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Ustica ucraina: continua la disinformazione

di Enrico Santi - 10/10/2016

Ustica ucraina: continua la disinformazione

Fonte: Megachip

 

Il 17 luglio 2014 il volo MH17 della Malaysia Airlines fu abbattuto da un missile BUK lanciato da una zona controllata dai ribelli filorussi. Lo ha affermato il JIT (Joint Investigation Team) il 28 settembre 2016 presentando in una conferenza stampa le prime conclusioni delle indagini condotte dal gruppo di investigazione internazionale di cui fanno parte l'Ucraina, l'Olanda, l'Australia, il Belgio e la Malaysia.
Purtroppo, però, leggendo il rapporto del JIT si resta sconcertati nel constatare che, in realtà, le presunte prove schiaccianti siano di fatto assenti. Ecco perché.
INTERCETTAZIONI TELEFONICHE
Il Joint Investigation Team afferma che sono state importanti ai fini delle indagini le 150 mila intercettazioni telefoniche. Dopo l'ascolto per verificarne la loro rilevanza, sono state selezionate e tradotte 3.500 conversazioni ritenute utili ai fini delle indagini. Fra queste, anche quelle (presunte) fra i ribelli indipendentisti. Peraltro, è lo stesso JIT che, con riferimento a queste intercettazioni telefoniche, afferma di non sapere chi siano gli interlocutori, invitando chiunque li possa conoscere a mettersi in contatto con il gruppo di investigazione. Al JIT è servito molto tempo per selezionare e scremare le registrazioni telefoniche. Stranamente, però, lo stesso giorno del tragico evento, il 17 luglio 2014, i servizi di sicurezza ucraini riuscirono misteriosamente nell'impresa di pubblicare sul loro canale presente su YouTube una conversazione fra presunti ribelli indipendentisti, anche con la trascrizione in lingua ucraina.
E sempre lo stesso giorno gli Speedy Gonzales di Kiev pubblicarono anche le versioni con la trascrizione in inglese, in tedesco, in francese e in polacco.
Ascoltando il sonoro delle intercettazioni e leggendo l'orario indicato in alto a destra per ciascuna intercettazione, si può notare che l'audio è un collage frammentato di discorsi che si sono svolti a distanza di minuti l'uno dall'altro. Dunque, se ci si attiene ai quanto indicato dai video caricati su YouTube dai servizi di sicurezza ucraini, si dovrebbe dedurre che il 17 luglio 2014, in pochissime ore, i servizi di sicurezza ucraini sarebbero stati in grado di:
1) ascoltare le intercettazioni telefoniche
2) verificarle e controllarle
3) farne un collage con taglia-incolla per assemblare in modo lineare le conversazioni telefoniche che si sarebbero svolte in momenti differenti nell'arco di circa un'ora
4) realizzare il video con l'audio della registrazione e la trascrizione in lingua ucraina
5) realizzare altri 4 video con le trascrizioni in altre 4 lingue
6) caricare i video su YouTube.
RADAR
Nel rapporto finale del Dutch Safety Board pubblicato un anno fa era stato evidenziato che non erano operativi sia i radar primari ucraini, perché in fase di manutenzione programmata, sia quelli militari.
Ora, invece, il Joint Investigation Team afferma di aver trovato (dopo un'intensa attività investigativa...) alcuni dati di un radar mobile ucraino, che dimostrerebbero l'assenza di altri aerei vicino al'aereo della Malaysia Airlines, consentendo pertanto di escludere l'ipotesi dell'abbattimento con un missile aria-aria.
Pochi giorni fa i russi hanno reso disponibili i dati dei radar primari da cui si evince, limitatamente alla zona orientale più vicina alla Russia, che nessun aereo o altro oggetto stava interferendo con il Boeing. Senza però che si possa dedurre nulla sulla zona occidentale controllata dall'esercito ucraino. Da ciò il JIT ricava però la conferma che sarebbe da scartare l'ipotesi dell'abbattimento con missile aria-aria.
Facendo autogol.
Infatti, se il JIT considera validi i tracciati radar primari russi che monitorano la parte orientale, deve dedurre non solo che in quell'area controllata dagli indipendentisti non stesse volando alcun aereo, ma anche, giocoforza, che nessun missile da sistema BUK era stato lanciato da quella zona.
WEB E SOCIAL
Il JIT afferma di aver utilizzato le prove trovate su alcuni siti internet (come Bellingcat) e sui social. Il sospetto è che abbia utilizzato moltissimi dei documenti pubblicati da Bellingcat, le cui tesi, peraltro, sono state confutate da varie parti. Stranamente, però, nel rapporto del JIT non c'è alcuna traccia dei numerosi siti web e social che sostengono le tesi della colpevolezza dell'Ucraina.
Di tutte le prove citate dal rapporto del Joint Investigation Team, non viene fornita alcuna evidenza fotografica o alcuna ripresa video. Il JIT ha pubblicato alcuni video che semplicisticamente ricostruiscono il lancio del missile terra-aria con animazioni virtuali. Che non costituiscono di certo una prova di alcunché.