Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Parliamo dell'elefante

Parliamo dell'elefante

di Lorenzo Borrè - 18/10/2010

 

Signori, parliamo dell'elefante; è la sola bestia di una certa importanza di cui si possa parlare in questi tempi, senza pericolo”.

L'aforisma di Duclos ricordato dal Barone Grimm nelle sue Correspondance risale ai tempi dell'Ancien Regime, ma sembra valido anche oggi.

Ieri un amico carissimo mi ha chiarito che in un'epoca in cui gli esponenti di quasi tutti i Partiti , anche e soprattutto di quelli che hanno nelle loro insegne le parole “Libertà” e “Democrazia”, si galvanizzano all'idea di promulgare una legge che restringa la portata di tali concetti, è meglio parlare esclusivamente dell'elefante e limitarsi a difendere il diritto costituzionale di ognuno di disquisire dell'elefante.

In questi tempi di editti, mi ha spiegato, anche il solo tutelare (o il rivendicare) il diritto di poter parlare liberamente di un argomento che non sia l'elefante del giardino zoologico, equivale a professarsi illiberali e antidemocratici; peggio ancora sarebbe il voler adempiere un mandato professionale per la tutela dei diritti sanciti dagli artt. 21 e 33 della Costituzione, qualora questi non si riferissero all'imperituro diritto di parlare dei barriti dell'elefante: ciò comporterebbe l'iscrizione d'ufficio nel registro degli indegni di parola.

La nuova regola ermeneutica dell'ordinamento democratico prossimo venturo sarà dunque questa: “Se difendi il diritto di qualcuno ad esprimere il proprio pensiero, allora significa che la pensi come lui (sennò perchè ti prenderesti la briga di difenderlo?)” e quindi meriti la stessa esacrazione.

La libertà di pensiero, insomma, sarà sostituita dalla libertà di pensierino.

Ma si potrà comunque sempre parlare dell'elefante.