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Disinformazione

di Gianfranco la Grassa - 20/06/2017

Disinformazione

Fonte: Gianfranco la Grassa

E’ difficile non irritarsi ogni secondo momento leggendo stampa e vedendo TV in cui la cosiddetta informazione è ormai assente; vengono date le notizie in modo tale da indurre in errori interpretativi fondamentali. Si tratta di pura manipolazione, che si scontra con una popolazione di cui una quota non indifferente sa ragionare; ma proprio per questo non la si informa. E schiere di (non) insegnanti cercano di rendere inoperante il cervello delle nuove generazioni. E chi ha in mano il 90% dell’informazione e dell’istruzione? Quella ormai gravissima infezione purulenta cui si dà ancora il nome di “sinistra”; purtroppo non riusciamo a liberarci di “destr-sinistr”, termini assolutamente messi a capocchia.
Per quest’oggi mi limito a tornare su un semplice evento, non irrilevante e tuttavia un solo stronzo in un mare di merda. Parlo delle recenti elezioni francesi. I giornali, appunto quelli di “sinistra” in particolare, si sono lanciati a esaltare il sedicente trionfo del “marito di sua nonna” e del partito creato dal nulla (ma dai soliti poteri di questi ultimi decenni). Viene però semplicemente riferito, come fosse abbastanza irrilevante di fronte al suddetto trionfalismo, che ha votato il 42% dei potenziali elettori, una percentuale mai prima così catastrofica. Nel contempo, viene incidentalmente riportato, come cosa del tutto irrilevante, che dopo il primo turno, e anzi anche all’inizio della votazione del secondo, si attribuivano al partito di Macron 400-440 eletti (sui 577 di cui consta l’assemblea dei “torturatori della nazione”). Poi si è cominciato a parlare di al massimo 380, infine si è dato il numero 362, subito aggiustato a 361. In realtà, con conti fatti meglio, si è detto 350. E alla fine trovo un 348. Per di più mi si dice che solo 306 sono di “en marche”, 42 spettano a MoDem (del cosiddetto centrista Bayrou). Insomma, una informazione “di tutto rispetto”!
Ancora: si riportano le percentuali dei deputati, ma non ho trovato nulla su quelle dei voti per i vari partiti. Comunque, al primo turno (quando Macron era dato vincitore di circa tre quarti dell’assemblea) costui aveva preso il 32,6% dei voti. Una grande “democrazia” insomma: un terzo di voti per tre quarti di deputati. Credo che anche al ballottaggio non abbia percentuali folli di voti. E’ ridimensionato il suo esaltato “immenso trionfo”, ma comunque il rapporto tra voti e deputati è sempre “molto democratico”. Mi si dice che ha avuto il 13% del corpo elettorale complessivo. Sul 42% dei votanti si arriverebbe dunque al 31%. Meno del primo turno e con un astensionismo maggiore che avrebbe dovuto favorirlo; gli astenuti avrebbero dovuto essere soprattutto degli altri partiti, invece…. lui è stato ancor meno votato (se le cifre lette qua e là sono esatte). Capite che trionfo come strombazzano “gli untori di sinistra”?!
Si parla poi di crollo della Le Pen. Possiamo scommettere che ha avuto almeno il doppio dei voti dei socialisti; con però 8 seggi invece che i 33 (o 30, anche qui si danno i numeri a casaccio) di questi ultimi. Infine Mélenchon, con meno voti ha avuto 17 seggi; il PCF (ormai microscopico) 10 seggi. Capite quindi che l’insuccesso dei sedicenti “populisti” è del tutto evidente (e secondo me del tutto meritato per incapacità manifesta); ma quanto a crollo, sono crollati soprattutto i seggi per via del “democratico” rapporto tra questi e i voti ottenuti.
Dopo qualcuno pensa che io sia esagerato quando voglio la disinfestazione (metodica, sistematica, “germe dell’infezione” per “germe dell’infezione”) di quella che non è per nulla affatto una “sinistra” se non nel senso di “sinistro” che traggo dall’Oli-Devoto: “Contaminato da germi infettivi; (fig.) Che rappresenta una costante minaccia per l’integrità e la sicurezza”. Avete capito quale pericolo ci sovrasta? E si pensa che basti invocare un voto per contrastarlo? Si diventi infine adulti!