Se così è

di Giuseppe Gorlani - 06/11/2011

   Restare immobili tra i gorghi, aggiungere sabbia alla clessidra, deridere il teschio consumato sulla mensola nell’antro: sono attività che so svolgere adeguatamente. Dopo anni di addestramento ho acquisito alcune capacità. Mi basta aprire la mano destra sopra una pergamena odorosa di muffa, perché questa riviva e parli. Ciononostante non so ancora nulla. Bastano poche anna per attraversare il fiume sul quale il fachiro passa a volo d’uccello, dopo aver trascorso lustri ad esercitarsi nella padronanza del respiro. Il contrasto induce a riflettere. Ha davvero un valore la penitenza? Oppure ci si deve ispirare al Dio sdraiato tra le spire di Ananta, e non fare nulla che non sia comprendere l’insignificanza dell’io empirico? Le tesi teologiche si oppongono, si impantanano, si aggrovigliano; ognuno vuol dire la sua, nella pretesa di descrivere l’indescrivibile. Soltanto pochi tacitano il dire profano e si incamminano verso le montagne, oppure  si adagiano sul primo serpente, alle prime acque, nel primo mondo azzurro.

   Nulla di sbagliato nel tentare l’impossibile. Se così è, È. L’aspirante al Risveglio non può far altro che inchinare leggermente il capo e considerare questo corpo non più dell’onda. Egli conosce perfettamente il vuoto-colmo all’apice della notte. Quale pace! Migliaia di stelle gli oscillano accanto. Migliaia di onde oscillano accanto a migliaia di stelle. Ad Hollywood John Horatio Malkovich si ritrasse dall’abisso della solitudine. In India, accanto ad un focolare d’argilla, una scheggia di luce dorata si riconosce Sole. Ora, allo sgocciolare dei Tempi Ultimi, l’India è Hollywood e dappertutto regna il culto della più pura idiozia.

   Non vi è nulla di assolutamente sbagliato nemmeno nella cecità. Il precipitare dell’Ombra svela la Luce. E, in ogni caso, c’è un prato davanti a me, il vento, l’uovo dell’assiolo tra le pietre e, tra le braccia, il profumo della donna-natura-madre che emana pace, oltre ogni sia pur ragionevole considerazione contraria.