Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Nato Canaglia: cronache di una tragedia

Nato Canaglia: cronache di una tragedia

di Lorenzo Moore - 23/06/2011

   

E così il nostro eminente ministro degli Esteri, Franco Frattini, avrebbe scoperto che in Libia è necessaria “una sospensione umanitaria immediata delle ostilità” per consentire “corridoi umanitari” in aiuto alla popolazione. E ha anche parlato di un “cessate il fuoco”, indicando come grave, soprattutto, la situazione a Misurata.
Già, Misurata. Proprio quella città dove accadono tragedie avvolte in un assordante silenzio. Come quanto avviene su giovani donne libiche rapite dai miliziani ribelli e costrette a diventare oggetto di stupro di gruppo di fronte alle loro famiglie. Dove i miliziani sostenuti dalle bombe della Nato (e dell’Italia) setacciano casa per casa chiedendo ai cittadini se siano sostenitori della rivolta: se dicono di no, vengono uccisi sul posto; se dicono che vogliono stare alla larga dai combattimenti, le loro case “neutrali” vengono chiuse e saldate con le famiglie all’interno. Fatti normali, non “eccezionali”. Le “feste degli stupri” sono la semplificazione più evidente della perdita del controllo morale della Nato e sui suoi alleati. Un padre in lacrime ha riferito ad una delegazione di indagine indipendente, occidentale, come due settimane prima sette case del suo quartiere siano state fatte oggetto di tali “attenzioni”, sequestrando la fioglia vergine di ogni famiglia pro-Gheddafi. Quando hanno finito di violentarle, hanno tagliato i seni a quelle ancora in vita. I seni sono stati accumulati in una piazza per compitare la parola “puttana”. La denuncia del testimone è stata pronunciata in pubblico, in un’assemblea tribale, di fronte ai delegati occidentali.
Ma la signora Clinton, qualche giorno dopo la denuncia degli osservatori indipendenti, ha trasformato la verità nel suo contrario, dichiarando che sarebbero i soldati governativi di Gheddafi gli autori degli stupri.
Così, in Libia, sostenendo la canaglia ribelle, la Nato si è trasformata in canaglia anch’essa.
Il continuo bombardamento di Tripoli, con la mietitura di vittime civili, ne è la controprova.
E il nostro esimio Ministro, ora, si mimetizza in “umanitario” per rendere più agevole la consegna di armamenti alle forze ribelli che imperversano a Misurata. Con l’utopia di vedere sconfitta la gran parte della popolazione libica che resta fedele al suo governo.