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Bilderberg 2011: all'alba con i bagagli in mano

di Charlie Skelton - 14/06/2011

I ricchi e i potenti lasciano il Bilderberg di quest'anno



Nella sua via di ritorno dal Bilderberg, il magnate dell’acciaio russo Alexei Mordashov si è trascinato verso il checkpoint dell’aeroporto su un mini-furgone con i vetri oscurati. Eccolo qui (nella foto), sul punto di salire sul suo jet privato all’aeroporto di St. Moritz.

Bella borsa. Non arrivi ad avere un patrimonio di 18,5 miliardi di dollari senza aver sviluppato un certo gusto per gli accessori di classe. L’unico set di bagagli con più classe che abbiamo visto in tutta la conferenza è stata la grande valigia sciccosa, portata da... bene… vediamo se riuscite a indovinare dalle gambe. E dallo stemma sul fianco del jet...

Esatto, ricercatori di delegati, è la Regina Beatrice d’Olanda! Proprio un peccato che siamo riusciti a vederle solo le ginocchia e che non ci hanno permesso di dare la nostra sbirciatina annuale alla sua chioma gloriosa stile Molly Sugden. E ancora dobbiamo goderci il mulinello bicolore di Fu Ying (Viceministro cinese degli Affari Esteri e attuale Ambasciatore della Cina nel Regno Unito) durante la passeggiata nella natura di Lord Mandelson.

Ecco un qualcosa che ce lo ricorda: Fu Ying che girella con Neelie Kroes, Commissario Europeo per l’Agenda Digitale e Vice Presidente della Commissione Europea.

Il premio per la peggiore capigliatura della conferenza va dato all’investitore nel settore delle tecnologie Peter Thiel, co-fondatore di Paypal. Credo che se tu vali solo un paio di miliardi di dollari e se possiedi solo il 3% of Facebook, non ti puoi permettere altro che una tintura di capelli Tesco Value.

E poi stavo pensando: sono in Svizzera, mi adeguo ai loro colori nazionali. Sono tentato di avvicinarlo per avere dei capitali per lanciare una tintura nanotecnologica peer-to-peer.

Il Thiel post-Bilderberg sembrava un po’ scontroso all’aeroporto. Può darsi che si sia preso una sbronza dopo il discoparty tenuto dopo il compleanno di David Rockefeller. Oppure la discussione su “Social Networks: Connettività e Istanze di Sicurezza” non è andata come lui voleva.

Thiel è un buon Bilderberger, visto che un fan dichiarato del mercato globale e del futuro con una moneta unica mondiale. Per lui "tutto quello che è politico rappresenta un qualcosa che si oppone alla globalizzazione". Forse ha incuriosito i politici presenti con la sua visione secondo cui "se ci sarà ancora una globalizzazione mondiale dell’economia, i governi saranno sempre più reazionari, in un modo che si opporrà al progresso. E dovremo fare delle scelte molto drastiche."

Il liberismo mercatista di Thiel calza a pennello con il desiderio del Bilderberg di vedere il collasso della sovranità nazionale per sostituirla con enti (e aziende) sovranazionali. Thiel da sempre celebra l’individuo e le scelte individuali. Ma in un mondo senza governi, senza politica, non c’è molto che si possa frapporre tra il suo individuo pieno di potere e le multinazionali senza ostacoli.

Potresti pensare che i manifestanti fuori dal Bilderberg siano in larga parti anti-governativi. E in effetti scoprirai, in fondo, che sono tutti anti-governativi visto che considerano un’efficace rappresentanza all’interno di in un sistema democratico sovrano come la migliore difesa contro l’onnipotente economia globale.

Sanno che tra i frequentatori del Bilderberg puoi trovare il Presidente di Novartis, Daniel Vasella. C’è il Presidente di Coca-Cola Hellenic Bottling Company, George A. David. E poi Marcus Agius, il Presidente di Barclays PLC. Gli attivisti sanno che le intenzioni di questi bravi ragazzi non sono quelle di perseguire gli interessi della gente comune.

