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Debito pubblico , finanza e macrousura

di Fabrizio Pezzani - 04/12/2018

Debito pubblico , finanza e macrousura

Fonte: Fabrizio Pezzani


Il debito pubblico italiano oggi in discussione per il suo andamento prospettico  ha avuto un giudizio di infrazione per deficit eccessivo  dalla Commissione Ue che preannuncia un’azione di austerity  più legata alla forza politica che ad un razionale buonsenso . Evocare la Grecia  come similitudine all’Italia e la minaccia di mercati finanziari  governati da una finanza priva di fondamenti scientifici ed esercitata  in forma di “ macrousura “sovranazionale  sui singoli paesi  è un oltraggio all’intelligenza ed al buon senso . La posizione della Commissione rappresenta  la difesa ad oltranza di un modello di gestione  incapace di decidere se governarsi o farsi governare sottostando al giudizio irrevocabile delle sue agenzie di rating espressive di un modello culturale ispirato al mercato ma asimmetrico a quello europeo basato sul Welfare frutto della sua storia secolare . Un’unione monetaria che deve sottostare all’uso del dollaro americano e non della sua moneta euro in gran parte delle transazioni internazionali è una palese manifestazione della sudditanza culturale di un modello che ha cancellato i diritti universali dell’uomo scritti nel 1948 . La Storia sta cambiando e richiede un’analisi attenta  per capire quanto la posizione del debito dipenda da azioni esterne indotte per indebolire il paese in un contesto di completa ridefinizione degli equilibri di potere globali.
Per capire la dinamica di formazione del debito è necessario andare indietro nella storia a partire dall’immediato dopoguerra quando tutto il mondo sembrava irradiare una speranza di sviluppo sociale ed economico  . Per dare stabilità ai cambi ed al sistema monetario vennero fissate regole che vincolavano la dipendenza nella stampa della  carta moneta da un sottostante come l’oro , il gold exchange standard. La posizione di forza degli Usa alla fine del conflitto giustificarono la decisione di diversi  stati di depositare parte delle loro riserve auree presso gli Stati Uniti – FED e Forte Knox - ; Keynes che aveva partecipato alla stesura dell’accordo di Bretton Wood fu sempre molto critico sia sul fatto che fosse solo il dollaro la moneta di riferimento  per lui , infatti ,anche gli altri paesi  avrebbero dovuto sottostare alla regola della parità aurea ed  fu dubbioso che gli Usa avrebbero rispettato il vincolo di emissione di  carta moneta rispetto all’equivalente in oro fissato pari a 36 $ per ogni oncia d’oro eccedendo nella stampa rispetto al limite prefissato.
Le misure funzionarono nella ricostruzione post bellica  dando luogo alla “ golden age “  ( l’età dell’oro ) che sembrava potere riconciliare l’uomo con la sua eterna dannazione di dominio e di avidità sfrenata.
Il debito dell’Italia  fino ai primi anni settanta variava in percentuale sul pil tra il 30 ed il 40 per cento , il cambio lira / dollaro era ancorato ad un rapporto di 624-630 lire per dollaro ; il sistema basato sull’ancoraggio della moneta ad un sottostante  dava luogo ad un sistema di cambi fissi . Già a metà degli anni sessanta cominciarono a sorgere dubbi sul rispetto del vincolo di Bretton Wood , come temeva Keynes , in  merito alla quantità di  dollari stampati ogni oncia di oro e la prima nazione a scegliere di riportare il proprio oro in patria fu la Francia del generale De Gaulle che nel 1965 mandò una nave a riprendersi l’oro francese depositato negli Usa , a questo gesto seguirono altri paesi e l’insieme della quantità d’oro depositate nel paese cominciarono a diminuire mettendo in dubbio il rapporto tra volumi di carta moneta e la quantità d’oro correlata .  Così  tutto cambia  dopo il 1971 perché gli Usa spinti dalla necessità di finanziarsi in modo ampio e trovandosi senza riserve d’oro necessarie per controbilanciare i volumi di carta moneta da stampare sganciarono il dollaro dalla convertibilità in oro gettando il mondo in una tempesta monetaria di cambi  oscillanti .  Per non cadere in un’ iperinflazione come quella della Germania del 1923 e grazie al potere economico e bellico  nel 1973  gli Usa crearono il “ petrodollaro “ che obbligava tutti paesi ad usare solo quella valuta per l’acquisto di un bene primario come il petrolio facendo diventare di fatto il dollaro la moneta  di riferimento globale , almeno per le economie occidentali.
