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Marine Le Pen vuole uscire da NATO e UE

di Massimiliano Greco - 12/02/2017

Fonte: l'Opinione Pubblica

Marine Le Pen

Marine Le Pen ha dichiarato che la NATO esiste solo “per servire gli obiettivi di Washington” e che ha intenzione di indire un referendum per la “Frexit.”

“La Frexit sarà parte della mia politica. La gente deve avere la possibilità di votare per la liberazione dalla schiavitù e dai ricatti imposti dai tecnocrati di Bruxelles, in modo da poter tornare alla sovranità del paese.”

Insieme con il suo principale rivale, il destro moderato François Fillon, La Le Pen ha chiesto di arrivare ad avere legami più stretti con la Russia e ha inoltre criticato l’espansione della NATO in Europa orientale, sostenendo inoltre come questa sia obsoleta.

“E’ stata fondata quando esisteva il patto di Varsavia” ha spiegato la Le Pen. “L’Unione Sovietica non esiste più, e nemmeno il Patto di Varsavia. Washington mantiene la presenza della NATO per conseguire i propri obiettivi in ​​Europa.”

Sul tema dell’immigrazione, Marine le Pen vuole misure per limitare il flusso di richiedenti asilo in Europa.

“Io sono contro la politica che promuova l’ingresso di immigrati verso l’Europa: non li possiamo accettare […] questo tsunami di migranti deve venire limitato. L’Europa non ha il potere di garantire che tutti trovino lavoro e abbiano l’opportunità di farsi una posizione. Gli immigrati sono illegali in quanto, mettendo piede sul suolo europeo hanno violato la legge. Essi devono essere rimandati da dove provengono.”

Ecco i punti salienti del programma di Marine Le Pen dal sito della sua campagna elettorale:

– uscita dall’euro
– referendum sulla UE
– lasciare Schengen e ristabilire i controlli alle frontiere.
– rimettere la banca di Francia sotto il controllo del Tesoro.
– uscita dalla NATO
– Proteggere il lavoro
– rifiuto del CETA e del TAFTA.
– garantire la laicità dello Stato. Chiudere le moschee già infiltrate dal terrorismo
– rinforzare di molto la sicurezza interna con un piano di reclutamento di nuovi 15000 tra poliziotti e gendarmi
– per i prossimi 5 anni il saldo tra immigrazione ed emigrazione non dovrà superare i 10000 “nuovi cittadini” ogni anno, stoppare inoltre la pratica della nazionalità via matrimonio e del diritto di cittadinanza per ricongiungimento familiare.
– difendere i settori strategici nazionali e aumentare del 30% i finanziamenti pubblici per la ricerca e l’innovazione tecnologica (che attualmente in Francia non supera una spesa equivalente all’1% del PIL).
– Età pensionabile riportata a 60 anni e mantenere le ore lavorative a 35 settimanali (Fillon vuole aumentarle a 37)

Intanto, sua nipote, Marion Le Pen, ha rilasciato una dichiarazione che merita di essere letta, anche qualora non se ne condivida l’impostazione.

“Ogni volta che sento parlare in quest’aula mi ritorna in mente un vecchio detto: chi vive per combattere un nemico ha tutto l’ interesse a non farlo mai morire.

Per giustificare le vostre assurdità continuate a tenere in vita artificialmente battaglie già vinte molto tempo fa. Paventate minacce che non esistono ed avversari che non esistono più.

[…]E’ tempo che ve ne rendiate conto: oggi le donne possono votare, lavorare o non lavorare, possono sposarsi, divorziare, prendere contraccettivi ed abortire, se lo desiderano. E di tutto questo ne sono molto felice.
Ciò di cui sono molto meno felice, invece, è che molte donne abortiscano per ragioni economiche: il 47% secondo un sondaggio.

E questa è una “non-scelta” di molte donne, una non-scelta a cui voi non offrite alcuna soluzione e di cui non parlate nemmeno!
[…]

Ricordo il vostro silenzio colpevole sulle 1.200 donne molestate sessualmente la sera di Capodanno in Germania da migranti, per esempio. Mai una parola!

Penso al vostro silenzio sulla shari’a, la legge islamica, che si applica oggi in certi quartieri di Francia e che voi fate finta di non sapere, una pratica che nega alle donne i diritti più elementari. […]

Che cecità complice! La vostra avversione al patriarcato, che per voi è incarnato nel maschio bianco eterosessuale, ha condotto molti a presentare oggi come i garanti del diritto delle donne a disporre del proprio corpo gli stessi che difendono la sottomissione di esse col velo e la loro mercificazione come madri surrogate.

[…] Mi spiego, e che vi piaccia o no mi permetto questa mancanza di pudore, perché il fatto è di dominio pubblico: avete davanti a voi un «incidente», che è vivo e vegeto e che preferisce oggi essere qui piuttosto che essere stato abortito. E infine, dal momento che criticate gli uomini eletti in quest’ aula, io sono una donna, e ve lo dico chiaramente: questo vergognoso testo contro le donne e contro la libertà di espressione, non porterà certamente il mio nome.”