E come mai? Perché sono uomini d’affari. Il pubblico non ha votato Jeff Bezos perché prendere il suo posto in Amazon. E non si aspettano una rappresentanza da Peter Brabeck-Letmathe, Presidente di Nestlé, che si può vedere nel percorso verso il suo jet privato:

E può darsi che abbiano votato per George Osborne.

È proprio di buon auspicio il fatto che il nostro Cancelliere ha trascorso quattro giorni al summit del Bilderberg lottando per gli interessi del popolo britannico. I delegati hanno dibattuto, tra le altre cose, di “Disciplina del Bilancio”, il che ci porta a pensare che avremo di fronte tempi molto duri. Ma lo sapete cosa? Andrà tutto a posto. Osborne ha il nostro appoggio.

Se voleste sapere di cosa ha discusso il Cancelliere al Bilderberg, e sapere quali risultati ha raggiunto, basterà vedere uno dei resoconti della BBC da St. Moritz. O far proprie le analisi della CNN. Oppure leggere le opinioni dell’Independent. O scoprire cosa ha combinato l’analista politico del Daily Telegraph nel suo viaggio alla conferenza. Oppure ascoltare Radio 4.

O guardare Sky News. O leggere l’Express. O il Washington Post. O seguire i gossip raccolti nell’evento dall’Huffington Post.

Oppure basta aprire il Guardian.

Oh mio Dio, che idea balzana. Immaginatevi se nessuno dei giornalisti della stampa britannica si fosse preoccupato di dare notizie su questa fondamentale riunione internazionale! Pensate se la BBC non avesse inviato un gruppo di inviati! Immaginatevi se George Osborne non fosse stato intervistato dai pesi massimi del giornalismo politico sul suo viaggio in veste ufficiale da Cancelliere in quello che è forse il più importante forum politico dell’anno al mondo! Ah ah ah ah ah ah, scusate, mi sono solo divertito un po’.

Dove ero rimasto?

Ah, sì. All’aeroporto. Con Alexei Mordashov.

So che ne avete fin sopra ai capelli delle analisi dei media sulla conferenza di quest’anno, ma ora farò una ramanzina dura, ma di poche pretese, per spiegare perché Mordashov è venuto a St. Moritz.

Alcuni anni fa l’oligarca sentenziò: "Abbiamo l’intenzione di formare la più grande compagnia dell’acciaio di tutto il mondo". Fino ad ora è riuscito a rendere Serverstal la più grande azienda russa del settore. Ma solo la nona al mondo. Queste sono proprio le delusioni della vita che ti tolgono il sonno.
Mordashov è il solo (tra quelli dichiarati) delegato russo al Bilderberg 2011. E allora perché è stato invitato? Presumibilmente non aveva granché da dire sui "Cambiamenti Demografici" o riguardo i "Social Networks". Credo che l’argomento "Aree in Conflitto" poteva essere più vicino a qualcosa che fosse a lui utile.
Ecco cosa penso. Tornando al 2003, Mordashov fu il rappresentante di Vladimir Putin alle elezioni del 2004. Nel 2006 Mordashov disse al Financial Times che, "da buon cittadino responsabile", avrebbe consultato il governo prima di prendere decisioni di una certa importanza.
Quello che era in cima alla lista delle discussioni sulle "Aree in Conflitto " deve essere stata la Libia. E sappiamo che Vladimir Putin ha recentemente deriso la Risoluzione 73 del Consiglio delle Nazioni Unite, definendola "sbagliata e fallace" perché "permette a chiunque di fare qualsiasi cosa, di prendere ogni iniziativa contro uno stato sovrano". Forse Mordashov è al Bilderberg perché Putin ha detto che l’azione in Libia "mi ricorda delle chiamate alle crociate del Medioevo?" È lì perché Putin ha chiesto, parlando dell’intenzione della NATO di colpire Gheddafi: "Chi ha il diritto di giustiziare quest’uomo, indipendentemente da chi egli sia?"
Mordashov è un ponte sospeso per Mosca?
Può darsi che qualcuno meglio qualificato di me possa dare una risposta.

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Fonte: http://www.guardian.co.uk/world/blog/2011/jun/13/bilderberg-2011-switzerland


Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE