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Casaleggiodrome

di Paolo Becchi - 18/07/2017

Casaleggiodrome

Fonte: Paolo Becchi


Prima o poi deve succedere. Passo di lato, già peraltro una volta annunciato, poi passo dell’oca e ora circola la notizia di un passo indietro di Grillo, che come immaginavo è stata subito smentita. Il figlio di Casaleggio, che si è appropriato del M5s come se fosse l’azienda del padre (in effetti è ormai molto difficile distinguere le due cose, nonostante l’abile gioco di scatole cinesi che ha saputo costruire intorno alla creatura del padre), anche se deve ancora farsi un po’ le ossa è tutt’altro che un cretino: il passo indietro di Grillo certo ci sarà ed è probabilmente già programmato, ma solo dopo aver spennato il pollo per bene, utilizzandolo per la prossima campagna elettorale. Dopo le elezioni e la marea di voti in cui affogherà il M5s, e con lui l’intero paese, Grillo potrà ritornare a fare i suoi innocui spettacolini. Casaleggiodrome ha deciso. Negli ultimi anni della sua vita Beppe sarà lasciato libero di ritornare ad essere quello che era: un comico televisivo.

Casaleggiodrome ha deciso? Sì, perché Grillo, il Grillo che vediamo oggi, non è il Grillo reale, ma il prodotto virtuale di una società commerciale che dietro la facciata delle strategie di rete, si occupa in realtà con strumenti molto sofisticati della manipolazione delle coscienze, di più, della loro mutazione.

Il primo prodotto della Casaleggiodrome è stato proprio lui, Beppe Grillo. Un personaggio video, eletto nel 1978 addirittura personaggio televisivo dell’anno, poi dedito a spettacoli anti-tecnologici che si concludevano con la distruzione di computer, viene da Gianroberto Casaleggio geneticamente modificato, riprogrammato nel profeta della rete e di internet. Grillo però non gli bastava e così con fecondazione in vitro ha pure prodotto Di Maio e Di Battista, tanto per coprirsi a «destra» e «sinistra». Il figlio Davide ha ora solo il compito di portare a compimento l’impresa straordinaria del padre, con un controllo totale e totalitario sul Movimento, e attraverso la «piattaforma Rousseau» il progetto è già in avanzato stadio di realizzazione.

Come in Videodrome, il film visionario ed oscuro di David Cronenberg, dietro la facciata di un programma televisivo violento e inquietante si nasconde un progetto sociale videocratico di controllo delle menti e persino della loro autodistruzione, così in Casaleggiodrome, dietro la facciata della democrazia digitale si nasconde un programma elitario che mira alla manipolazione, al controllo dei cittadini che saranno chiamati con un clic ad approvare tutto quello che in realtà è già stato deciso.

Dopo essere stati governati da Berlusconi e dalle sue televisioni saremo governati da Casaleggio e dal suo panocticon digitale? Renzi ha fallito, era ancora troppo «dem», i poteri forti hanno trovato finalmente la soluzione postdemocratica alla crisi. Di Maio è proprio quello che cercavano: passando di gaffe in gaffe sarà a settembre incoronato candidato premier dal blog delle stelle, il videodrome digitale della Casaleggio & Associati, con una di quelle votazioni on line mai certificate e prive di qualsiasi sicurezza informatica. «Sarà un momento storico», scrive ora l’avatar di Beppe Grillo, su quello che un tempo era il suo blog. Poi sei mesi di campagna elettorale forsennata sfruttando l’egemonia ormai conquistata sul sistema mediatico e utilizzando nelle piazze tutta la forza emotiva e fiduciaria del Grillo migliore e il successo di Casaleggiodrome è assicurato.

Pensare di opporsi a tutto ciò con la fiat tax, con gli aiuti economici alle famiglie numerose, o con il modello di sviluppo cinese, lasciatemelo dire, fa un po’ ridere. È come sparare ad una tigre con un fucile a pallini. Solo dopo aver vinto l’ultima battaglia Grillo potrà finalmente tornare ad essere un uomo libero… in un paese di schiavi dominato dai clic.