Si creavano le condizioni di svalutazione delle singole monete nazionali come la nostra lira  e una conseguente ondata inflattiva . Sempre nel 1973 venne creato a Bruxelles  lo Swift , consorzio di banche per regolare le transazioni internazionali di fatto dipendenti dal dollaro . Gli Usa con quelle mosse obbligarono i paesi all’uso della loro moneta  creando una domanda crescente della loro valuta ; gli altri paesi diventavano prestatori di denaro importando un’ondata inflattiva senza pari . Gli Usa possono stampare all’infinito e scaricare sugli altri paesi la loro inefficienza , come si può vedere il debito comincia ad esplodere e la bilancia dei pagamenti diventa negativa e rimarrà sempre così creando con la delocalizzazione selvaggia il dominio della Cina , l’impero di mezzo.         
Da quel momento il nostro debito comincia ad avere una dinamica di crescita indotta dall’egemonia del dollaro e come paese di trasformazione dipendiamo dagli altri paesi per le materie prime che dobbiamo pagare in dollari e non più in lire ; come si vede dalle seguenti figure il debito si impenna così come il rapporto debito / pil.    
Il rapporto di cambio con il dollaro subisce la svalutazione conseguente della lira e passa da 1 dollaro a 630 lire a 2400 lire a metà degli anni ottanta ; il prezzo del petrolio al barile passa da 4 dollari a 40 , i costi di importazione aumentano complessivamente generando un a crescente inflazione  dal 4 % al 24 % . Gli anni di piombo costrinsero lo Stato ad indebitarsi emettendo  bot a tre mesi con un tasso di interesse del 20 %,  lì cominciò il nostro calvario indotto e subito da un potere superiore e da una politica sempre più senza forza ed idee. All’inizio degli anni ottanta la separazione tra tesoro e Banca d’Italia costringe il paese a cedere il proprio debito all’estero creando una progressiva forma di sudditanza finanziaria e politica .   
Il debito pubblico passò dai 300 mld / euro del 1970 ai 850 mld / euro alla fine degli anni ottanta  ; il rapporto tra debito e pil si scostò rapidamente dal 40 % del 1971 al 100 % del 1991 . Il 1992 fu un anno tragico per la concomitanza di fatti destabilizzanti il paese : Soros attaccò la lira facendola svaluta e del 30 % ,  l’omicidio del giudice Falcone nella sua drammaticità  contribuì ad accelerare le elezioni presidenziali che vedevano all’ultimo come favorito Andreotti ma il  dramma di Falcone favorì la soluzione immediata di  Scalfaro , infine tangentopoli fece saltare il sistema con la caduta di Craxi . Fino al 2004 la spesa pubblica italiana al netto degli interessi era inferiore a quella della Germania ma la debolezza indotta da pressioni esterne daranno luogo alla svendita di aziende di stato a operatori stranieri , comincerà da quel momento una progressiva erosione della sovranità nazionale . Due tra le aziende più innovative al mondo nel tempo saranno cedute alla General Eletric : la Nuova Pignone fondata dalla visione straordinaria di Enrico Mattei  nel 1993 e l’Avio nel 2012, per combattere l’austherithy, sono i due gioielli che oggi per un destino della sorte la GE si trova costretta a cedere di fronte alla sua situazione fallimentare .
In quegli anni di debolezza si mettono anche le radici della moneta unica che ,come vediamo oggi , è priva di una politica monetarie  rispettosa dell’autonomia ma rimane solo autoritaria ed incapace di difendere la sua valuta . Il distacco della carta moneta da un sottostante favorirà lo sviluppo della finanziarizzazione dell’economia reale ed il modello neoliberista mettendo come fine la massimizzazione del risultato personale abbatte tutte le regolamentazioni per dare spazio ad un liberismo sfrenato ed incontrollabile che giustificherà la normalizzazione dei comportamenti illeciti che diventeranno invece una regola
Gli anni novanta  , infatti ,saranno il red carpet per la finanza deregolamentata ed i nobel consegnati – Lucas in primis –  il viatico sacrale per affermare la finanza razionale come verità incontrovertibile ; nel 1999  Greenspan deregolamenterà totalmente i derivati cancellando la Glass Steagall Act che separava le banche d’affari da quelle commerciali ed il recinto delle pecore veniva aperto per i lupi . Già nel 2001 subito dopo il dramma delle torri gemelle l’11 settembre scoppia a dicembre la bolla di Enron le cui azioni passarono in breve tempo dal valore di 85 $ a quello di  25 centesimi ; ma ormai la strada del debito era tracciata e tutto finì come si usa dire “ in cavalleria “ .
