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La società liquida

di Gabriele Giansante - 18/12/2016

La società liquida

Fonte: motoretrogrado

Il sindacato studentesco dell’università di Oxford ha distribuito volantini nei quali si incoraggiano i giovani ad abbandonare l’uso dei pronomi “he” o “she”, lui o lei, e a diffondere la forma neutra “ze”. Questo neologismo ha lo scopo di venire in contro a tutti gli studenti LGBT che non si identificano né come maschi, né come femmine. Questi giovani infatti si sentono discriminati e offesi quando un professore o qualunque persona, tramite l’uso di un pronome, si prende il diritto di stabilire la loro identità – la comunità LGBT infatti, della quale fanno parte vari esponenti del parlamento italiano, buona parte dei personaggi televisivi, alcuni presunti filosofi e scrittori, sostiene (e odia chi la confuta) questa idea: il sesso biologico di un individuo non coincide con l’identità di genere. Ma che cos’è l’identità di genere? Il termine indica il genere in cui una persona si identifica (cioè, se si percepisce uomo, donna, o in qualcosa di diverso da queste due polarità). Facebook ha modificato la sezione del profilo in cui precedentemente si poteva scegliere fra uomo e donna, aggiungendo 58 nuove opzioni di identità di genere, che variano in base alle personali preferenze sessuali. Ha commentato questo fatto Flavio Romani, presidente dell’Arcigay: “l’iniziativa ci dà l’occasione di riportare la questione dell’identità di genere nell’ambito delle scelte individuali ed autodeterminate, sgretolando quel binarismo uomo/donna che in molti casi è un vero e proprio muro che esclude chi, rispetto alla propria identità, non si adegua a quel modello”.

Esempi di genere alternativi

Esempi di genere alternativi

Anche il ministro dell’istruzione, Valeria Fedeli, nel testo del suo disegno di legge esprime il suo parere, che non si differenzia molto da quello del presidente dell’Arcigay: “La consapevole prospettiva di genere nei processi educativi importa primariamente la decostruzione critica delle forme irrigidite e stereotipate attraverso cui le identità di genere sono culturalmente e socialmente plasmate, stimolando al contempo l’auto-apprendimento della e nelle complessità”(d’altronde è comprensibile che una persona di tale levatura possa pensare ciò, magari augurandosi di arrivare ad un punto in cui chiunque si ritenga laureato lo diventi di fatto, senza sostenere alcun esame).Analizzando le parole di Valeria Fedeli si deduce che le “forme irrigidite e stereotipate” a cui si riferisce siano il concetto di uomo e donna, che (n.d.r. in primis tramite la scuola) deve essere abolito.

Valeria Fedeli, nuovo ministro dell’Istruzione e della Ricerca

Valeria Fedeli, nuovo ministro dell’Istruzione e della Ricerca

Prima di proseguire bisogna fare un importante distinzione: nella nostra società esistono persone omosessuali. Queste persone non vanno discriminate, ed è giusto sensibilizzare le persone a non odiarle, poiché vanno lasciate libere di svolgere la loro vita sessuale come meglio credono. Un uomo deve essere libero di provare un’attrazione per un altro uomo, ma è necessario che sia consapevole di essere un uomo, così come è altamente irrazionale equiparare il matrimonio con una unione omosessuale. Il problema principale sorge quando un’élite politica cerca di imporre un’ideologia, secondo la quale, l’uomo che prova attrazione per un altro uomo, è libero di credere di essere una donna. Coloro che credono che il sesso biologico non coincida con l’identità di genere, (Cirinnà, Michela Marzano, Flavio Romani, e molti altri) dunque coloro che credono che un uomo, per il fatto che si senta donna, sia realmente una donna, non si accorgono di essere in un cortocircuito logico.

La realtà deve essere analizzata da un punto di vista razionale. È falso che ognuno possa scegliere il proprio sesso. Ogni persona nasce o con i cromosomi XY, oppure XX. I neonati o sono maschi o sono femmine. Essi poi si svilupperanno in modi diversi: dal punto di vista scientifico, alla fine della crescita, in media gli uomini rispetto alle donne avranno le spalle più larghe, una cassa toracica più ampia, delle corde vocali più spesse, e dunque una voce più profonda, avranno una quantità maggiore di peli sul corpo e sul viso, ed una maggiore massa muscolare. Le donne in media invece avranno dei lineamenti facciali meno pronunciati, la curva della mandibola più dolce e meno squadrata, le spalle più piccole e i fianchi più larghi. Si deve sottolineare come, (senza che la scienza sorpassi un limite etico) esistano solo uomini o donne, e che fra di loro ci siano delle differenze che, al contrario di quello che fanno oggi politici e stilisti, devono essere studiate e apprezzate. Possono esistere anche uomini omosessuali o donne omosessuali, ma è chiaro che devono essere consapevoli del loro vero ed unico sesso. Non esiste nessuna delle 58 identità inventate su Facebook, dalla Cirinnà, dalla comunità LGBT, da una classe politica mondiale che si sta cimentando in una rivoluzione antropologica dell’essere umano, la quale vorrebbe che le persone si identificassero fra loro solamente come apparati genitali con le gambe, mettendo al centro dell’individuo l’attività sessuale, attività che dovrebbe appartenere alla propria sfera privata privata. Se un uomo, essendo fedele ai dogmi LGBT, crede profondamente di essere una donna, si ritrova in un paradosso: egli crede di essere qualcosa che non è, dunque si trova in una situazione di instabilità mentale. In un mondo utopico, prima di intervenire chirurgicamente per far cambiare sesso ad una persona, bisognerebbe aiutarla psicologicamente a comprendere la sua vera, unica identità biologica, maschio o femmina che sia, lasciandogli poi la scelta di invaghirsi di chiunque egli voglia.