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Il “Circo Fiano-Boldrina” nell’ Italia dello Sfascio

di Antonio Serena - 17/07/2017

Il “Circo Fiano-Boldrina” nell’ Italia dello Sfascio

Fonte: Libera opinione

 

 

Tira evidentemente una brutta aria in questo paese, ma sembra che in alto siano in pochi a preoccuparsene e si preferisca parlar d’altro. Solo in un paese malconcio culturalmente si possono dedicare interi telegiornali alle boutades di parlamentari da operetta, alle baruffe tra partiti e alla cronaca nera dimenticando i dati sulla disoccupazione, la miseria che avanza, il disgregamento di ogni valore etico. Solo in un paese malato si può continuare a   parlare di politica, di alleanze e di elezioni senza pensare che le elezioni sono alle porte e non si è ancora deciso con che sistema andare a votare.

Quello che sta accadendo non appartiene al caso, ma ad un disegno preciso, promosso dai “poteri forti”, condiviso dalla classe dirigente politica e sostenuto dai mezzi di distrazione di massa. Massacro della famiglia, ius soli, teorie gender, invasioni barbariche, distruzione del lavoro, massacro delle classi medie, disoccupazione giovanile, povertà montante, banche che spogliano i clienti senza risarcirli e vengono salvate dal governo, creazione di governi formati all’ultimo momento con  yes men  nati dal nulla, in Francia come nel resto dell’ Europa, campagne mediatiche contro il concetto nobile di politica che dovrà essere sostituita dai robot della Grande Finanza sono tutti bagagli del Progetto Mondialista nato nella sua forma più moderna ai primi del Novecento dalla mente di Richard Kalergi, padre di questa forma perversa di Unione Europea fondata sull’abolizione delle Sovranità Nazionali e guidata dalla speculazione finanziaria. Cioè, come ha ben precisato G. Brock Chisholm, ex direttore dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), promuovere matrimoni misti tra razze diverse per indebolirle “in vista di creare una sola razza in u8n mondo unico dipendente da un’autorità centrale”.

Queste emergenze dovrebbero essere risolte con atti coraggiosi e decisioni imperiose, ma la politica e i suoi servi parlano d’altro. Quello che conta, per loro, è che si proibisca la vendita dei busti di Mussolini o che dei ragazzi salutino i loro morti in cimitero con il saluto romano; o che a Monza venga eletto assessore allo sport un militante dell’estrema destra; o che nel mantovano una ragazza di vent’anni venga eletta in consiglio comunale con la “Lista dei Fasci del Lavoro”, o che a Chioggia un albergatore, in uno spazio privato da lui gestito esponga delle scritte inneggianti al duce, all’ordine e alla pulizia. Un caso «raccapricciante», lo ha definito il questore di Venezia, Vito Danilo Gagliardi. Ma dai. Poco tempo fa un giornale veneziano titolava: "Mestre sempre più invivibile, spacciatori e delinquenza: non si può uscire di casa". Per la sorte di questi cittadini il questore non si raccapriccia? Eppure a “Punta Canna” di Sottomarina tutto è pulito e la gente non delinque come nei quartieri dello spaccio. E come mai lì si corre a smontare il teatrino del ventennio in un attimo e di là, dove si delinque veramente, non si fa niente di concreto? Ma la priorità per gli addetti all’ordine pubblico è il “delitto d’opinione” o la guerra alla criminalità?

La verità è un’altra. Nonostante le cortine fumogene della “ripresa imminente” e della “crescita + 0.2”, tutti o quasi sono ormai consci di vivere una moderna catastrofe gestita da una manina occulta che potete chiamare come volete - Bilderberg, grossa finanza, finanza usuraia - e che racchiude, ieri come oggi, il peggio della feccia mondialista di tutti i tempi.

Guai a chi pensa che il problema sia rappresentato dal pollo da batteria della comunità ebraica Emanuele Fiano o dalla presidenta  Laura Boldrina, le cui manifeste stupidità potrebbero anche rappresentare un intralcio ai progetti dei loro  superiori. Il problema non è un Fiano che presenta un disegno di legge fasullo incompatibile con l’art. 21 della Costituzione sulla libertà di pensiero e nemmeno una Boldrini che gli va dietro predicando l’abbattimento delle opere d’arte del fascismo in Italia. E’ giusto che si facciano notare: sono pur sempre gli eredi di quel partito comunista che riuscì a massacrare un milione di persone in mezzo secolo per creare paradisi di fame e di orrori in tutto il mondo.

Il problema è quello di trovare sempre nuove “teste di cuoio” disponibili a far baccano con pentole e mestoli per cercare di distrarre la gente dalla catastrofe in corso in tutti i campi per evitare che magari facciano dei naturali confronti tra questo regime di autonominati e quello di Mussolini che nel 1924 le elezioni le stravinse e che le opere le portò a termine  in modo ineccepibile dal momento che, a settant’anni dalla caduta del fascismo, circa il 70% delle leggi in vigore sono ancora le stesse di allora, non essendo stati capaci, i governi democratici, di sostituirle con delle migliori.

Che questo regime sia inviso alla maggioranza degli italiani è dimostrato non dai cali elettorali della sinistra o della destra (espressioni prive di significato in un tempo in cui il nuovo segretario del vecchio partito comunista è un turboliberista come Renzi), ma dalla disaffezione del popolo a questo baraccone che ha saputo creare solo miseria e infelicità. I dati che dimostrano l’abisso pauroso che c’è tra classe politica e popolo non sono gli spostamenti elettorali, ma il continuo calo dei votanti, ridotti a meno della metà del corpo elettorale. Chiedetene il motivo magari ai terremotati del centro Italia che, a distanza di un anno dal sisma e nonostante la valanga di miliardi piovuti da ogni parte, vedono che il Governo dei Nominati non ha provveduto nemmeno a far togliere le macerie dalle strade, mentre nel 1930, dopo il terremoto delle Vulture, il governo Mussolini in 3 mesi costruì 3.746 case e ne ricostruì 5.190.

Distrugga pure la talebana Boldrina l’obelisco di Mussolini, le città edificate dal fascismo, le bonifiche, i parchi naturali. Annulli la Mostra del Cinema di Venezia e bruci pure i quadri di Mario Sironi, Depero e Marinetti, così come i suoi compari hanno condannato all’ esilio culturale nel dopoguerra letterati e artisti di levatura mondiale ma politicamente scorretti come Giuseppe Berto e Alberto Burri. Tolga anche le assicurazioni obbligatorie per le malattie professionali, l’assistenza ospedaliera per i meno abbienti, l’INAM, l’INPS, la settimana lavorativa di 40 ore, gli assegni famigliari, i premi alle famiglie numerose, le riforme della scuola e quelle del diritto, le pensioni, le liquidazioni, le tredicesime, gli uffici di collocamento, le tredicesime.

Ai tempi della mia gioventù si diceva: “Quando il dito indica il cielo, l’imbecille guarda il dito”. Fiano, Boldrine e compari del governo arcobaleno continuano a cazzeggiare invitando gli italiani a crederci, ad andare avanti, come l’orchestrina del “Titanic” spronata a suonare mentre il transatlantico si inabissava per far convinti i passeggeri che non stava accadendo nulla. Ma lorsignori sanno benissimo che non ci saranno scialuppe per tutti.