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Usa e Gran Bretagna si spartiscono il Congo

di Peter Erlinder - 27/11/2008

GRAN BRETAGNA E STATI UNITI ALLEATI NELLO SPARTIRSI LE RICCHEZZE DEL CONGO. INTANTO, MILIONI DI PERSONE MUIONO.
EXPERTS REPORTS 2001-2003 DELL’ ONU


Ancora una volta, le sofferenze di un popolo Africano derivano da una guerra, della quale parlano molto i media Occidentali. Più di un milione di persone sono state sfollate, nelle passate settimane, per colpa della ripresa del conflitto nel Congo Orientale (2). Per molti Americani, che solitamente non prestano particolare attenzione alla storia e alla politica Africana, il disastro umanitario che sta avvenendo nel Congo è esploso improvvisamente, come se la guerra per il controllo della parte centrale dell’Africa, che dura da 25 anni, fosse cominciata solo ieri.

La Storia del Congo dietro i titoli


In realtà, il disastro che riguarda i diritti umani che la gente sta vedendo in tv in queste settimane, è solo l’avvenimento più recente di una tragedia umanitaria, che sta durando da 25 anni, e che è motivata dalla guerra per il controllo, economico e politico, della parte centrale dell’Africa, e che è cominciata col declino, trasformatosi poi in collasso, dell’influenza Sovietica nella regione, negli anni ’80 e ’90. Una delle cose più tristi del XX Secolo è stata che, anche dopo la fine “formale” del colonialismo nella metà del Secolo, le elite di potere africane, praticamente in ogni nazione del continente, si sono accordate con uno o più “sponsors” del mondo sviluppato, per ottenere o mantenere il potere. E per conquistare la ricchezza personale, che si accompagna al controllo del potere dell’Africa.
In Africa, “governare” è una buona maniera per formare ed educare le elités africane affinché progrediscano economicamente, senza la necessità di emigrare nei paesi sviluppati fuori dal continente. Alcune delle maggiori multinazionali hanno sedi in Africa, e monopoli governativi “para-statali” oppure contratti approvati dal governo con risorse di capitali stranieri, provenienti dai paesi sviluppati, sono le principali forme di sviluppo economico di molte nazioni africane. Il risultato di questa situazione è che il potere politico e militare è inevitabilmente intrecciato con i benefici economici di coloro che gestiscono il controllo dello Stato, o tramite elezioni o grazie all’uso della forza. (3)

Inoltre, il supporto diretto delle nazioni industrializzate, sotto forma di “aiuti”, viene incanalato attraverso agenzie governative. Ancora oggi, il “reddito da donazioni”, provenienti da questi paesi sviluppati, rappresenta una larga parte del bilancio di quasi tutte le nazioni africane. (4) E, dopo la fine del sostegno da parte del Blocco Sovietico avvenuta attorno al 1990, i leader locali sono stati costretti a scegliere tra gli aiuti e gli investimenti Anglo-Americani e quelli provenienti dagli ex paesi colonizzatori, inclusi i paesi dell’Unione Europea, almeno fino a quando, negli ultimi anni, la Cina non ha messo in piedi relazioni più strette con i paesi africani. (5)
“Blood Diamonds”, il film di Leonardo Di Caprio, illustra come tutte le lunghe guerre in Africa siano possibili solo se esiste il supporto di governi stranieri o di interessi privati (o di entrambi)… che ovviamente puntano ad ottenere lo sfruttamento delle risorse africane in cambio. Esattamente come sta succedendo nella guerra, che dura da 25 anni, per il controllo delle ricchezze dell’Africa Centrale, di cui il disastro umanitario del Congo è solo il dato più recente.

