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E basta co ‘sto Pd!

di Raffaele Pengue - 11/09/2018

E basta co ‘sto Pd!

Fonte: Raffaele Pengue

Il Partito democratico non c’è più da un pezzo. E quel che ne rimane resta aggrappato come una cozza all’Istrione di Rignano sull’Arno. Il Pd non esiste più. Quel che resta è saldamente aggrappato alle sue ipocrisie, ai suoi opportunismi, alle disuguaglianze che invece di diminuire continuano ad aumentare. Aggrappato al suo potere oligarchico costituito da professionisti della politica, della cultura, dei poteri mediatici, giudiziari, tecnocratici. Climatizzatore della società, che decide i suoi valori e disvalori. Una setta pedagogica che stabilisce le regole e i canoni del vivere sociale e della competizione politica. Che non giudica mai l’antagonista politico come proprio avversario, ma come nemico dell’umanità, del progresso, dell’intelligenza. L’avversario non è l’altra metà del mondo, con pari dignità e pari diritti: no, è l’ostacolo alla realizzazione del suo paradiso in terra, è un demonio o un intralcio. Bugie pompate ad arte. Proclami su questo è su quello. Il Pd, che i giornali e le televisioni cercano di reggere mediaticamente con sondaggi farlocchi – etichettando il governo come incompetenti, incapaci, steward, populisti, sfascisti, che dovevano squagliarsi, come un ghiacciolo, già al sole di luglio per incompatibilità di vedute, e che non solo tiene, ma sembra funzionare, e anche piuttosto bene, come scrive oggi Massimo Fini -, non esiste più. La decisione del Tribunale del Riesame, che in settimana ha imposto il sequestro dei fondi della Lega fino al raggiungimento dei 49 milioni, ha solo ringalluzzito l’Istrione di Rignano sull’Arno e la sua ciurma. Eppure proprio il Rottamato, in passato, non ha rinunciato a candidare mariuoli e faccendieri e chi era implicato in processi per malaffare in giro per l’Italia. Il Pd non esiste più. Ci sono solo persone che sparlano a vuoto e si incensano negli studi televisivi in argomenti ormai incredibili da tutti. Poi c’è l’Italia, ci sono gli italiani, c’è la vita vera. Viviamo ormai in un Paese sull’orlo di una crisi di nervi. Un Paese che non ne può più del Pd, della vecchia politica, dell’establishment, dei privilegi, della corruzione, del malaffare, degli abusi e dei soprusi, dei ritardi e delle inefficienze di un apparato statale obsoleto. Il Pd non esiste più. Al suo posto c’è una massa di intrattenitori e una Mummia reggente. Tutti senza una storia alle spalle – se non una telecamera o un display – e un gigantesco Ego da palcoscenico. Senza una visione, un’idea se non addirittura un ideale, un passato e un futuro, una comunità e perfino una cultura. Finite le idee restano i gusci mentali. Figure inanimate. E lo dico con un filo rispettoso d’ironia, per la capacità di interpretare muti e inerti il loro ruolo fondato sull’abilità di non esprimere mai nulla o per i loro detrattori di esprimere il Nulla. Figure talmente imbarazzanti nel voler falsificare la realtà a botte di fakenews, che ormai il governo gialloverde volerebbe nei sondaggi anche se si scoprisse che Salvini spaccia davanti alle scuole e Di Maio borseggia le vecchiette. Una selva di caratteristi e collaterali, attori minori, più qualche residuato bellico e aspiranti neocapi, subordinati o insubordinati all’Istrione fiorentino (animatore di mestiere e conduttore egli stesso di uno spettacolo one-man-show che a breve vedremo sugli schermi televisivi o sul web), più ricco contorno di mariuoli e faccendieri. Poveri omuncoli, cresciuti a calci e spinte, lunghe lingue adoranti, cervelli obnubilati dal bisogno di utili e di potere, incapaci di accendersi e funzionare autonomamente. Raggruppati come sardine, nel vano tentativo di fare paura. La politica ridotta a quattro animatori. Al posto dei leader ci sono infatti gli animatori. Con a capo un istrione con una grande capacità d’intrattenere il pubblico con gag, fuffa e giochi di prestigio, che all’esordio da senatore semplice aveva promesso che sarebbe stato in silenzio per due anni. E ora fa marcia indietro e dal palco della Festa dell’Unità di Firenze lo dice chiaro e tondo: “Andrò nelle scuole e in tv. Pensano di essersi liberati di me, ma hanno sbagliato”. Vedremo. Nel frattempo si stanno per configurare i reati di stalking e molestie sui minori.