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Il genocidio di Gaza come politica esplicita: Michael Hudson fa tutti i nomi

di Pepe Escobar - 22/04/2024

Il genocidio di Gaza come politica esplicita: Michael Hudson fa tutti i nomi

Fonte: Come Don Chisciotte

In quello che può essere considerato fino ad oggi il podcast più cruciale del 2024 [1], il professor Michael Hudson – autore di opere fondamentali come Super-Imperialism e il recente The Collapse of Antiquity, tra gli altri – stabilisce clinicamente il contesto essenziale per comprendere l’impensabile: un genocidio del 21° secolo trasmesso in diretta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in tutto il pianeta.

In uno scambio di e-mail, il Prof. Hudson ha spiegato che ora sta sostanzialmente ‘svuotando il sacco’ su come “50 anni fa, quando lavoravo all’Hudson Institute con Herman Kahn [il modello per il Dottor Stranamore di Stanley Kubrick], venivano addestrati i membri del Mossad israeliano, tra cui Uzi Arad. Ho fatto due viaggi internazionali con lui e mi ha descritto più o meno quello che sta succedendo oggi. È diventato capo del Mossad e ora è il consigliere di Netanyhau”.

Il professor Hudson dimostra come “il piano di base di Gaza è lo stesso che Kahn aveva progettato con la divisione in settori della guerra del Vietnam, con canali che tagliavano ogni villaggio, come stanno facendo gli israeliani con i palestinesi. Inoltre, già all’epoca, Kahn aveva individuato il Belucistan come l’area in cui fomentare disordini in Iran e nel resto della regione”.

Non è un caso che il Belucistan sia stato per decenni un territorio “fiore all’occhiello” della CIA e, più recentemente, con l’ulteriore incentivo dell’interruzione con ogni mezzo necessario del corridoio economico Cina-Pakistan (CPEC) – un nodo chiave della connettività per l’Iniziativa cinese del Belt and Road (BRI).

Il professor Hudson poi collega i punti principali:

Per quanto ho capito, ciò che gli Stati Uniti stanno facendo con Israele è una prova generale per passare poi all’Iran e al Mar Cinese Meridionale. Come sapete, non esiste un piano B nella strategia americana per un’ottima ragione: se qualcuno critica il piano A, non viene considerato un giocatore della loro squadra (o addirittura il burattino di Putin), quindi chi critica deve andarsene quando si accorgono di non avere la sua collaborazione. Ecco perché gli strateghi statunitensi non si fermeranno e riconsidereranno ciò che stanno facendo”.

Isolarli in insediamenti strategici per poi ucciderli

Nel nostro scambio di email, il Prof. Hudson ha sottolineato “questo è fondamentalmente ciò che ho detto” nel podcast con Ania K, attingendo ai suoi appunti (qui la trascrizione completa e rivista [2]). Allacciate le cinture di sicurezza: la verità nuda e cruda è più letale di un missile ipersonico.

Sulla strategia militare sionista a Gaza racconta:

Il mio background negli anni ’70 è stato all’Hudson Institute con Uzi Arad e altri tirocinanti del Mossad. Il mio campo di studio era il BoP [la Bilancia dei Pagamenti], ma ho partecipato a molte riunioni in cui si discuteva di strategia militare e sono andato in aereo due volte in Asia con Uzi e ho avuto modo di conoscerlo.

La strategia statunitense/israeliana a Gaza si basa per molti versi sul piano di Herman Kahn attuato in Vietnam negli anni ’60.

L’interesse principale di Herman era l’analisi dei sistemi. Si inizia definendo l’obiettivo generale e poi ci si domanda come possiamo raggiungerlo?

Come prima cosa isolandoli in Insediamenti Strategici. Gaza è stata suddivisa in distretti, dove si chiedono pass elettronici per passare da un settore all’altro o per andare nell’Israele ebraico a lavorare.

Poi si inizia a ucciderli. Idealmente con bombardamenti, perché questo riduce al minimo le vittime nel tuo esercito.

Il genocidio a cui stiamo assistendo oggi è la politica esplicita dei fondatori di Israele: l’idea di “una terra senza popolo” vuol dire una terra senza persone non ebree. Bisognava cacciarli – già prima della fondazione ufficiale di Israele, durante la prima Nakba, l’olocausto arabo.

Due primi ministri israeliani erano membri della banda terroristica Stern. Fuggirono dal carcere britannico e si unirono per fondare Israele.

Ciò a cui stiamo assistendo oggi è la soluzione finale di questo piano. Che si adatta anche al desiderio degli Stati Uniti di controllare il Medio Oriente e le sue riserve petrolifere. Per la diplomazia americana, il Medio Oriente è (in maiuscolo) il petrolio. E l’Isis fa parte della legione straniera americana sin da quando fu organizzato per la prima volta in Afghanistan per combattere i russi.

Ecco perché la politica israeliana viene coordinata con gli Stati Uniti. Israele è la principale oligarchia cliente degli Stati Uniti in Medio Oriente. Il Mossad si occupa della maggior parte della gestione dell’Isis in Siria e Iraq, e ovunque gli Stati Uniti vogliano inviare i terroristi dell’Isis. Il terrorismo e perfino l’attuale genocidio sono centrali per la geopolitica statunitense.

Ma come gli Stati Uniti hanno appreso durante la guerra del Vietnam, le popolazioni protestano e votano contro il presidente che supervisiona questa guerra. Lyndon Johnson non poteva apparire in pubblico senza i fischi della folla. Doveva sgattaiolare dall’ingresso di servizio degli hotel dove aveva parlato.

Per evitare situazioni imbarazzanti come quella di Seymour Hersh che descrive il massacro di My Lai, si devono bloccare i giornalisti dal campo di battaglia. Se sono lì, bisogna ucciderli. Il team Biden-Netanyahu ha preso di mira soprattutto i giornalisti.

Quindi l’ideale è uccidere indirettamente la popolazione, per ridurre al minimo i bombardamenti visibili. Ma la linea di minor resistenza è quella di affamare la popolazione. Questa è la politica israeliana dal 2008”.

Non dimenticare di farli morire di fame

Il Prof. Hudson fa un riferimento diretto a un articolo [3] di Sara Roy pubblicato sul New York Review of Books, che cita un dispaccio inviato dall’ambasciata statunitense a Tel Aviv al Segretario di Stato il 3 novembre 2008. Che recita: “Come parte del loro piano generale di embargo contro Gaza, i funzionari israeliani hanno confermato in più occasioni [ai funzionari dell’ambasciata] che intendono mantenere l’economia di Gaza sull’orlo del collasso senza però spingerla oltre il limite”.

Questo, secondo il professor Hudson, ha indotto Israele a “distruggere i pescherecci e le serre di Gaza per privarla della possibilità di potersi nutrire autonomamente”.

Successivamente si è unito agli Stati Uniti per bloccare gli aiuti alimentari delle Nazioni Unite e di altri paesi. Gli Stati Uniti si ritirarono rapidamente dall’agenzia di soccorso delle Nazioni Unite non appena iniziarono le ostilità, subito dopo la conclusione della Corte Internazionale di Giustizia di un plausibile genocidio. Erano stati i principali finanziatori di questa agenzia. La loro speranza era che questo potesse rallentare l’attività dell’agenzia.

Israele ha semplicemente smesso di far entrare gli aiuti alimentari. Ha istituito lunghe, lunghissime code per le ispezioni, cioè una scusa per rallentare i camion solo al 20% della loro capacità pre-ottobre 7 – da un ritmo normale di 500 al giorno a soli 112. Oltre a bloccare i camion, Israele ha preso di mira anche gli operatori umanitari – circa uno al giorno.

Gli Stati Uniti hanno cercato di evitare la condanna fingendo di costruire un molo per scaricare il cibo via mare. L’intento era che quando fosse terminata la costruzione del molo, la popolazione di Gaza sarebbe già stata distrutta dalla fame”.

Biden e Netanyahu come criminali di guerra

Il professor Hudson traccia sinteticamente il collegamento chiave dell’intera tragedia:

Gli Stati Uniti stanno cercando di incolpare una persona, Netanyahu. Ma questa è la politica israeliana dal 1947. Ed è anche la politica degli Stati Uniti. Tutto ciò che è accaduto dal 2 ottobre, quando la moschea di Al-Aqsa è stata attaccata dai coloni israeliani, provocando la rappresaglia di Hamas [Al-Aqsa Flood] il 7 ottobre, è stato strettamente coordinato con l’amministrazione Biden. Come anche tutte le bombe che sono state sganciate, mese dopo mese, oltre a bloccare gli aiuti delle Nazioni Unite.