La recente “iniziativa diplomatica” Franco-Britannica, che prevede di fissare un altro cessate il fuoco, attraverso trattative tra il Presidente del Congo Kabila e quello del Ruanda Paul Kagame, rende assolutamente chiaro chi sono i veri protagonisti di questa nuova esplosione della guerra in Congo.(6) Ora è evidente a tutti che i “ribelli” in Congo sono strettamente collegati al Ruanda, nello specifico a Kagame, e che quindi è più importante negoziare con lui, piuttosto che con l’ufficiale capo dell’esercito dei ribelli Tutsi del Congo, il Generale Laurent Nkunda.
Ma, il collegamento tra le sofferenze del Congo e quelle del Ruanda e dell’Uganda è presentato in modo falso dai mass media, in particolar modo da quelli in lingua inglese. Infatti, ci viene detto che il Generale Nkunda combatte “per difendere la minoranza Tutsi”, che i continui combattimenti sono collegati col “genocidio in Ruanda” del 1994, e che i “massacratori Hutu” devono essere cacciati dal Congo Orientale, per proteggere i Tutsi che si trovano sia in Congo che nel territorio del Ruanda.
Infatti, è accaduto più di 14 anni fa che Kagame abbia preso il potere in Ruanda, questo significa che tutti quelli con meno di 30 anni non possono essere coinvolti direttamente con gli eventi del 1994 in Ruanda, e che il governo di Kagame chiama “genocidio”. I bambini soldati che combattono oggi o erano bambini o non erano neppure nati , durante la guerra civile in Ruanda del 1994. Al massimo, il Generale Nkunda sta combattendo “i figli dei massacratori”… e l’epicentro degli scontri si estende ben oltre le regioni di confine col Ruanda, dove i rifugiati contrari al regime ruandese si trovano (siano essi Tutsi o Hutu).
Inoltre, anche senza considerare le guerre in Uganda e in Ruanda, che durarono dal 1981 al 1994, non c’è alcun dubbio che la guerra in Congo infuria fin dal 1996…cosa che significa che non solo si tratta di una “guerra inter-generazionale”, ma anche che viene finanziata dall’esterno dell’Africa, in uno scenario che ricorda quello di “Blood Diamonds”.

Origini della guerra in Congo: Gli Expert Reports dell’ONU 2001-2003

In realtà, ci sono prove da molto tempo che la guerra nel Congo Orientale, dal 1996 ad oggi, ha poco e niente a che fare con la questione “etnica” o con la cattura di chi ha commesso un “genocidio”. (7) Così come le “armi di distruzione di massa” sono state usate come pretesto per una guerra di conquista da parte degli Stati Uniti contro l’Iraq, così l’ “etnia” e la “responsabilità di un genocidio” sono state utilizzate dall’Uganda e dal Ruanda per giustificare l’attacco, in realtà motivato da questioni economiche, descritto negli Expert Reports dell’ONU. Non a caso, proprio l’Uganda e il Ruanda sono tra i maggiori beneficiari dell’assistenza economica degli Stati Uniti in Africa. (8) Le guerre iniziate dall’Uganda di Yoweri Museveni e dal Ruanda di Paul Kagame, infuriano nell’Africa Centrale fin dall’attacco di Museveni del 1981, attuata per prendere il potere in Uganda (9), il quale, secondo un rapporto della Croce Rossa, ha ucciso almeno 300.000 civili da quando ha preso il potere, nel 1986. (10)
Le vere ragioni dell’attuale guerra in Congo sono spiegate dettagliatamente in molti Expert Reports del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (11), i quali chiariscono che la guerra in Congo Orientale, che dura fin dal 1996, e le numerosissime morti di civili, non hanno nulla a che fare col “tribalismo”, l’ “etnicismo”, o col “genocidio in Ruanda”. In realtà, hanno molto a che fare con la conquista delle risorse del Congo da parte dei militari dell’Uganda e del Ruanda, e dei loro referenti locali.
Secondo tre diversi Reports del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, pubblicati tra il 2001 ed il 2003, la guerra in Congo è cominciata quando l’Uganda ed il Ruanda hanno fatto fronte comune col leader congolese Laurent Kabila, e altri membri dell’elite del paese, per controllare le enormi risorse del Congo Orientale, nel 1996. I Reports delle Nazioni Unite mostrano che con la prima invasione del 1996, e poi con la seconda del 1998, il Ruanda e l’Uganda sono diventate le principali piazze per il mercato di diamanti, di metalli preziosi, e di altri beni non presenti negli altri paesi…ma che si trovano in grandi quantità in Congo.(12) Nel 2003, i Reports conteggiavano i costi civili di queste invasioni, in circa 3 milioni di civili uccisi (le stime attuali parlano di 5 milioni di morti…e si continua a contare).

