Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Venezuela? Botta e risposta

Venezuela? Botta e risposta

di Simone Torresani - 08/02/2019

Venezuela? Botta e risposta

Fonte: Il giornale del Ribelle

Poiché la questione venezuelana tiene banco da settimane sullo scacchiere internazionale e siccome l'Italia, a differenza di numerosi Paesi della UE, si è formalmente rifiutata di riconoscere Juan Guaidò come legittimo presidente ad interim scatenando numerose tensioni interne non solo tra maggioranza e opposizione ma anche nella stessa compagine governativa, ritengo necessario schiarire le idee ai nostri lettori su come davvero stanno le cose. Parlo per opinione personale ma tale opinione presumo coincida verosimilmente, per la maggior parte, con le idee e i punti di vista de "Il Giornale del Ribelle". Ho deciso di confutare la narrazione dei media mainstream con un sistema forse antico ma efficace: il "botta e risposta " largamente usato nelle stampe d' una volta, quando l'informazione era una cosa ancora seria.

La narrazione mainstream (PD in testa) dice: "Nicolas Maduro è un dittatore, un tiranno, deve dimettersi e indire nuove elezioni. Guaidò è la speranza del Venezuela". Risposta: Prima di tutto Maduro è stato eletto regolarmente dopo un mese di presidenza ad interim, nel 2013, battendo il rivale Capriles con il 51% dei voti (percentuale non certo "bulgara") e rieletto costituzionalmente una seconda volta il 20 maggio 2018, battendo i candidati Falcon e Bertucci col 67% dei suffragi. Forse non era proprio il 67%, forse alcuni brogli vi sono stati, ma lo stesso Bertucci ha ammesso la legittimità del voto. Juan Guaidò è semplicemente il presidente del parlamento venezuelano che dopo mesi di contestazione del voto si è autonominato Capo dello Stato ad interim. Quel che si chiamava un tempo un "golpe bianco". Infine non si venga a parlare, in Italia, di brogli elettorali. Ad ogni tornata elettorale pure da noi vi sono vizi di forma, sospetti voti di scambio, sezioni elettorali che chiudono fuori tempo massimo. Usando tale ragionamento dovremmo dire che pure in Italia il voto è viziato ma nessuno invoca mai osservatori internazionali. I media mainstream ripetono: "Maduro ha affamato il Venezuela, un Paese ricco di petrolio, ha distrutto l'economia, ha creato una crisi umanitaria. Per colpa sua già 3 milioni di venezuelani sono emigrati. Negozi vuoti e criminalità alle stelle". Risposta: Maduro non ha rovinato un bel niente. Ha ereditato una nave che iniziava ad imbarcare acqua e ora dopo sei anni l'edificio è irreparabilmente allagato. I sintomi dello sfacelo s'erano mostrati già negli ultimi tempi di Chavez. A collassare è stato il socialismo bolivariano, con la sua politica assistenzialista di massa basata sui proventi dell'export petrolifero. Anziché reinvestire gli utili e gli incassi in settori chiave come agricoltura, infrastrutture, creazione di una piccola-media impresa ad uso interno, aiuto all'imprenditoria, risanamenti urbani e quant'altro, il bolivarismo elargiva benzina a prezzi politici, medicinali gratis e sussidi a chicchessia. È stata una "paghetta universale" per i venezuelani e la pacchia è durata finché il prezzo internazionale del barile prima e le sanzioni per motivi politici poi lo hanno consentito. Non si manda avanti uno Stato con l'assistenzialismo improduttivo e questa è una lezione che dovremmo imparare tutti quanti. E dicono ancora: "L' Italia ha sbagliato. Siamo dentro una Alleanza e si sta con l'Alleanza Atlantica. Siamo nella UE e si sta con la UE. Siamo isolati, siamo dei paria mondiali". E si risponde: Le Alleanze, qualsiasi esse siano, hanno un senso quando tutti i membri abbiano voce in capitolo, non quando qualcuno comanda e gli altri vanno a rimorchio. Nel 2011 i supposti "alleati" bombardarono Gheddafi impippandosene delle motivate ragioni di cautela italiane. Attaccarono la Libia, a un tiro di schioppo da noi, destabilizzando un Paese chiave per la nostra sicurezza, tirandoci per il bavero della giacca in una sciagurata avventura. Se le "alleanze" sono queste, tanto vale uscirne. O se ciò non fosse possibile, ben venga un sano egoismo nazionale. La decisione del governo italiano è corretta: negli affari interni di un Paese sovrano non servono intromissioni di sorta. Infine arrampicandosi sugli specchi si salvano in calcio d' angolo con la frase: "Maduro non ci piace. Non va bene". Risposta: Non vi piace? Non vi va bene? Ne avete ben donde! Elenchiamo le ragioni per cui non vi piace, per cui non vi va bene: ha stretto accordi commerciali e strategici con Russia e Cina, ha sempre supportato la legittimità del governo di Assad in Siria, siede su un territorio con riserve di 1300 miliardi di barili di petrolio, ha riserve di oro massicce sia in patria che all' estero, terreni fertilissimi, tutte cose che fanno gola in un mondo assetato di materie prime, di risorse, ma soprattutto tale ricchezza è nelle mani di uno che non è amico vostro. Infatti quando alcuni di tali parametri rientrano nelle mani di regimi amici, si chiudono non uno ma due occhi. Tutto qua.

È molto facile confutare le tesi. Serve solo essere ben informati.

 

 

  PDF Stampa E-mail