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Bombe Usa su Baghdad "guidate" dai servizi segreti tedeschi a guida socialdemocratica

di Matteo Alviti - 19/12/2008

 
 
«Pura follia». Risponde così il ministro degli esteri e prossimo candidato Spd alla cancelleria Frank-Walter Steinmeier, a chi lo accusa di aver sostenuto gli Usa nei bombardamenti sull'Iraq del marzo 2003 passando informazioni raccolte a Baghdad dai servizi segreti tedeschi, il Bnd.
Ieri Steinmeier è stato ascoltato per la quinta volta dalla commissione parlamentare sui servizi in qualità di ex capo della cancelleria - responsabile per il Bnd - del gabinetto Schröder. Il governo rosso-verde, allora e fino alla sua fine, nel 2005, si è sempre opposto ai piani iracheni di Bush, cavalcando un sentimento pacifista diffuso in Germania. Tuttavia, si dice oggi, dietro la dura condanna di facciata si celava un atteggiamento collaborativo, fatto di rapporti e materiale fotografico raccolto dai tedeschi a Baghdad e passato alla centrale militare operativa Usa in Qatar, il Centcom.
La vicenda inizia nel 2002, quando il Bnd decide di mandare i suoi uomini a Baghdad per fiutare l'aria direttamente e non dipendere dalle informazioni dell'intelligence Usa. Il ministro degli esteri, il verde Joschka Fischer, approva il piano

L'11 febbraio 2003 inizia così l'operazione "Gardist": gli uomini di Berlino sbarcano nella capitale irachena, dove rimangono anche sotto i bombardamenti. In pochi mesi la centrale dei servizi tedeschi di Pullach, in Baviera, passa al Centcom ben 123 segnalazioni e 66 foto. Secondo la versione ufficiale le notizie sarebbero servite a individuare dei "non-target" - scuole, ospedali, ambasciate. Ma non solo, ha ammesso ieri Steinmeier senza spiegare oltre. Lo ha scritto lo Spiegel , su cos'altro informavano i due agenti: fortificazioni, nidi di mitragliatrici, conseguenze dei bombardamenti e situazione dei pozzi petroliferi. Che gli Usa volevano assolutamente proteggere per evitare gli incendi devastanti della prima guerra del Golfo. Proprio un'informativa tedesca sui pozzi accelerò l'inizio della guerra. Secondo le dichiarazioni dell'ex generale Tommy Frank, che guidò l'attacco in Iraq, «sarebbe un grande errore sottovalutare le informazioni fornite dai tedeschi. Quei ragazzi sono stati impagabili». Le parole di Frank suonano come una conferma all'intervista rilasciata dall'ex generale James Mark allo Spiegel. Mark, oggi tra i critici di Bush, aveva definito il lavoro degli agenti del Bnd «estremamente importante e prezioso». Per Steinmeier le dichiarazioni dei militari statunitensi sarebbero solo frutto di un tardivo «regolamento dei conti» per l'opposizione alla guerra del governo Schröder. Ma il caso sta scuotendo la politica tedesca, soprattutto per le implicazioni politiche attuali. Steinmeier è il candidato cancelliere della Spd per le elezioni del 2009. E l'occasione di discreditare l'avversario più titolato della Merkel è un'occasione troppo ghiotta per la Cdu. Come per le altre opposizioni, dai Liberali alla Linke. Ma se la Linke è sempre stata contro la guerra nel 2003 Liberali e Cdu accusavano senza mezzi termini il governo rosso-verde di esser venuto meno agli obblighi atlantici, sfilandosi dalla coalizione dei volenterosi. Fu proprio per onorare quelle alleanze, ha spiegato oggi l'ex ministro Fischer, che si passarono le informazioni al Centcom.