La conquista del Congo da parte del Ruanda e dell’Uganda continua anche oggi

Per oltre tre decenni, le credenziali “anti-comuniste”dell’ex presidente congolese Joseph Mobutu, lo hanno protetto dalle critiche Occidentali, era il periodo della Guerra Fredda, nonostante il suo brutale regime di cleptocrazia, migliore solo del regime coloniale, pre-indipendenza, del Re Leopold del Belgio.(13) Ma, dopo il collasso dell’Unione Sovietica negli anni ’90, Mobutu era diventato politicamente impresentabile, così l’Uganda ed il Ruanda cominciarono ad appoggiare i “ribelli congolesi”, deponendolo e mettendo al suo posto Laurent Kabila, nel 1997, il quale si accordò con loro per spartirsi il potere nelle zone del Congo Orientale al confine con i due paesi. Ad ogni modo, a partire dal 1998, l’Uganda ed il Ruanda invasero due volte il Congo Orientale, dopo che il Presidente Kabila aveva reclamato il controllo politico e militare di quelle aree che aveva spartito con i due stati stranieri. Nel 1996, Kabila strinse alleanze con le altre nazioni che non condividevano l’interferenza straniera in Congo, così truppe provenienti dall’Angola, dallo Zimbabwe e dalla Namibia, entrarono in guerra in sostegno al suo governo. Nonostante il Trattato di Pace di Lusaka del 1999, che ha anche previsto la formazione della Missione ONU, chiamata MONUC, la guerra è continuata. Nel 2000, mentre i cittadini statunitensi erano distratti dalla sfida elettorale Bush/Gore, l’alleanza Uganda/Ruanda riuscì ad ottenere il controllo di varie zone del Congo, ed il loro sodalizio ottenne lo sfruttamento delle enormi risorse che si trovano nel Congo Orientale. (14)

Experts Reports dell’ONU: Il furto decennale delle risorse del Congo

Dal Gennaio 2001, la “Prima Guerra Mondiale Africana” è costata la vita a 3 milioni di persone, Laurent Kabila è stato assassinato, ed il suo posto è stato preso dal figlio, Joseph. Per molti anni, il governo del Ruanda ha dichiarato che i suoi interessi nella zona erano relativi solo alla protezione dei suoi cittadini dagli “autori del genocidio”, che si nascondono in Congo…ma la falsità di tali affermazioni si è manifestata nel Luglio 2001, quando il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha reso noto il suo primo documento relativo all’espropriazione delle risorse naturali del Congo. Per prima cosa, il rapporto documenta l’appropriazione delle riserve di caffè, di legname, di diamanti, di oro e di coltan (le cui maggiori riserve si trovano proprio in Congo) da parte delle forze Ugandesi e Ruandesi che hanno preso il controllo della regione. (15)
Un altro rapporto, ancora più esaustivo, risale all’Ottobre 2002, e testimonia come i signori della guerra locali, in accordo con l’Uganda ed il Ruanda, abbiano preso il controllo delle banche, delle raffinerie di zucchero, e delle miniere…così come descrive i legami tra gli “Hutu” e i “Tutsi” Ruandesi, i quali collaborano nella spartizione delle ricchezze Congolesi.(16) Il successivo rapporto, dell’Ottobre 2003, dichiara:
“Le Forze di Difesa del Ruanda (RDF) svolgono ancora un ruolo fondamentale, anche se segretissimo, nelle operazioni militari attorno alla città di Goma. La missione del Ruanda nella regione è quella di assumere un controllo totale e continuato sul territorio del Congo Orientale (citando le operazioni di addestramento e sulle linee di comunicazione verso Kigali).” (17)

Dal 2008, la missione di “peacekeeping” dell’ONU (MONUC) ha schierato 17.000 militari, la più grande operazione nella storia delle Nazioni Unite, ma il comandante militare spagnolo si è dimesso la settimana scorsa per “motivi personali”, solo un mese dopo che aveva assunto l’incarico, proprio nel momento in cui le truppe del duo Kagame-Nkunda hanno sbaragliato le postazioni difensive congolesi(18) e le truppe ONU hanno fallito nella missione di proteggere la popolazione civile.(19) Guarda caso, la MONUC è una creazione delle Nazioni Unite, e la Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno il “potere di veto”, all’interno del Consiglio di Sicurezza, quindi possono impedire che la missione abbia un carattere più aggressivo, proprio come fecero durante la Guerra in Ruanda del 1994, quando non fermarono l’avventura militare di Kagame e Museveni.

