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La destra religiosa e la lobby pro-Israele: gli architetti della guerra imperialista

di Stefano Zecchinelli - 13/12/2017

La destra religiosa e la lobby pro-Israele: gli architetti della guerra imperialista

Fonte: L'interferenza

Il delirio fondamentalista di Trump e lo spostamento dell’ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme, hanno soddisfatto le paranoiche pretese della lobby cristiano-sionista, gli evangelici, i quali perseguono il mito biblico dell’Armageddon. Si tratta d’una mera strumentalizzazione religiosa? Purtroppo no, l’oligarchia puritana crede, per davvero, alla mitologia biblica, nonostante questo testo ripudi la ricerca storica e scientifica. Si tratta di una accozzaglia di vendette arcaiche prive di qualsiasi contatto con i reali processi sociali che hanno caratterizzato i popoli dell’antichità.

Gli USA sono un paese profondamente religioso, dove la superstizione ‘’popolare’’ sfiora il ridicolo. I ‘’radical chic’’ contrappongono, dal basso della loro insopportabile superficialità, delle inesistenti elite colte al popolo ignorante ma, molto spesso, i popoli – anche e soprattutto nelle democrazie borghesi e manipolate – sono lo specchio delle classi dirigenti. Sarà per questa ragione che nei paesi non occidentali i ceti proletari rispondono con la lotta armata ai soprusi imperialistici vanificando il giogo ‘’borghese’’? In quei contesti le dittature capitalistiche debbono essere imposte mentre nel nord del mondo è in uso la manipolazione mass mediatica.

Nel ‘’ventre del mostro ‘’ statunitense, David Horowitz, un ex trotskista (tanto per cambiare…), riuscì a far passare una legge sulle ‘’quote razziali’’ grazie ai finanziamenti della Bradley Foundation promuovendo l’introduzione della political diversity; per ogni professore universitario progressista doveva avere la cattedra un neocon o un neofascista. Una legge tuttora in vigore.

Negli Stati Uniti la lobby ebraica è una sorta di ‘’stato nello stato’’ che grazie al terrorismo culturale della Anti-Defamation League lincia studiosi antimperialisti come James Petras, Noam Chomsky e Norman Finkelstein (due di questi ebrei antisionisti), ma premia bulli d’estrema destra come Bush, Netanyahu e Berlusconi. Lo stesso Petras ha definito la lobby israeliana come:  “un’intera sfilza di think tank pro-sionisti, dall’American Enterprise Institute in giù, e … una intera configurazione di potere, che non solo comprende l’AIPAC, ma anche i Presidents of the Major American Jewish Organizations, che sono 52 … e individui che occupano posizioni cruciali nel governo (Eliot Abrams e Paul Wolfowitz, Douglas Feith ed altri), … l’esercito di editorialisti che scrivono per i maggiori giornali … i ricchissimi finanziatori dal Partito Democratico, i magnati dei media con la loro influenza sul Congresso e sull’Esecutivo”. La questione resta ‘’di classe’’; siamo davanti ad una potentissima borghesia ben inserita nella nuova classe capitalistica transnazionale. Il potere di questa classe dominante non risiede soltanto nel denaro. La religione ed il mito del ‘’popolo eletto’’ sono indispensabili per garantire l’impunità dell’imperialismo israeliano; il sionismo distrugge la consapevolezza storica.

Il pilastro della saldatura fra la lobby pro-Israele e la destra religiosa è il ‘’dispensionalismo’’. Secondo questa delirante rilettura biblica la storia umana è divisa in varie fasi. I ‘’cristiano-sionisti’’ sostengono che Dio non avrebbe mai smesso di considerare gli ebrei ‘’il popolo eletto’’, ma, duemila anni fa, li ha puniti con la ‘’Diaspora’’ per aver contribuito alla crocifissione di Gesù. Oggi, con la nascita d’Israele, gli ebrei sono redenti e possono ritornare in ‘’terra santa’’. La destra religiosa ha risolto, con queste credenze schizofreniche sistematizzate nella Bibbia di Re Giacomo d’Inghilterra nel 1611, il problema dell’antisemitismo storico. I vili e potentissimi lobbisti vorrebbero ripulire la terra di Palestina dagli ‘’impuri’’ proprio come i primi coloni ebrei – proto-sionisti – fecero con le popolazioni cananee. Domanda: la Bibbia riporta fatti storicamente accaduti? Solo uno sprovveduto potrebbe crederci e grandi pensatori come il musulmano-marxista Roger Garaudy hanno smentito questa ‘’credenza oligarchica’’ (e non popolare) con fonti alla mano.

