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Sempre più bushbama

di Gianfranco La Grassa - 19/10/2009


L’attentato in Iran come la nuova offensiva in Afghanistan mostrano quello che ho sempre detto: Obama è differente da Bush semplicemente perché applica la tattica del serpente invece che quella della tigre. D’altra parte, ciò corrisponde solo al diverso atteggiamento dei gruppi strategici statunitensi di fronte al cambio della situazione geopolitica dopo il 2003. Sembrava che ormai gli Usa fossero padroni del mondo (con antagonista la Cina, ma non prima di venti e più anni); invece è improvvisamente rinata la Russia, vero pivot della formazione di un quartetto (aggiungendo ad essa Cina, India, Brasile) che ridisegna la configurazione mondiale; pur se solo Russia e Cina sono al momento veri antagonisti, e tuttora nient’affatto a tutto campo (in particolare la Cina, sempre arzigogolata con le sue “cineserie”).
Ovviamente, gli Usa negano l’attentato in Iran; così come Obama aveva nascosto l’invio di 40.000 soldati in Afghanistan (ne aveva dichiarati circa 15.000 in meno); così come ha negato l’aiuto al colpo di Stato in Honduras. Tutti si dichiarano a favore del vecchio presidente honduregno (che intanto è rientrato ma sta nell’Ambasciata brasiliana, se non erro). Chissà come può resistere il nuovo presidente con tutti contro, soprattutto il potente vicino. Si vergognino gli ipocriti. Ovviamente, sono convinto che probabilmente il colpo di Stato in questione non è fatto per durare, ma per far capire a chi magari verrà reinsediato (quando gli americani l’avranno deciso) che deve essere perfettamente allineato. Magari fra un po’ vedremo quindi rimesso al suo posto il vecchio presidente, con tutti che si complimenteranno fra loro per aver ripristinato la “democrazia”. E sono sicuro, lo dico fin d’ora, che i sinistri saranno fra i più disgustosi nel complimentarsi, vedendo in Obama l’uomo infido e contorto che forse riuscirà dove loro non riusciranno mai più: eliminare il loro nemico Berlusconi.
Come ricorda l’articolo di M. Foa, riportato in commento nel blog, gli Usa apparentemente si stanno rimettendo dalla crisi che li aveva, sempre apparentemente, messi a terra. Non erano a terra, non saranno di nuovo il centro del mondo. Comunque, sono pericolosi; più ancora che con la tattica bushiana. Il serpente è viscido, sguscia di qua e di là, si nasconde sotto una pietra o dietro i cespugli per attaccare a tradimento quando meno te l’aspetti, per dopo ritrarsi e ricominciare a strisciare tranquillo come dicesse: “io, che ho mai fatto di male? Vado per la mia strada, non do fastidio a nessuno”. Stiamo attenti, abbiamo molti “americani” in casa, anche loro serpenti, viscidi, traditori. Vogliono colpirci e avvelenarci. Chi non è in grado di alzare una pietra e schiacciare con questa la testa del serpente, farà una brutta fine.