La storia della disinformazione da parte dei Poteri Forti sull’Africa Centrale

Nonostante le fonti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU abbiano ben documentato le reali ragioni del conflitto in Congo, così come il fatto che i rappresentanti della Gran Bretagna e degli Stati Uniti si stiano arricchendo grazie ad esso, né Londra né Washington hanno mai mostrato particolare interesse nell’aiutare i movimenti per i Diritti Civili a denunciare i punti di contatto tra il colpo di stato militare del 1986 di Yoweri Museveni, in Uganda, o quello del 1994 di Paul Kagame in Ruanda, con l’orrore che sta devastando il Congo a partire dall’invasione dell’Uganda e del Ruanda del 1996. Infatti l’ “asse del male” Museveni/Kagame/Nkunda, che agisce nell’Africa Centrale, è raramente, per non dire mai, stata portata alla conoscenza dell’opinione pubblica.
Dopo che Museveni ha preso il potere nel 1986, l’Uganda divenne, e rimane tutt’ora, il principale destinatario degli aiuti Britannici in Africa, così come è il maggior beneficiario di armamenti ed addestramento militare.(20) Da quel momento, anche la CIA ha installato il suo più grande posto di ascolto elettronico dell’Africa a Kampala, la capitale dell’Uganda. Al contempo, il legame tra Kagame ed il Pentagono risale fino agli anni ’80, quando ha ricevuto l’addestramento militare a Ft. Leavenworth, in Kansas, prima di rientrare in Uganda, e poi in Ruanda, e guidare l’invasione del 1990. La sua reputazione, negli ambienti militari statunitensi, è rimasta immutata dopo che prese il potere nel 1994(21), che invase per la prima volta il Congo nel 1996(22), e anche dopo la seconda invasione del 1998.(23)
Dai tempi dell’invasione del 1996, l’esercito del Ruanda ha ricevuto addestramento militare da parte degli Stati Uniti per almeno 2 anni (forse di più), e i rapporti tra Kagame ed il Pentagono durano ormai da almeno 10 anni. Allo stato attuale, la Gran Bretagna rimane il principale sponsor straniero dell’Uganda. Inoltre, gli Stati Uniti hanno supportato l’esercito Ruandese, grazie all’invio di 7.000 militari addestrati dai Francesi e Belgi, sotto il precedente governo quando la fazione Museveni/Kagame invase nel 1990(24), fino ad arrivare ad un contingente stimato tra i 70,000 e i 100,000 soldati addestrati da esperti statunitensi nel 2007.(25)
Ma i benefici, da questa collaborazione, sono per entrambe le parti. Infatti, non solo le elités del Ruanda e del Congo si stanno arricchendo rubando le risorse del Congo, ma anche i “contractors” provenienti da Gran Bretagna e Stati Uniti rappresentano i più numerosi schieramenti militari in Iraq ed in Darfur(26), dove il governo Sudanese, supportato dalla Cina, ha respinto gli investimenti Anglo-Americani, dando il via ad una caccia “ai fautori del genocidio”, sanguinosa poco meno di quella congolese.(27) L’esercito dell’Uganda(28) fa parte della coalizione “Cristiana” formata da America ed Etiopia che sta occupando l’ “Islamica” Somalia(29), e che rappresentava la più grande tragedia umanitaria del mondo…fino alla settimana scorsa(30), quando la Guerra in Congo si è ripresa le prime pagine dei giornali.
Una semplice gita in Uganda e Ruanda, permette di capire subito che i due paesi sono più ricchi delle nazioni vicine, non solo da un punto di vista economico, ma anche da quello dell’organizzazione sociale. Paragonate alle altre nazioni africane, che non godono di sostegno da parte di nazioni occidentali, questi due piccoli e densamente popolati paesi, sembrano l’emblema della calma e di una relativa prosperità economica.(31) Ma la realtà è che questo stato di cose nelle dittature militari di Museveni in Uganda e di Kagame in Ruanda ha richiesto il terribile prezzo di 5 milioni di vite umane congolesi, come documentato dai rapporti delle Nazioni Unite.

“Strappare il velo” della disinformazione anglo-americana sull’Africa Centrale


Non c’è alcun dubbio sul fatto che, quando il Maggiore Ugandese Paul Kagame invase il Ruanda nel 1990, era appoggiato da circa il 25% dell’esercito Ugandese(32) e che la complicità dell’Uganda è stata confermata da due documenti precedentemente segreti degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite, mostrati al Tribunale Internazionale per il Ruanda.
Come le altre guerre africane, i soldi per sostenere la guerra di contatto della durata di 4 anni, tra Museveni e Kagame devono provenire da paesi stranieri, e con ogni probabilità i principali sostenitori dell’Uganda, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, ne sono a conoscenza. Come disse un ex esponente del Dipartimento di Stato americano: “ O Museveni stava utilizzando per scopi diversi (gli aiuti degli Stati Uniti) e non gli è mai stato chiesto il motivo, oppure li stava utilizzando per gli scopi concordati”.(33)
Documenti degli Stati Uniti e dell’ ONU, prima tenuti segreti e poi svelati dal Tribunale Internazionale per il Ruanda, mostrano che lo stesso Kagame prese parte al “Genocidio del Ruanda”, uccidendo l’ex Presidente Ruandese e lanciandosi alla conquista del potere poco dopo che l’aereo del Presidente Habyarimana, era stato abbattuto la notte del 6 Aprile 1994…molto prima che si cominciasse ad uccidere i civili, in “risposta” all’attentato. Questa pianificata e ben diretta “guerra lampo” (Blitzkrieg) permise di controllare la parte orientale del Paese già nella terza settimana di Aprile, e le uccisione di civili nelle zone sotto controllo di Kagame sono iniziate, secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite, pochi giorni dopo.(34) Anche se l’ex Magistrato del Tribunale Internazionale per il Ruanda, il Giudice Svizzero Carla del Ponte(35), e il Capo dell’Accusa, l’avvocato Australiano Michael Hourigan, hanno chiesto al Tribunale di processare Kagame ed i suoi collaboratori(36); anche se la Francia e la Spagna hanno ratificato il mandato dell’INTERPOL nei loro confronti(37), Kagame continua ad essere invitato a parlare in prestigiose istituzioni sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna, dove i mandati dell’INTERPOL vengono abitualmente ignorati.(38)

Le connessioni dei “genocidi” in Ruanda e in Congo

Forse il più importante, almeno in ottica Americana, dei documenti che sono stati resi pubblici dalle Nazioni Unite e dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti(39), dimostra che il Segretario di Stato Warren Christopher aveva ricevuto informazioni di massacri di civili non oltre il Settembre 1994.(40) Nonostante le prove in mano dell’ONU e degli Stati Uniti, è stato permesso che Kagame commettesse un crimine dietro l’altro…e venne fatto credere da Kagame stesso e dal ICTR che il “genocidio” fosse stato commesso dai loro nemici.(41) Il risultato paradossale è stato che per la prima volta nella storia, durante la Guerra del Ruanda i crimini di guerra e le atrocità sarebbero state commesse solo dalla parte sconfitta. Infatti, se prendiamo la II Guerra Mondiale, nel caso del Giappone ci sono state le sue atrocità, ma ha anche subito il bombardamento atomico di Nagasaki e Hiroshima; così per la Germania che ha subito la distruzione di Dresda, i massacri sul Fronte Orientale ed il sacco di Berlino.
L’ex Magistrato del Tribunale delle Nazioni Unite Del Ponte ha pubblicamente descritto il suo incontro, avvenuto presso il Dipartimento di Stato nell’estate del 2003, col Rappresentante del Governo Bush per i Crimini di Guerra, Pierre Prosper. Prosper le disse che sarebbe stato meglio sospendere tutte le indagini sui presunti crimini di Kagame, diversamente avrebbe rischiato di venire sollevata dall’incarico presso il Tribunale per il Ruanda, sotto richiesta della Gran Bretagna e degli Stati Uniti.(42)
Ora sappiamo (grazie a documenti prima segreti delle Nazioni Unite e degli Stati Uniti addirittura del periodo 2001-2003) che siamo state vittime di una massiccia campagna di disinformazione circa le origini e le vere cause della Guerra in Congo. Se il ruolo del Ruanda e dell’Uganda nel Congo è stato raccontato diversamente dalla realtà, come possiamo credere alla versione di Kagame sulla sua presa del potere in Ruanda nel 1994, come “salvatore” del popolo…quando il Consiglio di Sicurezza dell’ONU sapeva meno di due anni dopo, che Kagame e Museveni avevano invaso il Congo per arricchirsi e che erano responsabili dell’uccisione di 5 milione di persone, fino ad allora?
O i Rapporti ONU del 2001-2003 sono sbagliati, l’ex Magistrato dell’ONU Del Ponte sbaglia, l’Ispettore dell’ONU Hourigan sbaglia…oppure la storia della Guerra in Congo , così come quella del “genocidio del Ruanda” va ristudiata e riscritta. Per questo c’è bisogno che si apra un dibattito su questi eventi, partendo dalla documentazione ufficiale che oggi è più completa che in passato.
Alcune risposte circa il “genocidio del Ruanda” sono contenute in documenti che prima erano segreti e che ora sono pubblici presso il Tribunale per il Ruanda, e sono gli “Expert Reports” del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, i quali raccontano in modo dettagliato il saccheggio delle risorse naturali del Congo. Le prove sono contenute in documenti pubblici ufficiali contenuti negli archivi del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e del Tribunale per il Ruanda…basta solo andarli a leggere!(43)

