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Il nuovo zeitgeist della "decrescita verde e socialmente responsabile"

di Pierluigi Fagan - 20/08/2019

Il nuovo zeitgeist della "decrescita verde e socialmente responsabile"

Fonte: Pierluigi Fagan

Una associazione tra le 200 principali imprese americane (da Amazon a GM, da Black Rock a J.P.Morgan) ha sparato fuori un documento in cui si annuncia la svolta verso un cambio di prospettiva: meno profitti a breve ed a tutti i costi, più costanza strategica a medio-lungo, attenzione ambientale e cura del capitale umano (i dipendenti, i salari). Perché?

Il tema del documento della Business Roudtable è noto dagli anni ’70 ed ebbe un certo fulgore negli anni ’90, si chiama Corporate Social Responsability CSR. Faceva parte della costruzione di rappresentazione sociale di imprese come soggetti dalle ambizioni più ampie che non solo l’esser macchine da profitto, vere e proprie società nella società. Tema enorme su cui non vi voglio annoiare avendovi lavorato a lungo per la costruzione d’immagine di grande imprese come Eni o Telecom. La cosa però, aveva un che di volontario, quindi di opzionale. Molte multinazionali praticano l’argomento ovviamente più nelle proprie auto-rappresentazioni che nei fatti concreti. Che però BR ci spari oggi fuori un documento è un cambio di passo da indagare.

L’indagine ci porta ad una notizia di Newsweek, che per la prima volta segnala che un bookmaker inglese (Ladbrokes), dà Elisabeth Warren in vantaggio per la prima volta su Joe Biden per la nomination del Partito Democratico al challenge presidenziale del novembre del prossimo anno. Altri americani la danno alla pari o poco sotto e comunque in forte slancio tanto quanto in costante declino il vecchio Biden. Altri ancora, invece, non segnalano alcun movimento con Biden fortemente in testa.

Pochi giorni fa, NYT è uscito con un articolo in cui si raccontava che l’effettivo king-maker dei democrats, Obama, aveva più volte ed invano cercato di convincere l’amico Biden a non correre per la nomination. Troppo anziano, troppo fuori dallo Zeitgeist che l’ex presidente annusava formarsi. In effetti, a parte Warren, Sanders e Kamala Harris che formano il pacchetto dei principali sfidanti di Biden candidato molto establishment, sono tutti più o meno “progressisti”. La volta scorsa c’era il solo Sanders. Warren, in particolare, è nota per la sua posizione molto netta e preparata, in favore di uno spostamento di baricentro da Wall Street a Main Street.

Poi c’è N.Roubini che in quanto profeta solitario che aveva “previsto” il crollo del 2008-9, fa da grande sacerdote delle prospettive di scenario. A giugno, il nostro scrive un lungo articolone in cui prevede che la nuova guerra fredda totale tra Cina ed USA, avrà effetti congelanti sulla globalizzazione (tema riferito dal prode Rampini che come al solito non cita le fonti facendo suo intuito quello che in realtà legge come anche noi siamo in grado di fare senza per questo esser mantenuti a New York da un giornale). Raffreddamento globale dell’ economia poi significa dei profitti. Bill Emmott, ex direttore dell’Economist invece, prevede che l’economia mondo coinciderà con i destini dell’economia asiatica in base alle relazioni di competizione e/o cooperazione tra Giappone, Cina ed India. Comunque, anche Emmott, implicitamente prevede che nei prossimi anni, qui in Occidente, staremo per lo più a pettinar le bambole. O a fare i conti con la recessione conclamata come Bundesbank ha già annunciato avverrà col secondo trimestre di fila di negativo per l’economia tedesca.

Ma prima degli articolisti più o meno famosi e graduati, c’era il Rapporto 2019 di World Bank, proprio di giugno scorso, in cui le previsioni di crescita da qui al 2021 per l’economia mondo sciacquettano a -0,5% - -0,3% rispetto al dato 2017 che essendo poi un + 3,1% non si può dire esser stato di così accecante fulgore. E’ in effetti dal 2012 che la linea della crescita-mondo s’è impigrita, fatto che non ha precedenti dal dato del 1961. Se su questa congiuntura che ha un che di strutturale, ci mettete le considerazioni di Emmott e Roubini o di chiunque altro non si sia strafatto di eccitanti psicotropi, ecco che le previsioni economiche qui nelle lande occidentali, sono grigie. Ne consegue il documento della Business Roundtable da cui siamo partiti, non uno spontaneo moto di soprassalto etico ma una giustificazione preventiva del fatto che gli azionisti debbono darsi una calmata nelle pretese perché i tempi dei “tanti, facili e subito” è terminato, per sempre.

Vediamo come evolve la gara alle presidenziali USA del 2020. Il “patriottismo economico” della Warren, come da altri segnalato, incorpora la svolta trumpiana. Ormai anche i democrats sono anti-cinesi, sembrano aver capito che se quelli della Rust Belt votano un miliardario repubblicano qualcosa da rivedere nelle proprie posizioni socio-politiche c’è e comunque per l’America il problema è gestire il declino più che sognare mondi post-storici col quale si sono ubriacati pensando di esser arrivati al paradiso della cuccagna infinita. Le vibrisse dell’astuto Putin avevano segnalato che il tempo del neo-liberismo è finito, e dopo aver un po’ pigolato contro lo "zar autocrate", ecco che i padri pensanti del sistema occidentale stanno svoltando verso un “riformismo capitalista” per ora solo annunciato ed i cui contorni fattivi sono tutti da chiarire.

Questo è lo spirito del tempo, pare. Il declino del’economia occidentale non è motivato dal ritorno della geopolitica a dominio della non-geo-economia-finanziaria-libera-e-bella, è proprio che le condizioni di possibilità di infinito e continuo sviluppo economico, non esistono più. S’era detto già anni fa (articolo La decrescita non è un'alternativa - 2014), che qualcuno aveva equivocato che la decrescita fosse una scelta quando invece è un destino. Da gestire.

["ditches" = elimina] Debbo aggiungere un po' di link perché mi servono come archivio di fonti, potete tranquillamente evitarveli:https://www.nytimes.com/…/business-roundtable-ceos-corporat… -https://data.worldbank.org/indicator/NY.GDP.MKTP.KD.ZG -https://www.politico.com/…/elizabeth-warren-wall-street-202… -https://www.newsweek.com/elizabeth-warren-joe-biden-favorit… -https://www.project-syndicate.org/…/the-coming-sin…/italian… -https://it.businessinsider.com/roubini-siamo-allinizio-di…/… -https://pierluigifagan.wordpress.com/…/la-decrescita-non-e…/