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Venezuela, Chavez ordina: 'Abbattete gli aerei spia'

di Alessandro Grandi - 23/12/2009





Un drone sarebbe stato avvistato nei cieli del ricco stato di Zulia, al confine con la Colombia. Chavez ordina all'esercito di abbattere tutti i droni spia che verranno intercettati. Anche a Cuba intatnto si punta il dito contro Washington rea di finanzia

Insolito l'argomento trattato dal presidente venezuelano Hugo Chavez durante il consueto appuntamento domenicale con Alò Presidente, la trasmissione televisiva da lui stesso condotta. Il leader bolivariano ha spiegato alla popolazione di aver dato ordine ai militari dell'esercito di abbattere qualsiasi aereo spia nemico sorpreso a invadere lo spazio aereo venezuelano.
Secondo alcuni testimoni oculari, infatti, nei giorni scorsi i cieli sopra lo stato di Zulia, regione occidentale del Paese al confine con la Colombia, sarebbero stati battuti da un drone, un velivolo senza pilota usato nella guerra in Afghanistan e per scovare talebani in Pakistan dall'esercito di Washington. Un aereo di ultima generazione dotato di una tecnologia tale da consentire anche il trasporto di bombe utilizzabili per abbattere siti strategicamente importanti.
Chavez non ha dubbi: il drone aveva lo scopo di spiare il territorio e potrebbe essere stato di proprietà colombiana o addirittura statunitense. Secca la replica di Bogotà che ironizzando ha fatto sapere che nei cieli i soldati venezuelani o i testimoni che hanno rilasciato le dichiarazioni, potrebbero aver visto solo "le slitte di Babbo Natale". Insomma, nuova benzina va a alimentare il o fuoco delle polemiche fra Chavez e Uribe.

Ma la questione spionaggio lascia aperti scenari molto strani. E' notizia di questi giorni infatti, che da palazzo Miraflores, sede della presidenza venezuelana a Caracas, sarebbero state avanzate una serie di ipotesi sulla presenza di agenti dei servizi segreti Usa nelle piccole e bellissime isole caraibiche che si trovano poco distanti dalla costa venezuelana e che sono sotto controllo olandese.
Secondo Chavez, che punta il dito anche contro l'amministrazione olandese, la presenza di agenti dell'intellegence sarebbe la conferma della volontà di attaccare il Venezuela.
Dalla Colombia, come detto, arrivano smentite. Il ministro della Difesa Padilla ha fatto sapere che gli aeri spia in dotazione all'esercito sono utilizzati unicamente nella lotta ai gruppi guerriglieri presenti nel Paese, Farc e Eln. Di sicuro la vicenda non si fermerà questo punto.

Cuba. Anche dall'Havana, capitale cubana, giungono notizie di spionaggio. Negli ultimi giorni infatti un cittadino Usa è stato fermato e arrestato dalle autorità dell'isola per essere entrato nel Paese come finto turista e aver lavorato con i dissidenti fornendo equipaggiamenti di primo ordine come telefoni satellitari e computer. L'uomo arrestato lavorerebbe infatti per Development Alternatives Inc. che lavora per "assicurare un governo giusto e democratico a Cuba".
Raul Castro durante un discorso al parlamento è stato chiaro e ha detto che gli Usa "mantengono intatti gli strumenti di politica di aggressione contro Cuba".
Non solo. Secondo Castro Washington avrebbe stanziato finanziamenti per oltre 50 milioni di dollari da destinare alla dissidenza per appoggiare un'ipotetica lotta per la democrazia.
"Ci aggrediscono e sperano che i cubani se ne stiano con le braccia incrociate - ha detto il presidente cubano - non sanno che a Cuba c'è un popolo disposto a proteggere a qualsiasi costo le conquiste della Rivoluzione".