(traduzione a cura di Manuel Zanarini)

Fonte:
http://www.globalresearch.ca


1) Prof. Erlinder, ICTR Lead Ntabakuze Defence Counsel, Past-President, National Lawyers Guild, NY, Presidente del ICTR (International Criminal Tribunal for Rwanda)-ADAD (Association des Avocats de la Defense), Wm Mitchell College of Law, St. Paul, MN 55105/651-290-6384.
2) www.cnn/2008/World/Africa/10/31.
3) Si guardino gli esempi di spogliazione delle risorse del Congo da parte dell’Uganda e del Ruanda in: 2001 UN Security Council Report of the Panel of Experts on the Illegal Exploitation of Natural Resources and Other Forms of Wealth of the Democratic Republic of the Congo, (S/2001/1146); 2002 UN Security Council Report of the Panel of Experts on the Illegal Exploitation of Natural Resources and Other Forms of Wealth of the Democratic Republic of the Congo (S/2002/1146, October 12, 2002); UN Security Council Report of the Panel of Experts on the Illegal Exploitation of Natural Resources and Other Forms of Wealth of the Democratic Republic of the Congo (s/2003/1146, October 20, 2003).

4) L’Uganda è il quarto destinatario dei finanziamenti della Gran Bretagna. Si veda a proposito, D. Blair: “British Ally behind world’s bloodiest conflict” infra.

5) Council of Foreign Relations Backgrounder. www.cfr.org/publication/9557

6) BBC World News, 1 Novembre 2008, www.cnn/2008/World/Africa/10/31

7) Nel 2001, Human Rights Watch riferiva che: le truppe Ruandesi nel Congo Orientale superavano le truppe locale in una proporzione di 4 a 1; e che il Ruanda controllava, oltreconfine, un territorio grande 15 volte il suo e che l’acuirsi del conflitto etnico era solamente una scusa utilizzata per coprire la sua invasione. www/hrw.org/background/Africa/Rwanda/13101

8) David Blai, UK Telegraph, 29 Aprile 2006: “: “British Ally behind world’s bloodiest conflict”,
http://www.telegraph.co.uk: “Uno degli alleati Africani più fedeli alla Gran Bretagna sta soffiando sul fuoco dell’anarchia, nella Repubblica Democratica del Congo, armando le milizie paramilitari, ottenendo in cambio oro e ricchezze minerarie…Il commercio di armi da parte dell’Uganda viola l’embargo delle Nazioni Unite imposto nel Congo Orientale nel 2003 ed ha finito col coinvolgere l’intero paese, l’anno scorso. Nello stesso periodo, i finanziamenti Britannici all’Uganda hanno raggiunto un valore totale di 70 milioni di Sterline solo quest’anno, dei quali ben 30 milioni finiscono direttamente nelle casse del Governo del Presidente Yoweri Museveni…che è il quarto maggior beneficiario degli aiuti Britannici in Africa…
9) Paul Kagame è stato il Capo dell’Intelligence Militare di Museveni sia durante la Guerra del 1981-86, che dopo. Colin Waugh, “Paul Kagame and Rwanda”, (McFarland, London 2004) p. 25.
10) Id.p. 35.Vedere, “Mamdani, Mamood: When Victims Become Killers”, (Kampala, Fountain 2001)

11) Vedere: 2001 UN Security Council Report of the Panel of Experts on the Illegal Exploitation of Natural Resources and Other Forms of Wealth of the Democratic Republic of the Congo, (S/2001/1146); 2002 UN Security Council Report of the Panel of Experts on the Illegal Exploitation of Natural Resources and Other Forms of Wealth of the Democratic Republic of the Congo (S/2002/1146, October 12, 2002); 2003 UN Security Council Report of the Panel of Experts on the Illegal Exploitation of Natural Resources and Other Forms of Wealth of the Democratic Republic of the Congo (s/2003/1146, October 20, 2003).
12) David Blai, UK Telegraph, 29 Aprile 2006: “: “British Ally behind world’s bloodiest conflict”,
http://www.telegraph.co.uk: “L’Uganda ha invase il suo esteso vicino nel 1998, favorendo l’inizio della Guerra Civile in Congo. La situazione è degenerata fino a trasformarsi nel più sanguinoso conflitto nel mondo, dal 1945 ad oggi. Circa 3.9 milioni di persone sono morte, secondo chi è sopravvissuto, con molti dei quali morti per le malattie e la fame causate dalla guerra…Dati ufficiali forniti dalla Banca dell’Uganda, mostrano che il Paese è diventato un importante esportatore di oro, nonostante abbia pochi giacimenti aurei nel proprio territorio. Infatti, nel 2004, riporta una produzione interna di oro pari a 1.4 tonnellate, a fronte di esportazioni di oro per un valore di 7.3 tonnellate…”

