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Le ragioni delle affermazioni sulla “pirateria russa”

di Tony Cartalucci - 21/01/2017

Le ragioni delle affermazioni sulla “pirateria russa”

Fonte: Aurora sito

Nonostante il grande sforzo volto recentemente a rafforzare la credibilità della “comunità d’intelligence statunitense” dopo la valutazione sulla presunta “pirateria russa”, va ricordato che tale “comunità” ha volutamente e malvagiamente fabbricato una miriade di bugie sulle cosiddette armi di distruzione di massa in Iraq, portando ad una guerra che ha distrutto più di un milione di vite, tra cui oltre 4000 soldati statunitensi. Una comunità responsabile delle bugie autocertificate non ha credibilità. Né i media che ripetono tali bugie senza criticarne le fondamenta e le rozze logiche che le sottendono. Ultimamente, le prove presentate da tale comunità e partner nei media occidentali sulla presunta “pirateria russa” delle elezioni negli USA del 2016, sono così scadenti e bizzarre che appellarsi alle autorità è essenziale per spacciarle al pubblico globale.

Cosa s’intende per “pirateria russa?”
Il tono sinistro di “pirateria russa” suggerisce che Mosca abbia sovvertito le elezioni del 2016 negli Stati Uniti usando l’informatica. I titoli di media occidentali come CNN, “Gli USA accusano la Russia d’interferire nelle elezioni del 2016“, istigano l’isteria affermando: “L’amministrazione Obama ha detto di aver “fiducia” nella Russia responsabile della pirateria di e-mail sulle imminenti elezioni statunitensi, nel tentativo d’interferirvi. L’annuncio indicava per la prima volta che il governo degli Stati Uniti ufficialmente accusava la Russia di pirateria del sistema politico degli Stati Uniti. All’inizio della settimana, i due Paesi interruppero i colloqui formali sul cessate il fuoco in Siria. “Crediamo che, in base a portata e sensibilità di questi sforzi, solo i vertici della Russia possano averle autorizzate”, affermavano dipartimento di Sicurezza Nazionale e ufficio del direttore della National Intelligence, in una dichiarazione congiunta”. Le dichiarazioni sulla Russia “che piratava i sistemi politici degli Stati Uniti” richiama l’immagine di hacker al Cremlino che usano sofisticate armi informatiche per violare le macchine del voto, seggi e database per alterare i risultati elettorali. In realtà, nulla del genere è accaduto, e non secondo le dichiarazioni russe, ma secondo i rapporti ufficiali della “comunità d’intelligence statunitense” sul caso.

La prova reale, secondo il governo degli Stati Uniti
In realtà, la “pirateria” delle e-mail rese pubbliche, i messaggi di posta elettronica diffusi dal  (DNC), compresi quelli tra la candidata presidenziale ed ex-segretaria di Stato degli USA Hillary Clinton e il suo responsabile della campagna John Podesta. Le e-mail furono poi consegnate a Wikileaks prima di essere rese pubbliche. Alcun seggio elettorale fu “piratato”, alcun database compromesso e alcuna influenza esercitata sulle elezioni, al di là dell’influenza che la verità sulle comunicazioni interne del DNC ha avuto sul pubblico statunitense. La natura delle fughe sulla posta elettronica comporta una tecnica nota come “spear phishing”, una tecnica con cui un hacker si rivolge ad individui specifici spacciandosi via e-mail da organo governativo o compagnia, chiedendo all’individuo preso di mira di compilare username e password. Lo “spear phishing” è forse la tattica più elementare che si possa immaginare, ed è più vicina all’ingegneria sociale e all’inganno (conning) che alla pirateria via computer. Proprio “La relazione congiunta d’analisi del governo degli Stati Uniti” (PDF), basato sulle “analisi di Department of Homeland Security (DHS) e Federal Bureau of Investigation (FBI)“, avrebbe rivelato proprio questo. Con sintesi prolissa, il rapporto ammette: “Nella primavera del 2016, APT28 compromise lo stesso partito, sempre via spearphishing. Questa volta, l’email di spearphishing spinse i destinatari a cambiare password attraverso un dominio webmail falso ospitato dall’infrastruttura operativa di APT28. Utilizzando le credenziali raccolte, APT28 poté accedere e rubare il contenuto, probabilmente portando all’esfiltrazione di informazioni su più membri di alto livello del gruppo. Il governo degli Stati Uniti ritenne che l’informazione fu trapelata alla stampa e divulgata”. In parole semplici, gli individui presi di mira furono avvicinati via e-mail, chiedendogli username e password, che volontariamente consegnarono. Il rapporto d’analisi congiunto tenta di usare un sofisticato gergo tecnico, nella speranza che i lettori credano che l’operazione richieda competenze sofisticate. Tuttavia, gli attacchi non sarebbero potuto essere più elementari. Gli esperti di IT, da Wikileaks di Julian Assange allo show di Vin Armani, hanno spiegato in modo approfondito quanto elementare sia stato piratare la posta elettronica, convenendo che un adolescente senza risorse, oltre alla connessione Internet, conoscenze elementari e desiderio di violare le e-mail del DNC, avrebbe potuto effettuare tali attacchi. Altri rapporti del governo degli Stati Uniti, tra cui quello legato al titolo del New York Times,Il contesto della valutazione delle attività e intenzioni russe nelle ultime elezioni negli Stati Uniti: il processo analitico e l’attribuzione del cyber-incidente” (PDF), l’ammetterebbe, concentrandosi non sui dettagli tecnici del vero “pirataggio” delle e-mail, ma piuttosto collegando l’operazione alla Russia esclusivamente sulla base di come da ciò la Russia ne avrebbe tratto beneficio.

Se la Russia è abbastanza avanzata da “piratare” le elezioni negli USA, lo è abbastanza per sapere che è inutile
L’elementare “pirateria” delle e-mail richiedeva sponsorizzazioni, e la Russia sarebbe stata disposta ad accettarne i rischi politici, economici e militari connessi, sponsorizzando tale operazione? La risposta è probabilmente no. In realtà, a prescindere da chi ci sia alla Casa Bianca, la politica estera statunitense è dettata principalmente da interessi delle imprese e finanze, non eletti da nessuno. Ciò spiega il motivo per cui gli Stati Uniti hanno agito a tradimento e in modo sovversivo verso la Russia per decenni, a prescindere dalle presidenze e perfino da intere ere politiche degli Stati Uniti. Banche e aziende energetiche e della difesa hanno visto la Russia come concorrente dalla seconda guerra mondiale, un concorrente da minare, sopraffare, comprare o comunque isolare ed eliminare. Le elezioni favorevoli al presidente eletto Donald Trump sull’ex-segretaria di Stato Hillary Clinton faranno poca o nessuna differenza in tale lotta pluridecennale tra Oriente e occidente. La comprensione di ciò, tuttavia, spiega il motivo per cui gli Stati Uniti sfruttano le e-mail del DNC compromesse per accusare la Russia. È l’ennesima occasione per giustificare ulteriori tentativi di circondare, contenere, e in ultima analisi, rovesciare l’ordine politico, finanziario, militare ed industriale della Russia, eliminando un notevole ostacolo a Wall Street e alle ambizioni di Washington sull’egemonia globale. Senza poter citare “il sequestro delle elezioni” e altre presunte minacce di Mosca all’occidente, l’enorme spesa per l’espansione militare, in particolare degli Stati Uniti in Europa orientale, sarebbe imperdonabile.

Tony Cartalucci, ricercatore e autore geopolitico di Bangkok, in esclusiva per la rivista on-line “New Eastern Outlook“.

Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora