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La Carta sociale di Berlusconi, Tremonti e Sacconi : la carità invece dei diritti sociali

di Carlo Gambescia - 20/06/2008



“Carta sociale. E' l'unico punto della manovra che riguarda il sociale. Ed è misura di cui il premier e Tremonti sono "eticamente molto fieri". Vediamo un po'. Si tratta di una carta prepagata, tipo carta di credito, che arriverà a un milione e duecentomila pensionati con mensili minimi e insufficienti per vivere. La carta, assegnata direttamente dal Tesoro, ha un valore di circa 400 euro l'anno e sarà utilizzabile per cibo e utenze. Ci saranno sconti garantiti dal settore privato (meno 10%) sugli acquisti effettuati con la carta e sulla bolletta elettrica (meno 20% pari a 50-100 euro l'anno in meno). Il costo per la finanza pubblica è di 500 milioni. E sarà distribuita il prima possibile”.
(
http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/economia/conti-pubblici-72/dettaglio-manovra/dettaglio-manovra.html )


In Italia la soglia di povertà per una famiglia di quattro persone è di 1500 euro mensili, (meno di 20.000 euro all’anno). Inoltre 8 milioni di pensionati non arrivano a 750 euro al mese, l'80% dei quali non raggiunge neppure i 500 euro ( http://www.istat.it/sanita/assistenza/ ).
Ora, in questo contesto un provvedimento, come quello della carta prepagata, è semplicemente risibile e offensivo.
E’ risibile perché su 8 milioni di pensionati ne raggiungerà poco più del 10%. Sarà poi interessante scoprire a quali basi reddituali verrà collegata l’erogazione della card. Sicuramente a livello della pura sussistenza. Sotto i ponti.
E’ offensivo perché si tratta di un provvedimento che ideologicamente ricorda tanto quel "conservatorismo compassionevole" di stampo nordamericano. Si punta sulla carità, offendendo le persone in stato di bisogno, costringendole a richiedere una specie di nuova tessera di povertà. Invece di puntare sulla promozione sistematica del diritto sociale, quale diritto della persona ad essere trattata in modo dignitoso. Che amarezza.
Cari Berlusconi, Tremonti e Sacconi cominciamo molto male. Sembra infatti che certa destra non abbia rinunciato allo smantellamento dello Stato Sociale. Un’istituzione - mai dimenticarlo -fondata non sulla carità , una tantum, ma sui diritti sociali una semper .