13) Il precedente furto delle risorse naturali del Congo, da parte del Belgio, è ben documentato da Adam Hochschild, nel libro “King Leopold’s Ghost”, del 1998

14) Nota 4, infra

15) 2001 UN Security Council Report of the Panel of Experts on the Illegal Exploitation of Natural Resources and Other Forms of Wealth of the Democratic Republic of the Congo, (S/2001/1146).

16) 16 2002 UN Security Council Report of the Panel of Experts on the Illegal Exploitation of Natural Resources and Other Forms of Wealth of the Democratic Republic of the Congo (S/2002/1146, October 12, 2002).

17) 2003 UN Security Council Report of the Panel of Experts on the Illegal Exploitation of Natural Resources and Other Forms of Wealth of the Democratic Republic of the Congo (s/2003/1146, October 20, 2003).

18) www.france24.com/en/20081027. Il comandante generale spagnolo delle truppe ONU in Congo, il Tenente Generale Vicente Diaz de Villegas y Herreria, ha rassegnato le dimissioni meno di un mese dopo che le forze ribelli del “signore della guerra” Tutsi, Laurent Nkunda, avevano preso il controllo di un punto strategico nel Congo Orientale, strappandolo alle forze governative.

19) www.MONUC.org/news/October-28-2008

20) L’Uganda è il quarto destinatario degli aiuti Britannici. Vedere “D. Blair: “British Ally behind world’s bloodiest conflict” supra.

21) Nell’Aprile 1994, il Colonnello degli Stati Uniti, Jim McDonough (Comandante delle Forze Speciali degli Stati Uniti in Ruanda tra il 1996 ed il 1997)

22) Idem.

23) Il Maggiore degli Stati Uniti, Anthony Marley, l’istruttore di Kagame a Ft. Leavenworth, fu il rappresentante di Washington ai trattati di pace in Ruanda, gli Accordi Arusha, ha scritto:
“Una delle ragioni per cui gli ufficiali statunitensi sono così in sintonia col Vice-Presidente del Ruanda, Paul Kagame, è che lui sa come comunicare con loro in un “modo all’Americana”…”
Monograph no. 35: Peace and Security in Africa, Symposium on International Peace and Security, 3 Settembre 1998, citato in Waugh, Paul Kagame and Rwanda (MacFarland, London 2001) p. 222

24) ICTR Military-1 exhibit DB 71: Settembre 1993, Rapporto di Ricognizione del Gen.Dallaire per la UNAMIR

25)
http://en.wikidpedia.org/wiki/lists_of_countries_by_armed_forces (Wikipedia cita 61.000 militari regolari, ma non vengono conteggiate i militari in riserva, la polizia nazionale e le forze irregolari operanti in Congo)

26) Angelo Asama (Kampala), 1 Gennaio 2007, “Ugandans in Iraq: Soldiers of Misfortune”,
http://www.monitor.co.ug.

27) Il Ruanda fornisce 2500 militari dei circa 10.000 che formano il contingente ONU nel Darfour, ma ha minacciato di ritirarli, dopo che il loro comandante, il Generale Karake, è stato accusato di genocidio e di crimini di guerra, dal Giudice Spagnolo Andreu, nel Febbraio 2008. “Rwanda mulls withdrawal of peace troops from Darfur” Mail and Guardian. 25 Luglio 2008.

28) Reuters, 16 ottobre 2008. Circa 3.000 militari della forza di “peacekeeping” dell’Uganda e del Burundi si trovano nella capitale Mogadiscio - come parte di un contingente di 8.000 effettivi, della missione dell’Unione Africana.

29) USA Today, 8 Gennaio 2007. In quanto nazione Cristiana…l’Etiopia ha ricevuto quasi 20 milioni di dollari di aiuti a partire dalla fine del 2002…più di ogni altro paese in quella regione, esclusa la Repubblica di Gibuti…l’esercito degli Stati Uniti e quello dell’Etiopia hanno “rapporti di collaborazione molto stretti” , come ha detto il portavoce del Pentagono, il Tenente Joe Carpenter.

