Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / L'interesse Europeo o l'interesse Francese?

L'interesse Europeo o l'interesse Francese?

di Pierluigi Fagan - 27/03/2019

L'interesse Europeo o l'interesse Francese?

Fonte: Pierluigi Fagan

Dopo un incontro a due tra Marcon e Xi in quel della Costa Azzurra, oggi sarà la volta del tavolo a quattro tra Xi, Macron, Merkel e Juncker, quest’ultimo -dicono le fonti- in rappresentanza di tutti i paesi UE. Già qui c’è un problema. Esiste un forum che si chiama “China-CEEC” (Central and Eastern European Country) o più semplicemente 16+1 dove i 16 sono: Albania, Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, Croatia, Czech Republic, Estonia, Hungary, Latvia, Lithuania, Macedonia, Montenegro, Poland, Romania, Serbia, Slovakia and Slovenia, con 11 paesi UE. Rispetto alle relazioni con Cina, questo format va del tutto per conto suo. Già dentro la BRI ed allacciato in molteplici rapporti con gigante asiatico, faranno il loro ottavo forum (che parte dal 2012 ed ha sede istituzionale in Cina) il prossimo 12 aprile in Croazia. Ma ci sono anche altri che vanno per conto loro in Europa, tra cui ultimamente noi, con grande irritazione di Macron.
Macron ha contrattato nel suo patto per l’Europa con Merkel, una sorta di divisione del lavoro per il quale i tedeschi si occupano di faccende economiche e finanziarie dell’interno europeo, mentre i francesi vorrebbero esercitare il ruolo di responsabili degli esteri. Così, ieri si sono visti a Nizza come francesi e cinesi (e pare ratificando l’acquisto dei famosi 184 aeroplani Airbus, centrali nucleari, carne francese e altra chincaglieria da “business as usual”), mentre oggi di rivedono ma in veste di UE vs China. Quella UE che non vuole riconoscere alla Cina lo statuto di economia di mercato e che il prode Macron vuole portare a contrattare regole di reciprocità che limitino l’altrimenti invadente amico asiatico. Macron cioè vuole guidare l’UE nel rapporto con la Cina, Juncker è lì a far la comparsa senza mandato mentre la Merkel si presta alla messa in scena per reciprocità, se all’amico francese piace la cosa, si tratta di un aereo e poche ore, si deve fare. Per altro, i tedeschi fanno i loro cospicui affari coi cinesi da tempo, e badano più alla sostanza che alle formalità che servono all’Eliseo. Macron vuole salvare l’Europa? Mah, è lecito dubitarne.
Le Figaro riporta che Macron avrebbe di recente venduto sottomarini all’Australia e caccia all’India, invocando un asse indo-pacifico di bilanciamento del gigante cinese, cosa per altro già fomentata dagli americani. E’ assai scortese che una tristemente nota ex-potenza coloniale europea vada a fare geopolitica in Asia. Pur non avendo tutte una loro esplicita Dottrina Monroe, le potenze vedono come estremamente fuori luogo che un potenziale competitore venga ad armeggiare vicino a casa propria. Come ad esempio Xi che piazza il suo 5G a Montecarlo, vetrina di iper-tecnologia per le élite di mezza Europa e non solo.
Ma il contenzioso Francia vs Cina ha una argomento ben più scottante ovvero quello che succede in Africa. Lì la Cina sta allargando la propria sfera egemonica e lo fa a livello di sistema, ovvero con l’intero gruppo dei 53 paesi africani, di cui 14 sono colonie sotto mentite spoglie della Francia. Si va dalle infrastrutture le materie prime e l'energia al ruolo del CFA e dello yuan, con riflessi politici ed in futuro anche militari importanti. In Africa, l’espansione cinese è direttamente una contrazione francese.
Ecco allora che tutto ciò che toglie potere contrattuale a Macron, ad esempio la defezione italiana e le sue “fughe in avanti”, depotenzia la sua possibilità di difendere gli interessi squisitamente francesi nascondendoli dentro quelli "europei". Il che spiega molte cose.
[Cioè: l’idea di contrattare quadri normativi europei nella relazione col gigante cinese sarebbe teoricamente ineccepibile, ovviamente. E’ che bisognerebbe precisare esattamente cosa si intende per “interesse europeo”, altrimenti siamo all’interpretazione di questo o di quel paese particolare, spacciato per generale. La Francia, ad esempio, non ha necessità di aderire formalmente alla BRI perché non ha ruolo logistico possibile dentro la BRI.]