Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Black Friday

Black Friday

di Simone Torresani - 25/11/2016

Black Friday

Fonte: Il giornale del Ribelle

 

Non bastasse la festa di Halloween, che sta soppiantando nelle giovani generazioni la tradizionale festa di Ognissanti e la ricorrenza dei defunti, ecco che da Oltreoceano sta arrivando, a colonizzare la vecchia Europa in generale e l'Italia in particolare, una nuova moda: "Black Friday", il venerdì nero. Nato negli Stati Uniti anni orsono come giornata delle spese (compulsive) seguente il "Giorno del Ringraziamento", con gli anni è diventato un osservatorio quasi infallibile sulle capacità di acquisti delle famiglie americane nel primo fine settimana che introduce e che traghetta in quelle che, una volta, furono le festività natalizie, ridottesi tristemente a un becero rito consumista in cui il Sacro è stato svuotato di ogni minimo contenuto. Ora questo "osservatorio" sulle capacità di acquisto -per altro falsato, in quanto invogliate da sconti da capogiro, che vanno in media dal 40 al 60%- sarà presente pure in Italia. Basta farsi un giro nei centri commerciali e nelle grandi catene o navigare in Internet sui siti dei colossi di vendita online quali, ad esempio, Amazon, per capire come anche da noi sia massicciamente pubblicizzata da parecchi giorni questa frenetica, insensata, assurda e nevrotica giornata dedicata alle spese convulsive di merce e prodotti, in nove casi su dieci letteralmente inutili alle necessità reali contingenti. Tale orgia si concluderà lunedì 28 novembre con il "Cyber Monday", il "cyber-lunedì" in cui a farla da padrone saranno i ribassi nel settore dei tecnologici, con le grandi catene di elettronica schierate in primis.

 

Supereremo noi italici l'arduo e vitale fine settimana? Leggendo una inchiesta dell'Istat fresca fresca, parrebbe di sì, in quanto per la prima volta in 6 anni gli italiani si dichiarano "soddisfatti", "ottimisti", "fiduciosi" e con una percezione personale di "miglioramento della condizione economica familiare o individuale". Il vecchio Goebbels, uno che di lavaggi cerebrali se ne intendeva, scrisse che l'ingenuità elementare della società di massa fa sì che un concetto semplice, ripetuto a lungo, venga percepito come reale e veritiero. C' è ancora tanto lavoro da fare per risvegliare i begli addormentati nel bosco dalla favoletta del migliore dei mondi e delle economie possibili: prendiamo atto con favore del rigetto di gran parte dei "dominati" verso il Sistema avvenuto anche recentemente con l'elezione di Trump, ma il narcotico della fiaba della "ripresa" e della "crescita" e l'equazione "più consumi=crescita del PIL" ahinoi continuano a farla da padrone. Noi ci limitiamo a dire che fintantoché continueranno i "venerdì neri" e gli sperperamenti folli di massa verso i nuovi Duomi (il dio scaffale sostituto del dio cristiano) e l'assioma "compro, quindi esisto", ben poco cambierà nel mondo. Non basta solo rigettare alle urne la Sinistra del Costume, ma serve dare colpi di maglio contro l'altra parete che supporta l' edificio: la Destra del Capitale. Questi due "gemelli siamesi" devono essere osteggiati entrambi. Tanto per iniziare, andrebbe detto che queste giornate create ad hoc, con i maxisconti che solo delle catene gigantesche commerciali multinazionali o dei colossi di Internet sono in grado di sopportare -non di certo il negozietto del centro storico, la vera anima del commercio, che nel confronto ne esce a pezzi- sono solo delle illusioni volte a far credere al volgo precarizzato, impoverito e spersonalizzato, di essere ancora padrone di quattro soldi da regalare ai suddetti giganti del commercio. Queste illusioni create ad arte, dunque, unite ai ritornelli di economisti ed esperti che ormai da anni pontificano invano luci in fondo al tunnel ingannano le famiglie, spingendole a nuove compere basate sulle truffe di carte di credito, sconti, vaneggiamenti di possedere in realtà più di quel che si ha, un ottimo invito a nozze per le spirali delle rate, dei finanziamenti, degli indebitamenti su cui tutta la bolla dell'economia drogata si regge. Andrebbe detto, tanto per iniziare, che il venerdì nero è solo un mezzo per far ingrassare le catene commerciali a spese dei dipendenti, a danno del commercio tradizionale di vicinato sempre più in crisi, con serrande nei centri storici sempre più abbassate…proprio quei centri storici ormai in pieno degrado e abbandonati dagli italiani, esercenti e residenti, destinati a divenire di giorno allucinanti complessi di uffici e la sera ricettacolo di criminalità "importata".

 

Un gesto di ribellione, di vera ribellione? Starsene in casa questo fine settimana e boicottare tutta la baracca del circo.