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Lode all’Inviolata

di Mario Di Mauro - 12/12/2016

Lode all’Inviolata

Fonte: Terra e liberazione

8 DICEMBRE. Nel Mondo cristiano di confessione cattolica, si celebra il DOGMA dell’INVIOLATA. La Grande Crisi Europea del 1848 produce anche la proclamazione del Dogma dell’Inviolata. Conoscere la Storia è utile, eccome!. La Storia c’è: invisibile come la Virgo Immacolata.

BonaFesta!. Onore alla Nazione Invisibile che generò-(nel sangue dei suoi conflitti interni->e dopo diciotto secoli)- il DOGMA dell’INVIOLATA.

Per milioni di Terroni -CATTOLICI O MENO- queste poche parole suonano aramaico. Eppure è la nostra STORIA metanarrata in un linguaggio universale.

“Viva la Santa Vergine Immacolata!. Viva la Costituzione! Viva l’Indipendenza siciliana! Viva ‘O RE!”. Quante occasioni buttate!.

Le Due Sicilie -cattoliche o meno- non conoscono sé stesse, né i conflitti fratricidi che le portarono sostanzialmente all’autodistruzione. Amen.

L’INVIOLATA è incarnazione di Forze Mentali mediterranee millenarie: è metamorfosi di queste Forze. E’ SIMBOLON in quanto unisce. A dividere ci pensa il Diabolon. Ciascun* si regoli di conseguenza. E tanto basta.

Che IMMACOLATA sia proiezione dell’arcaica PARTHENOS (che è un “attributo”, Αθηνά Παρθένος, Atena la Vergine”->non un Nomen) è EVIDENTE. -che l’arcaico “PARTHENOS” è un altro “dogma” lo si sa anche meglio. Ma è anche in Grazia della proclamazione del dogma se oggi ne possiamo parlare. Sarebbe stato tutto devastato dall’OSCURANTISMO ILLUMINISTA della massoneria giacobina ricca francese, la cui funzione storico-progressiva riteniamo sopravalutata.

U Sicilianu Novu camina addhitta, in laica devozione, con passo contadino e sguardo marinaio, alzando uno sguardo critico e solidale sulle cose della Vita e del Mondo: senza chiese, né mediazioni: democrazia diretta dalla Terra al Cielo. Quanto ai “dogmi”…permangono come segni di debolezza, ma a volte sono necessari. Comunque…non è tempo di dispute teologiche, né storiografiche.

La “post-verità” -ultima sofisticheria dello spettacolo imperialista- ci travolgerà tutti?. Forse, ma sia in eterno LODE all’INVIOLATA!.

“Viva la Santa Vergine Immacolata!. Viva la Costituzione! Viva l’Indipendenza siciliana! Viva ‘O RE!”. Vabbè, nell’Ottocento i Siciliani fecero confusione, ma c’era del Vero e Giusto che venne spazzato via nel 1860 dall’imperialismo inglese e dalle massomafie toscopadane. Nessuno fu all’Altezza del Dogma dell’Inviolata, che avevano proclamato appena una dozzina di anni prima. Quanto alla “Costituzione”…è metafora di tutte le COSTITUZIONI SICILIANE > dal 1812 al 1848, passando per quella di “Cadice” e chi più ne ha. Ma la migliore resta il LIBER AUGUSTALIS di FEDERICO REX dei SICILIANI. Al momento, noi Siciliani non abbiamo alcuna “Costituzione”. Anzi, in verità, in quanto “NON-SOGGETTO” POLITICO e GIURIDICO di STORIA – non esistiamo del tutto. Siamo stati.

Nel 948 l’Emirato siciliano è già indipendente dal Califfato di Mahdìa e lo STATO vien costruito con metodo, in decenni, su basi economiche e culturali solide. Sarà questo Stato -(oltre la stessa fitna, la guerra civile tra kaid locali, che dopo oltre due secoli lo fece implodere)- a trasmigrare con la sua cultura amministrativa nel REGNUM. Di passaggio: i cavalieri normanni erano appena 200 e non avevano alcuna vera cultura statuale. E il demos siciliano, se lo trovarono già fatto: erano i SIQILLYANI dell’emirato, e tali rimasero oggettivamente per secoli, fino ad oggi, al di là di diversi e intelligenti innesti di ripopolamento e dello stesso radicale riordino demografico federiciano… Uno STATO strutturato come non ne esistevano in tutta Europa, è quello che assume nuova forma il 25 dicembre 1130 –incoronazione di Ruggero II -Rex Siciliae,ducatus Apuliae et principatus Capuae- nella Cattedrale di Palermo- e che permane de jure e de facto fino all’8 dicembre 1860, data scelta, non a caso, da Francesco II -Re delle Due Sicilie- per la diffusione del suo proclama di Gaeta. 730 anni. (…)

Questa Terra è la nostra Terra. Ed è Madre violata, stuprata, indifesa. La Sicilia italienata è come la statua siculo-megarese di Hiblaya Mater, -fracassata in mille pezzi negli anni sessanta da un martello pneumatico della petrolchimica colonialista- (venne recuperata nelle macerie e ricostruita dall’archeologo George Vallet, onore e gratitudine a Iddhu).

Hyblaia è la Grande Madre siciliana, nella cui volontà unitiva si accoppiano una ambrata Ninfa simetina e il nerolavico Adranos, Dio del Fuoco e delle Pianure etnee, generando, maschio e femmina, i Gemelli Santi di Palikè.

L’INVIOLATA GENERATRICE abita l’Arcipelago di Trinakria nel TEMPO ESCATOLOGICO animando intere regioni teologiche. Liberi di crederci. Anche al Dogma dell’Inviolata -essendo, come la Realtà conferma, ancora necessario. Verrà un GIORNO ESCATALOGICO in cui svanirà. (MDM)