La progressiva dominanza della finanza anche come organismo sovranazionale finirà per dettare le regole ad un paese come il nostro diventato culturalmente suddito e la normalizzazione dei comportamenti illeciti come regola sarà dominante per favorire un sistema privo di reali controlli con controllori troppo spesso collusi con i controllati come ricordava Giovenale nelle  Satire : “ Pone seram , cohibe , sed quis custodiet ipsos custodes ? Cauta est et ab illis incipit uxor “ ( Giovenale, Satire VI , 031-032 )
L’esplosione della spesa pubblica in un contesto di fittizia ricchezza finirà per tradirci e il debito dai 1330 mld / euro del 2001 salirà ai 1830 del 2011 , 500 mld / euro in dieci anni ; poi con l’attacco all’Europa l’Italia dovrà sottostare alle regole di un ‘Europa al guinzaglio ed accettare un’austerithy che genererà 500 mld / euro di debito in più in soli cinque anni . L’evidenza delle contraddizioni e la storia sembra che non ci consentano mai di capire la stoltezza della menzogna .
Lemhan nel settembre del 2008 sarebbe stata la prima campana a morto per un mondo finto di ricchezza facile ma illusoria e di un debito crescente  dei paesi sempre tenuto a guinzaglio dalla finanza sovranazionale ,la “ macrousura “.
Così la politica dissennata e prigioniera di una finanza senza regole – la “ macrousura “ - degli ultimi trent’anni ci porterà ad un’espansione incontrollata  del debito in spesa corrente per acquisire il consenso assolutamente sottoposta alle regole dei mercati che assumono un ruolo metafisico di sacralità da non mettere in dubbio . La collusione ed una soffocante cultura giuridica burocratizzano i controlli andando ossessivamente a controllare la forma e non la sostanza ; il sistema diventa un gioco al massacro ed innalza come merito quello dell’appartenenza e non quello della competenza che , in un contesto  colluso , diventa troppo pericolasa.
A questo punto andrebbe fatta una riflessione sia morale che giuridica sul piano della fattibilità di esercizio  della finanza come arma bellica di sudditanza e di destabilizzazione dei paesi se si mettono i fatti a confronto con i preamboli sui  diritti universali dell’uomo sottoscritti nel 1948 in occasione della costituzione delle Nazioni Unite ( ONU ).
Dopo i preamboli fondamentali sui diritti universali la dichiarazione puntualizza in modo netto ed obbligante tutti i paesi delle Nazioni unite e continua :  
“Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;
- Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti umani fondamentali, nella dignità e nel valore della persona umana, nell’uguaglianza dei diritti dell’uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una
maggiore libertà;
- Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l’osservanza universale dei diritti umani e delle libertà fondamentali;
- Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;
L’ASSEMBLEA GENERALE proclama la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo  costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l’insegnamento e l’educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure idonee  progressive di carattere nazionale e internazionale, l’universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati
membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione   “.
Alla luce di tali dichiarazioni può essere giustificabile l’atteggiamento sovranista degli Usa dal punto di vista dell’azione monetaria obbligante ?
La stessa domanda andrebbe fatta in merito all’azione speculativa contro l’Italia nel 2011 che l’ha obbligata forzatamente ad un ‘azione di indebitamento che l’ha resa oltremodo debole e ricattabile ?
