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Tsunami non solo un maremoto

di Galileo Ferraresi - 12/01/2005

Secondo le agenzie stampa, che rilanciano le dichiarazioni del mondo scientifico intervistato nelle ultime settimane, la frattura che ha originato il terremoto, e quindi lo tsunami, è localizzata lungo il novantesimo meridiano a circa cinque gradi di latitudine nord. Da questo punto dovrebbero quindi essere partite le onde concentriche che hanno sconvolto le coste dell’Oceano Indiano. Segniamo su un mappamondo un punto a cinque gradi nord e novanta gradi est, questo punto, a trecento miglia a ovest di Banda Aceh è dunque il luogo d’origine delle onde. Da qui abbiamo: 300 miglia a Nord le Nicobare, completamente distrutte; 500 miglia a Nord le Andamane, completamente distrutte; 500 miglia a Nord Est la Tailandia, distrutta; 500 miglia a Ovest Sri Lanka, completamente distrutta; 750 miglia a Nord Ovest l’India, distrutta; 900 miglia ad Ovest le Maldive, distrutte; 2100 miglia ad Ovest Sud Ovest le Seycelles; molto danneggiate; 2200 miglia ad Ovest la Somalia; molto danneggiata; 3000 miglia ad Ovest il Kenia, colpito; 2100 miglia a Sud Est l’Australia, INDENNE. Come mai l’Australia, che è più vicina all’epicentro della Somalia, e del Kenia, è uscita indenne? Come mai l’onda concentrica ha raggiunto e danneggiato le Seycelles e non l’Australia? Come mai l’onda concentrica era più forte secondo la direttrice Ovest Nord Ovest e molto meno secondo la direttrice opposta Est Sud Est? Abbiamo solo due alternative. O l’onda non era concentrica, e quindi mettiamo in crisi la teoria del sasso nello stagno che crea onde concentriche, con tutte le implicazioni conseguenti sulle altre onde, dai radar alle TV e ai telefonini, /o l’origine dello Tsunami non è dovuta ad un semplice terremoto./