Arriva "Masa", «la "bambina sopravvissuta all'attacco chimico"
di Paolo Borgognone - 17/04/2018
Fonte: Paolo Borgognone
Arriva "Masa", come scrive il filosofo Stefano G. Azzarà, «la "bambina sopravvissuta all'attacco chimico", con la storia, la pelle e gli occhi del colore giusto per commuovere l'opinione pubblica bianca» e, soprattutto, liberal e introflessa nella propria caverna ideologica, anzi, antropologica, politically correct. Azzarà fa giustamente notare, sul suo blog, come sia «un momento di forte difficoltà per la propaganda americana. Più le armi "umanitarie" dell'indignazione a comando si rivelano spuntate e vengono ricacciate indietro, più insistono su questa falsariga. A dimostrazione che non hanno per il momento alternative a questo meccanismo». L'apparato mainstream di costruzione del consenso lavora a pieno regime ma ripropone modelli troppo collaudati e con scarsi risultati comunicativi "a impatto" per risultare effettivamente credibili. Dalla provetta di Colin Powell all'Onu piena di liquame farlocco fino agli occhioni dolci e rigorosamente blu di "Masa", lo storytelling americano non ha fatto alcun passo avanti. E pensare che di professionisti e manager dell'infotainment ne hanno da quelle parti, negli States. Ma, evidentemente, sono a corto di idee. Cambiare il marketing della comunicazione, altrimenti, cari neocon, la prossima guerra "umanitaria" ve la sponsorizza giusto l'armata brancaleone dei guitti dell'avanspettacolo politico-letterario-circense all'italiana. E il popolo, che vi piaccia o no, difenderà quelli che voi, antidemocratici per antonomasia, chiamate "i nemici della democrazia" (Putin, Assad, Khamenei, Maduro, ecc.).