Il crollo del 2008 sarà il primo  segnale del caos imminente ed poi dal 2010 la campagna d’Europa che ci vide soggetti passivi nel 2011 sotto la minaccia , priva di fondamento ma terrificante , di fare la fine della Grecia , un pil come Parigi , segnerà l’inizio di uno scontro a più alti livelli come vediamo oggi   . La posizione attuale di dipendenza verso la Ue che è sorda al cambiamento va rimossa ; hanno responsabilità enormi nel non avere creato un mercato difendibile e non esposta alla finanza rapace , dovevano fare un’agenzia di rating europea , bloccare i derivati speculativi sul debito dei paesi , fermare le banche d’affari tornando ad una loro separazione dalle banche commerciali , dovevano denunciare l’uso di prodotti tossici che hanno destabilizzato il paese ed hanno contribuito a deprezzare i nostri titoli pubblici , la DB nel corso della crisi indotta nel settembre del 2011 ha speculato all’infinito sui nostri titoli senza che la BCE muovesse un dito cosa che sembra non fare nemmeno ora che la stessa banca sembra volta verso il default . Per questo andrebbero denunciati per grave infrazione del patto di solidarietà alla base dell’unione altro che minacciare ; il Trattato di Lisbona del 2007  ha definito la clausola di solidarietà (art. 222). Questa dispone che gli Stati membri agiscano congiuntamente, “in uno spirito di solidarietà”, qualora uno Stato membro che sia oggetto di un attacco terroristico ( quello della finanza nella fattispecie è un attacco terroristico mirante a destabilizzare gli assetti sociali ed economici di un paese membro ,ndr ) sul suo territorio o vittima di una calamità naturale o causata dall’uomo, chieda assistenza. In particolare, l’UE utilizza tutti i mezzi di cui dispone, compresi, eventualmente, mezzi militari messi a disposizione dagli Stati membri, per prestare assistenza allo Stato che l’abbia richiesta, al fine di proteggere le istituzioni democratiche e la popolazione civile da attacchi terroristici o dagli effetti di una calamità.
La finanza deregolamentata ha sottomesso l’economia reale al suo vassallaggio che in modo invasivo è penetrata nei paesi come un coltello caldo nel burro acquisendo aziende produttive ma soprattutto posizioni di forza negli istituti di credito da cui si governa non solo l’economia ma la società quando questa non ha gli antidoti per contrapporsi . A livello globale il modello ormai alla resa dei coti in una sorta di “ Armageddon “ tra finanza e società ha creato patologie sociali devastanti che fanno esplodere le società dell’uomo che nelle migliaia di anni della sua storia sono sempre crollate per guerra e classe ; gli Usa oggi sono il primo paese per disuguaglianza al mondo con un livello di povertà e di disoccupazione troppo spesso mascherate dalla falsità interessata dei “mainstrem “ e dai media  come evidenziano anche  dai precedenti lucidi oltre ai seguenti :
     
Il ritorno verso una riforma monetaria è nei fatti sia perché gli Usa non hanno più il potere di imporre la loro moneta come unica moneta di riserva globale infatti il processo di de dollarizzazione è avviato nei paesi del Bric con effetti ormai a breve tempo ma anche per il ritorno ad una convertibilità della carta moneta ad un sottostante come era e sembra ritornare ad essere l’oro.
Proprio  con riferimento alle politiche monetarie in atto sarebbe utile e necessario dare un segnale di cambiamento ai “ mercati “ ed ai loro padroni emettendo una parte – 10 o  20 % - dei BTP vincolati all’oro , noi siamo il terzo paese al mondo per riserve auree  ; la quantità d’oro del paese si stima essere in 2451,80 tonnellate di cui circa il 50 % nei forzieri della Banca d’ Italia ed il resto fuori dal paese ma prevalentemente presso la FED . Altri paesi come la Germania , l’Austria e l’Olanda stanno richiedendo il ritorno dei loro depositi in patria non senza qualche problema ; noi potremmo utilizzare l’oro depositato presso la Fed per sperimentare l’emissione di BTP “ gold standard “. In altri termini ai fondi usa sottoscrittori dei nostri BTP di nuova emissione potrebbe essere offerto un pacchetto di BTP in parte vincolato all’oro depositato presso la FED , una percentuale di circa il 10 % che non sia comunque solo simbolica  per favorire la loro sottoscrizione dei fondi  americani che al momento condizionano la collocazione dei nostri BTP che si vedrebbero garantita una parte delle obbligazioni da riserve auree presso la FED da cui dipendono . Non sottoscriverli sarebbe un atto di sfiducia verso il collocamento ma in misura maggiore verso il regolatore del loro mercato e di conseguenza una messa in discussione del rating di tripla a ( AAA ) assegnato dalle loro agenzie di rating al loro paese ; a quel punto potrebbe giustificarsi la richiesta di ritorno del nostro oro nelle patrie riserve    . Sarebbe un segnale di svolta importante per il primo paese che dimostra di avere un minimo di creatività nel proporre un reale sganciamento della finanza dal mondo infinito per riconciliarsi con il sottostante reale ed un possibile ritorno al “ gold exchange standard “.