30) “La crisi umanitaria in Somalia è peggiore di quella del Darfour”, Internationa Herald Tribune del 20 Novembre 2007, citazione ripresa da fonti delle Nazioni Unite.

31) 31 Kinzer, “A Thousand Hills: Rwanda’s Rebirth and the Man Who Dreamed It” (John Wiley, Hoboken N.J. 2008).

32) Mamdani, Mamood: “When Victims Become Killers” (Kampala, Fountain, 2001).

33) Intervista con l’autore, Arusha, TZ, 1 Luglio 2006

34) Military-I exhibit DNT 218, Ruzibiza, “The Secret History of Rwanda” (Paris, 2005).

35) Hartmann, “Paix et chatiment les gueres de la politique” (Flamarion, Paris 2007).

36) Prova a carico DNT 365 esibita l’ 8 Marzo 2007 dal Magistrato Michael Hourigan (aiutato da Amadou Deme).
“Verso la fine del Gennaio o l’inizio del Febbraio 1997, membri del National Team si incontrarono con tre (3) informatori (o ex o effettivi membri del RPF) che si dichiararono coinvolti nel letale attacco missilistico contro l’aereo presidenziale. Le prove che mostrarono evidenziavano un diretto coinvolgimento del Presidente Paul Kagame, e di alcuni membri del suo governo e dell’esercito. Inoltre, gli informatori riferivano che il governo di Kagame era attivamente coinvolto in operazioni segrete finalizzate all’uccisione di importanti patrioti Ruandesi. Un esempio di tali operazioni è rappresentato dall’assassinio di Seth Sendashonga a Nairobi.”

37) Vedere il Procedimento Bruguiere, del Novembre 2006, a carico del leader del RPF per l’assassinio dell’ex Presidente Habyarimana, e l’invito affinché si proceda contro Kagame per lo stesso crimine. Inoltre, si veda il Procedimento Andreu, dell’ 8 Febbraio 2008, a carico di 40 leadrs del RPF, compreso lo stesso Pauk Kagame, per i crimini di guerra compiuti durante il 1994, tra i quali l’omicidio di Habyarimana e l’accusa di genocidio.

38) Kagame ha recentemente ricevuto una laurea dal M.I.T. ed ha viaggiato tranquillamente negli Stati Uniti, nonostante i mandati dell’INTERPOL risalgano al 2007 e al 2008.

39) Prova DNT 259 esibita presso il Tribunale Speciale Militare. 17 Maggio 1994, Rapporto del UNCHR sugl iomicidi, commessi dal RPF, a Rusomo Bridge, verso la Tanzania, sul Kagera River, nel Sud-Est del Ruanda.
40) Documento 258 mostrato dalla difesa al Tribunale Speciale Militare: “International, Rwanda: Reports of killings and abductions by the Rwandese Patriotic Army, April-August 1994”, 20 Ottobre 1994;
41) La Prova DNT 264 esibita presso il Tribunale Speciale Militare: Memorandum del Sottosegretario di Stato per l’Africa, George F. Moose, al “Segretario” (il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Christopher Warre, in carico durante la Presidenza Clinton), riporta una riunione svoltasi il 17 Settembre 1994: Prova della difesa DNT 261: Human Rights Watch, Absence of Prosecution, Continued Killings, Settembre 1994.
“Una squadra investigativa del UNCHR che ha trascorso Luglio e Agosto in Ruanda (guidata da Robert Gersony-NdT) ha riferito di sistematiche violazioni dei Diritti dell’Uomo compiute dal GOR (cioè il RPF-Ndt), comprese sistematiche uccisioni, nel Sud e nel Sud-Est del paese. La squadra conclude che il GOR (RPF) è responsabile per questa recrudescenza di violenza sui civili Hutu e che andrebbe punita per questo…”
42) Vedere Hartmann, “Paix et chatiment: les guerres del la politique”. (Flammarion, Paris, 2007) pp. 261-72. Vedere anche Del Ponte, “War Criminals and Me” (2008).
43) Molti dei documenti depositati presso il Tribunale Speciale si possono consultare sul sito: www.ictr.org. Ulteriori documenti, riguardanti il caso Ntabakuze, con note e commenti, sono consultabili sul sito: www.rwandadocumentsproject.net