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La società del capriccio

di Marco Cedolin - 30/03/2009

Non esistono limiti  alla ricerca del lusso e dell’esclusività, nelle sue varie forme ogni giorno più avveniristiche, elitarie e permeate di gigantismo. La crisi economica, il progressivo assottigliarsi delle risorse energetiche non rinnovabili ed il disastro ambientale attualmente in atto, ben lungi dal rappresentare un deterrente nei confronti dei progetti più costosi, capricciosi ed energivori, li caratterizza come maggiormente esclusivi e pertanto ambiti da chiunque intenda affermarsi come parte di un’elite che può permettersi tutto ciò che risulta negato ai “comuni mortali”. Il capriccio fine a sé stesso, la sete di dominio sulla natura, l’edonismo consumista e la perdita di ogni senso del limite, si vestono così di nuovo fascino e crescono di pari passo con il numero delle operazioni commerciali finalizzate a creare i presupposti per un’esclusività sempre più esclusiva.

Le faraoniche navi da crociera, vere e proprie metropoli galleggianti la potenza dei cui motori basterebbe ad alimentare una città di 200.000 abitanti, stanno conoscendo un successo senza precedenti. Tale da far si che di fronte al costante aumento dei passeggeri, tutti i maggiori armatori mondiali stiano incrementando le proprie flotte attraverso il varo di sempre nuove unità, più grandi, lussuose e sofisticate rispetto a quelle che le hanno precedute.
Il paradiso artificiale di Dubai, con gli hotel che girano inseguendo la luce del sole, le piste da sci collocate dentro ad una cupola che sfida i 50° del deserto, le spiagge con la sabbia refrigerata, gli arcipelaghi di isole artificiali nate dal nulla e gli alberghi sottomarini, si è ormai affermato come la nuova frontiera del lusso e dell’esclusività. A tal punto da far si che il continuo aumento dei turisti facoltosi attratti da questo “non luogo” in grado di sovvertire gran parte delle leggi della natura, è stato in grado d’indurre lo sceicco Mohammed a sostenere la progettazione di un nuovo ciclopico aeroporto (Dubai World Central) destinato a diventare il più grande del mondo.
Sono sempre più numerose le società (Eads Astrium e Mojave Aerospace Venture su tutte) che traendo spunto dal progetto della Stazione Spaziale Internazionale stanno portando avanti iniziative commerciali tanto avveniristiche quanto energivore, volte a proporre ad un’elite di clienti multi miliardari crociere nello spazio e perfino soggiorni all’interno di hotel spaziali all’insegna dell’esclusività.

Hotelicopter, costruito dalla società Hotelicopter Company, che già conta un nutrito gruppo di oltre 800 fan su facebook ed è stato soprannominato il Titanic dei cieli, potrebbe essere solamente una bufala diffusa ad arte sotto forma di pesce d’aprile anticipato, ma s’inserisce perfettamente all’interno della follia visionaria della società del “capriccio” che cerca di appagare il proprio desiderio di esclusività attraverso la grandezza ciclopica, i consumi smodati e l’assoluto spregio per l’ambiente.
Stando ad un articolo comparso ieri sul sito del Corriere della Sera, Hotelicopter rappresenterebbe un vero e proprio “hotel volante” a cinque stelle dotato di ogni confort, sotto forma di un mega elicottero lungo 42 metri ed alto 14. A bordo del quale ci dovrebbero essere 18 suite complete di ogni servizio d’intrattenimento, compresa vasca con idromassaggio, lezioni di yoga, massaggi shiatzu, sauna e giardinetto per il tè.
L’elicottero gigante che peserebbe 100 tonnellate e potrebbe raggiungere i 255 km/h, con un’autonomia di volo di 1296 km, dovrebbe fare il proprio volo inaugurale il 26 giugno, partendo da New York per un tour di 14 giorni che lo vedrebbe fare scalo alle Bahamas, in Giamaica e nella Repubblica Dominicana. Successivamente sarebbe già prevista una seconda “crociera” di 16 giorni con destinazione Europa e scalo nelle maggiori capitali europee, Roma compresa.
I prezzi per potere vivere l’esperienza senza paragoni consistente nel godere del confort di un hotel extra lusso che veleggia fra le nuvole, bruciando migliaia di litri di quel carburante di cui sulla terra vi è sempre più penuria, anziché restare “noiosamente” ancorato al suolo di una spiaggia tropicale o di una capitale europea non sono stati ancora resi noti. Un mistero, quello dei prezzi, probabilmente creato ad arte per alimentare il fascino dell’operazione commerciale, dal momento che anche il prezzo, sicuramente esorbitante, potrebbe contribuire a rendere l’esperienza del soggiorno a bordo di Hotelicopter, un capriccio ancora più esclusivo e gratificante. Sempre che Hotelicopter esista veramente, ma nel caso si trattasse di una burla siamo certi che non mancheranno i soggetti commerciali disposti a raccogliere l’idea per tradurla in pratica, dal momento che nulla come l’esclusività è in grado di garantire ampi margini di profitto.