Il popolo palestinese ha una storia dignitosissima e ricca di cultura, quindi lasciamo che a rispondere alle destre sia Israel Shamir, israeliano convertitosi al cristianesimo ortodosso ed emigrato in Russia. Leggiamo: ‘’I palestinesi non sono un popolo oscuro e insignificante. Sono i palestinesi che hanno creato la Stella di Ghassul,(si tratta di un grande dipinto sulla parete di una casa nel villaggio calcolitico di Teleilat al Ghassul che raffigura una stella policroma, circondata da mostri e maschere) scritto la Bibbia, costruito i templi di Gerusalemme e di Garizin, i palazzi di Gerico e Samaria, le chiese del Santo Sepolcro e della Natività, le moschee di Haram al Sharif, i porti di Cesarea e di San Giovanni d’Agri, i castelli di Monfort e di Belvoir. I palestinesi hanno camminato con Gesù, hanno sconfitto Napoleone e combattuto coraggiosamente a Karameh. Nelle loro vene, scorre il sangue dei guerrieri egei, dei Banu Israel, degli eroi di Davide, dei primi apostoli di Cristo e dei compagni del Profeta, dei cavalieri arabi, dei crociati normanni e dei capi turchi, tutti mescolati in un amalgama storico. Questa fiamma non si è spenta :la poesia di Mahmud Darwish ,(Il più noto poeta palestinese,nato vicino a S. Giovanni d’Agri nel 1941 e profugo all’età di sette anni) la saggezza di Edward Said,(nato a Gerusalemme, di famiglia cristiana,oggi professore alla Columbia University,e acceso critico degli accordi di Oslo) il fervore delle preghiere e il grande coraggio dell’Intifada lo dimostrano’’ 1. Dall’altra parte il ‘’cristiano-sionismo’’ è qualcosa di cinico, pragmatico, che smuove annualmente miliardi di dollari, finanziando colonie illegittime a danno degli autoctoni. Di spirituale non c’è un bel niente, a parte la mela marcia data in pasto agli stupidissimi ‘’americani medi’’ (ma anche israeliani e sionisti medi e globalizzati). Detto questo, che non era affatto scontato, i fondamentalisti puritani, miliardi a parte, credono per davvero ai loro miti seppur i mercenari di servizio esigono dollari e non promesse di ‘’santificazione’’.

L’ultimo tassello del mosaico ‘’cristiano-sionista’’ è la ricostruzione del terzo tempio ed il mito dell’Apocalisse. Il cristiano-sionista Hal Lindsey scrive: “Con la nazione ebraica rinata in Palestina, l’antica Gerusalemme è di nuovo sotto totale controllo ebraico per la prima volta in 2600 anni e si parla della ricostruzione del Tempio, il segno più importante del prossimo ritorno di Cristo. È come se si fosse trovato il pezzo chiave di un puzzle. Per tutti coloro che confidano in Gesù Cristo, si tratta di un momento elettrizzante.”

