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La Guerra Ideologica che si sta combattendo in Italia

di Michele Putrino - 19/08/2018

La Guerra Ideologica che si sta combattendo in Italia

Fonte: Medium

Il crollo del ponte di Genova e le successive critiche nei riguardi della Società Autostrade e della famiglia Benetton, hanno reso più netta ed evidente la guerra tra due opposte ideologie: quella progressista e quella sovranista. Una guerra il cui esisto avrà, inevitabilmente, conseguenze sull'intero continente europeo.

M5S-Lega vs privatizzazioni

Perché l’attuale governo M5S-Lega, a seguito del tragico crollo del viadotto di Genova, si è così fermamente convito della necessità di nazionalizzare alcuni settori chiave per lo Stato come le autostrade? E perché, viceversa, partiti e testate giornalistiche progressiste tendono a difendere (spesso anche con forza) le privatizzazioni avvenute nel passato e, di conseguenza, i relativi imprenditori che sono stati coinvolti (come, appunto, i Benetton)?

A quest’ultima domanda si potrebbe rispondere — come, di fatto, molti giornalisti e politici stanno facendo in queste ore — dicendo: perché l’area politica progressista ha fatto affari attraverso le privatizzazioni; mentre, per la prima domanda, la risposta potrebbe essere altrettanto banale: perché i sovranisti hanno mire totalitariste. Certo, in linea teorica le cose potrebbero stare anche così, ma la realtà è ben più sottile e profonda, e si nasconde nell'attuale guerra ideologica che si sta combattendo. Per comprenderla, però, abbiamo bisogno prima di chiarirci rapidamente le idee.

L’uomo ha bisogno di una ideologia da seguire

L’essere umano, per vivere, ha bisogno di una chiara visione del mondo in grado di dare senso e ordine alla propria vita. Questa “visione del mondo” per l’individuo è paragonabile, per immagine e importanza, alla mappa di un esploratore che si trova a camminare in una giungla. Senza mappa l’esploratore non solo si sentirebbe smarrito, perso, ma molto probabilmente rischierebbe di non uscire vivo da lì. Ebbene, anche l’essere umano ha bisogno di un’altrettanto importante “mappa” per muoversi durante il corso della sua vita. Quando questa mappa viene trovata nell'ambito politico prende il nome di ideologia.

Sovranisti vs Progressisti

In passato le varie vicissitudini storiche hanno dato all'umanità diverse ideologie come, giusto per citare le più famose, il comunismo, il fascismo e il capitalismo. Gli eventi economici e politici degli ultimo decenni hanno dato vita, però, a due nuove ideologie: il progressismo e il sovranismo(quest’ultima area politica identificata anche come populismo).

Sebbene le radici di queste due ideologie possono essere fatte risalire a tempi ben più remoti (il progressismo certamente al XIX secolo mentre il sovranismo, addirittura, al mondo antico), è in questi ultimi tempi in cui tutti noi ci troviamo a vivere che esse si sono imposte come ideologie sulle masse. Ma qual è la “visone del mondo” del progressismo e quale quella del sovranismo? Vediamole in estrema sintesi.

Progressismo. Questa ideologia porta avanti il credo che sia necessario e inevitabile che tutto, in qualsiasi campo — sia esso politico, economico, sociale o morale — progredisca ed evolva sempre più. Quindi, per chi sostiene questa ideologia è assolutamente giusto e normale che i piccoli Stati si fondino tra loro per creare Stati più grandi; che l’economia sia gestita dai più bravi e meritevoli e che siano questi ultimi a essere premiati; che scompaiano sempre più le differenze tra i vari individui con la conseguenza di avere tutti un unico codice di comportamento e così via.

Sovranismo. Il sovranismo si pone invece al polo opposto rispetto al progressismo. Chi sostiene questa ideologia crede, infatti, che ogni popolo ha una sua propria natura, cultura e morale che deve essere non solo preservata ma anche coltivata e portata avanti. Di conseguenza i sostenitori di questa “visione del mondo” ritengono che lo Stato deve avere in mano quantomeno i settori chiave di un popolo perché questi fanno parte del corpus del popolo stesso e, quindi, non possono di certo essere ceduti a privati cittadini, indipendentemente dalle loro qualità o capacità.

In conclusione

A questo punto dovrebbe risultare chiaro perché le grandi aziende multinazionali sono e (probabilmente) sempre saranno dalla parte dei politici e degli intellettuali progressisti, finanziandoli fin dove è possibile e, per converso, si opporranno con altrettanta forza alle spinte sovraniste e populiste.

Altrettanta e intensa sarà, di conseguenza, l’opposizione dei sovranisti a tutto ciò che avrà a che fare con grandi aziende e banche internazionali nonché alle spinte politiche progressiste che hanno come intento la creazione di governi sovranazionali e globali quali, ad esempio, la U.E.

La tragedia del ponte Morandi e le conseguenti crisi tra la Società Autostrade, la famiglia Benetton e il governo evidenziano a caratteri cubitali questa guerra ideologica a cui tutti noi, volenti o nolenti, siamo chiamati a partecipare.

Michele Putrino