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Afghanistan, governo olandese cade su prolungamento missione

di Enrico Piovesana - 22/02/2010






Martedì il voto finale al Senato sul rifinanziamento della missione italiana. I nomi dei depuptati che non hanno votato 'sì' alla Camera

Il governo olandese del premier Jan Peter Balkenende è caduto venerdì notte notte dopo il fallimento di 16 ore di trattative tra i due principali partiti della coalizione al potere sul prolungamento della missione militare olandese in Afghanistan.

Il governo aveva deciso il ritiro entro l'anno. La Nato aveva chiesto all'Olanda di "investigare la possibilità di una permanenza più lunga in Afghanistan" per i circa duemila soldati olandesi dispiegati nella provincia centro-meridionale di Uruzgan, lasciando un contingente fino ad agosto 2011 (la fine della missione era prevista per agosto 2010, con ritiro da completare entro fine anno).

Il partito laburista al governo non ha ceduto alle pressioni Nato. La richiesta di prolungamento della missione, sostenuta dal centrodestra dei cristiano-democratici di Balkenende (Cda), ha trovato la ferma opposizione del ministro delle Finanze Wouter Bos e del suo partito laburista (Pvda), la seconda forza di governo, che ha chiesto la fine della missione in Afghanistan nei tempi prefissati. Caduto il governo, si prevede che questi tempi verranno rispettati.

Ora probabili rinforzi da altri paesi. La Russa: "Non da noi". La Nato potrebbe quindi, per sopperire al contingente olandese, potrebbe chiedere ulteriori rinforzi ad altri paesi, tra cui l'Italia. Il ministro della Difesa italiano, Ignazio La Russa, ha però dichiarato che, a suo parere, questo non dovrebbe accadere perché l'Italia ha già acconsentito a inviare altri mille soldati oltre ai tremila già schierati in Afghanistan.

La missione italiana costa il 13% in più rispetto all'anno scorso. Martedì 23 febbraio si vota in Senato il rifinanziamento della missione italiana (già approvato lo scorso 9 febbraio alla Camera) con un ennesimo aumento di spesa del 13% rispetto all'anno scorso (51 milioni al mese contro i 45 del 2009). La Russa ha detto che in Italia la situazione è molto diversa da quella olandese perché in parlamento nessuno si oppone alla missione.

I nomi dei deputati che alla Camera non hanno votato il rifinanziamento. In realtà alla Camera otto deputati si sono astenuti (i radicali del gruppo Pd Maruizio Turco, Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Maria Antonietta, Farina Coscioni, Matteo Mecacci, Elisabetta Zamparutti e due deputati del gruppo misto, Giuseppe Giulietti e Roberto Nicco), altri tre hanno dichiarato che avrebbero voluto farlo (i Pd Enrico Gasbarra, Andrea Sarubbi e Alessandra Siragusa) e l'onorevole Luisa Bossa (Pd) ha detto che non è riuscita a esprimere voto contrario.