Capire la crisi del nostro tempo nelle sue radici che sono antropologiche e non economiche sarebbe già un passo avanti per capire quanto sia ormai fallito il modello socioculturale fondato sulla razionalità assoluta che ha fatto della tecnica la padrona del mondo ; l’uomo ha creato una capacità di conoscenza tecnica che ormai lo domina invertendo i ruoli tra fine – uomo ormai mezzo – e la tecnica mezzo ma ormai fine - .
“L'uomo moderno prende sempre più in suo dominio la natura e trasporta nel campo delle libertà le energie che nel regno inanimato sono legate da legge razionali.. e le sottomette ad un principio che non è calcolabile …L’uomo , infatti , è di opinione che ogni acquisto di potenza ( tecnica ) sia semplicemente “progresso “;accrescimento di sicurezza , di utilità , di benessere , di forza vitale , di pienezza di valori . In realtà la potenza è qualche cosa di assolutamente polivalente ; può creare il bene ed il male , costruire o distruggere “ ( “ La fine dell'epoca moderna . Il potere” ., R . Guardini , pag.81 ) .
Ma la crescita della nostra conoscenza sulle cose della natura , sul loro uso e sul loro dominio non ha avuto una pari crescita nel senso di responsabilità e di serietà necessarie per governare la potenza tecnica da noi creata . L'uomo non vi è stato educato perché la sua sfera emozionale è stata emarginata, quindi il rischio che l'uomo la usi male diventa estremamente realistico e pericoloso. Ed essendo diventato più opaco il senso di “ etica “si  accentua sempre di più questo rischio . L'uomo dimostra di avere potere sulla natura e sulle cose ma dimostra sempre più di non avere il necessario potere sul suo potere di disporre di esse e che il mezzo con cui vengono dominati i problemi  diventa, sistematicamente, la violenza. Il cattivo uso della sua conoscenza rischia così di diventare la regola .
Ora è giunto il tempo di  capire il senso della storia e cosa  fare per uscire da questa trappola mortale che ci sta uccidendo , ma lo sforzo deve essere comune perché solo in questo modo si possono ricostruire i sistemi relazionali che tengono in piedi le società nei secolo  . In questo senso  anche la comunità europea  deve fare un serio esame di coscienza se vuole portare a compimento il sogno straordinario di un’unione sociale fra paesi senza precedenti nella storia dell’uomo.
L’Europa è vecchia ma anche legata al futuro ha vissuto di drammi e di illusioni e forse può rappresentare il crogiolo in cui ancora una volta si può provare a rispondere alla Storia . E' vero che l'Europa ha perso la sua supremazia nel mondo ma  il mondo si è in un qualche modo europeizzato : “ Europae si monumentum requiris , circumspice “ . Il lascito dei grandi pensatori  europei a partire dai greci antichi è parte imprescindibile della cultura dell'uomo qualunque esso sia ; proprio  a questa eredità si deve la formazione del pensiero che ci ha portato ad una forma di unione.
Il ruolo ed il compito  dell'Europa per questo motivo sembrano determinanti nel futuro dell'uomo come erano stati splendidamente descritti sempre da Romano Guardini nel discorso tenuto in occasione del conferimento a lui del “ Paemium Erasmianum “ a Bruxelles nel 1962 in cui si richiamava alla potenza acquisita dall'uomo tramite la sua conoscenza scientifica ed al rischio che di tale potenza l'uomo ne potesse fare un uso terribile  così affidava  all'Europa il compito storico di  riportare la saggezza nella storia dell'uomo.
“ Perciò io credo che il compito affidato all'Europa ..sia la critica della potenza . Non critica negativa né paurosa né reazionaria, tuttavia ad essa è affidata la cura per l'uomo , perchè essa ne ha provato la potenza non come garanzia di sicuri trionfi ma come destino che rimane indeciso dove condurrà . L'Europa è vecchia ..oggi sembra rinnegare la sua vecchiaia e sorgere ad una nuova gioventù , certo grandiosa ma anche pericolosa . L'Europa ha creato l'età moderna ; ma ha tenuto ferma la connessione con il passato . Perciò sul suo volto , accanto ai tratti della creatività sono segnati quelli di una millenaria esperienza . Il compito riservatole , io penso , non consiste nell'accrescere la potenza che viene dalla scienza e dalla tecnica – benchè naturalmente farà anche questo , ma nel domare questa potenza . L'Europa ha prodotto l'idea della libertà – dell'uomo come della sua opera - ; ad essa sopratutto incomberà , nella sollecitudine per l'umanità dell'uomo , pervenire alla libertà di fronte alla sua propria opera “ ( Europa . Compito e destino . Pag 26 ).

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