Miguel Martinez, sulla base di questa citazione ma non solo, rileva un dato inquietante: ‘’Le dimensioni di questo movimento sono enormi. Un sondaggio di Newsweek, condotto nel 1999, rivela che il 40% degli americani crede che “il mondo finirà come predetto dalla Bibbia, in una battaglia ad Armageddon tra Gesù e l’Anticristo”; mentre la stessa percentuale chiede che si vieti l’insegnamento dell’evoluzione a scuola. Ma il culto della Bibbia, il mito dell’elezione americana e il sogno del Regno influenzano certamente anche quel 79% di americani che ritiene che ” i miracoli descritti nella Bibbia sono veramente accaduti”. Forse è giusto parlare, come fa Harold Bloom, di un’unica Religione Americana che pervade tutta la società’’ 2. Martinez non si sbaglia, si tratta di dati verificabili e gravissimi nello stesso momento. La società statunitense è cerebralmente spappolata. Forse è per questo che il puritano Trump riscuote così tanto successo? Questo speculatore senza scrupoli ha compreso la ‘’giudeofilia’’ della società americana e gli ha dato una forma, indirizzandola politicamente verso nuove e criminali guerre.

Il presidente ha un debito verso la lobby pro-Israele, Adelson – uno dei suoi padrini – gliel’ha ricordato versandogli 20 milioni di dollari e Jared Kushner tesse la tela dell’aggressione imperialistica all’Iran. La Clinton aveva una rete allargata; Trump fa tutto in famiglia ed ha pensato ‘’bene’’ di far convertire sua figlia al giudaismo. Oramai va di moda.

Per concludere, di cosa si parla nella Bibbia? Vorrei che a rispondere fosse un grande storico, israeliano, Shlomo Sand. La sua pagina è di una attualità estrema, in quanto a laicità e lucidità: ‘’Per il sionismo, che ha inaugurato il nazionalismo ebraico in senso proprio, è stato fondamentale ancorarsi alla Bibbia per forgiare un’identità collettiva moderna. Questo ancoraggio infatti da un lato legittimava l’idea del popolo ebraico costretto all’esilio, e dall’altro consentiva di rivendicare un diritto sulla “terra d’Israele”. La Bibbia ha rappresentato dunque il certificato di possesso della terra “originaria” e la prova che esistesse un popolo dall’origine comune. Il guaio, però, è che si tratta di un testo teologico, non storico, sebbene nelle scuole israeliane di ogni grado e orientamento continui a essere presentato come tale. Negli anni Novanta del secolo scorso, diversi archeologi israeliani hanno però cominciato a dimostrare che molte delle vicende raccontate nella Bibbia non sono che leggende: per esempio, non esiste alcuna prova che l’esodo dall’Egitto sia realmente avvenuto, né che sia esistito il regno di Davide e Salomone. Tuttavia, tali leggende sono state usate dai sionisti come fondamenta sulle quali edificare ideologicamente l’idea del popolo ebraico, espulso duemila anni fa e poi tornato legittimamente sulla “sua” terra. Senza la Bibbia, la rivendicazione attuale di Netanyahu sui luoghi sacri diventa ridicola, e la stessa definizione di popolo ebraico molto più problematica. I sionisti non hanno fatto altro che adottare, modificandola, una ‘mitostoria’ originariamente elaborata dai cristiani e dai protestanti inglesi, che possiamo considerare i veri inventori del popolo ebraico’’ 3. Un israeliano – ce ne sono tanti d’israeliani laici con la schiena dritta – che ammette che i protestanti inglesi sono gli inventori del ‘’popolo ebraico’’ essendo l’ebraismo una fede religiosa – aggiungo io, rispettabile e dignitosa, quando non è collusa col colonialismo ed il sionismo imperialista –  e non una nazionalità. Oggi è Israele a dettare la politica imperialistica USA e britannica. Le parti si sono invertite.

 

Tutto ciò per chi crede che il fondamentalismo religioso sia rappresentato soltanto da Daesh e dalla Fratellanza Musulmana. Gli occidentali, ancora una volta, devono fare i conti con i fatti che, come diceva qualcuno, hanno la testa dura.

 

http://www.israelshamir.net/include/italian/ritornodeipalestinesi.html

 

https://dagobertobellucci.wordpress.com/2011/09/06/gli-architetti-dellapocalisse-rinascera-il-tempio-di-gerusalemme-di-miguel-martinez/

 

http://www.minimaetmoralia.it/wp/intervista-a-shlomo-sand/