno ribellando. Ma perché?

Una parte di verità è che la locomotiva tedesca è da tempo incartata su se stessa, su una politica economica sbagliata - dettata dal potentissimo Schauble - , basata sul rigore; ma basterebbe chiedergli, visto che in giro non "c'è trippa per gatti", grazie alla sua politica del rigore: a chi intendono vendere i loro prodotti i tedeschi. L'esempio l'abbiamo avuto con la Gran Bretagna, primo partner commerciale tedesco, ora minacciato di rappresaglia dopo il Brexit, minaccia ovviamente ben presto rientrata in quanto gli inglesi, "finalmente liberi", si possono rivolgere ad altri mercati: il mondo è ancora grande, signor Schauble, pensi piuttosto alla sua Deutsche Bank sull'orlo del fallimento, gli avranno risposto i sudditi di sua maestà britannica.

In realtà la Germania è alla frutta, ben nascosta, si sa - come i silenzi di Colonia - , ma sull'orlo del tracollo socio-economico: con stipendi e "sussidi" da fame per le moltitudini di giovani delusi e un sistema di ammortizzatori sociali andato in tilt con l'enorme flusso di stranieri. E qui l'altro tasto dolente della politica tedesca del duo Merkel-Schauble: "Alternativa per la Germania" e Frauke Petry si stanno semplicemente facendo portavoce del popolo tedesco, seriamente preoccupato dalle ondate incontrollate extraeuropee. Punto.

Inoltre, bisognerebbe ricordare in questa sede che fino al '90 c'erano due Germanie, con la Ddr (che la sig.ra Merkel dovrebbe ricordarla molto bene) e la riconquistata "unità tedesca", che non è elemento da sottovalutare nelle riflessioni socio-culturali dei sapientoni di Berlino. All'epoca il nostro già dimenticato Giulio Andreotti sbottò sibillino:"Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due . . ".

In conclusione, all'orizzonte tedesco, come in quello francese ed italiano, si intravedono solo "grandi inciuci" per proseguire a governare il disastro europeo: Cdu e Csu più Spd contro la Petry in Germania, come Hollande e Sarkozy contro la Le Pen in Francia e Renzi-Berlusconi (con un Nazareno bis) contro i 5 stelle in Italia, la Grecia è già cadavere e in Spagna si vota ad oltranza, il resto non pervenuto: quanto basta per sentenziare che i popoli europei considerano quest'Europa dell'euro un'occasione ormai tramontata, ma questa è un'altra storia.

 

Andrea Cometti