Gli sbarchi continuano?
di Andrea Zhok - 11/07/2019
Fonte: Andrea Zhok
Ci sono amici che sul tema migranti assumono una posizione interessante. Essi sostengono che tutto il chiasso fatto intorno al ruolo delle ONG nel portare migranti nei porti italiani sarebbe ridicolo giacché la maggior parte dei migranti arrivano non attraverso queste organizzazioni, bensì con mezzi propri.
La conclusione che ne traggono è che tanto varrebbe lasciare le ONG in pace.
Ora, premesso che il carattere mediatico della posta in gioco è evidente tanto per il ministro degli Interni quanto per le Ong coinvolte, la vera questione è se qui sia possibile separare il gioco mediatico dai moventi effettivi, l'apparenza dalla realtà.
Ora, direi che è abbastanza ovvio che mostrarsi capaci, o meno, di bloccare organizzazioni transnazionali che hanno come finalità ideologica DICHIARATA quella di condurre migranti in Europa ha un'importanza cruciale. Riuscire o non riuscire a porvi un limite, a termini di legge, contribuisce a determinare le aspettative che la strada per l'approdo sia aperta o meno.
Se le ONG hanno via libera di fatto, ciò equivale a dichiarare che, con riferimento al fenomeno migratorio, il paese non ha confini.
E anche i meno avvertiti dovrebbero capire come ciò contribuisca a definire le dimensioni del fenomeno nel tempo.
Come il grafico qui sotto (fonte Pubblica Sicurezza) illustra, l'impatto sugli arrivi di una politica manifestamente restrittiva è evidente e progressivo, e, come noto, è un impatto che si esprime essenzialmente in termini di riduzione delle partenze.
A chi dice che 'tanto gli sbarchi continuano' va fatto notare che nei movimenti di popolazione la variabile quantità/tempo è quella decisiva.