L’obiettivo degli Stati Uniti è impedire a Gaza di avere i diritti sul gas offshore che aiuterebbero a finanziare la sua prosperità e quella di altri gruppi islamici che gli Stati Uniti considerano nemici. E anche per mostrare ai paesi vicini cosa gli si potrà fare, proprio come gli Stati Uniti hanno fatto alla Libia poco prima di Gaza. La conclusione è che Biden e i suoi consiglieri sono dei criminali di guerra tanto quanto lo è Netanyahu”.

Il Prof. Hudson sottolinea come

l’Ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, Blinken e altri funzionari statunitensi hanno affermato che la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) sul genocidio, oltre che chiedere la sua fine, non è vincolante. Quindi, Blinken ha appena dichiarato che non sta avvenendo alcun genocidio.

La finalità di tutto questo da parte degli Stati Uniti è di porre fine allo stato di diritto internazionale rappresentato dalle Nazioni Unite. Deve essere sostituito dall’“ordine basato sulle regole” degli Stati Uniti, di cui non esistono regole pubblicate.

L’intenzione è quella di rendere immuni le politiche degli Stati Uniti da qualsiasi opposizione che si basi sui principi giuridici del diritto internazionale o sulle leggi locali. Una mano totalmente libera: il caos.

I diplomatici statunitensi guardano al futuro e hanno visto che il resto del mondo intende ritirarsi dall’orbita statunitense ed europea della NATO.

Per far fronte a questo movimento irreversibile, gli Stati Uniti stanno cercando di attenuarlo cancellando tutte le tracce rimanenti delle regole internazionali che sono alla base della fondazione delle Nazioni Unite, e in pratica del principio westfaliano del 1648 di non interferenza negli affari degli altri paesi.

L’effetto reale, come al solito, è esattamente l’opposto di ciò che gli Stati Uniti intendono. Il resto del mondo è costretto a creare proprie nuove Nazioni Unite, insieme a un nuovo FMI, una nuova Banca Mondiale, una nuova Corte Internazionale dell’Aia diverse dalle organizzazioni controllate dagli Stati Uniti.

Quindi la protesta mondiale contro il genocidio israeliano a Gaza e in Cisgiordania – non dimenticate la Cisgiordania – è il catalizzatore emotivo e morale per la creazione di un nuovo ordine geopolitico multipolare per la maggioranza globale”.

Sparire o morire

La domanda chiave rimane: cosa accadrà a Gaza e ai palestinesi. Il giudizio del Prof. Hudson è minacciosamente realistico:

Come ha spiegato Alastair Crooke, oramai non può esserci alcuna soluzione a due Stati in Israele. Deve essere tutto israeliano o tutto palestinese. E ora pare tutto israeliano: il sogno fin dall’inizio nel 1947 di una terra senza persone non ebree. Gaza sarà geograficamente ancora lì, insieme ai suoi diritti sul gas nel Mediterraneo. Ma verrà svuotata e occupata dagli israeliani”.

Quanto a chi potrà “aiutare” a ricostruire Gaza, ci sono già alcuni solidi acquirenti: “Società edili turche, l’Arabia Saudita che finanzia lo sviluppo, gli Emirati Arabi Uniti, investitori americani – forse Blackstone. Saranno gli investimenti esteri. Se si considera il fatto che gli investitori stranieri di tutti questi paesi stanno cercando ciò che possono ottenere dal genocidio dei palestinesi, si comprende perché non c’è alcuna opposizione al genocidio”.

Il verdetto finale del Prof. Hudson sul “grande vantaggio per gli Stati Uniti” è che

nessuna rivendicazione potrà essere avanzata contro di loro – e contro qualsiasi guerra e cambio di regime che stanno pianificando per Iran, Cina, Russia e per ciò che è stato fatto in Africa e in America Latina. Israele, Gaza e Cisgiordania dovrebbero essere viste come l’inizio di una Nuova Guerra Fredda. In sostanza un piano su come finanziare genocidi e distruzioni. I palestinesi o emigreranno o verranno uccisi. Questa è la politica annunciata da oltre un decennio”.

 

Pepe Escobar è un analista geopolitico e autore indipendente. Il suo ultimo libro è Raging Twenties. È stato politicamente cancellato da Facebook e Twitter. È possibile seguirlo su su Telegram.

 

Link: https://strategic-culture.su/news/2024/04/15/the-gaza-genocide-as-explicit-policy-michael-hudson-names-all-names/

 

  1. https://www.youtube.com/watch?v=gNu_OGbqyWk&t=14s
  2. https://michael-hudson.com/2024/04/gaza-the-strategic-imperative/
  3. https://www.nybooks.com/online/2023/12/19/the-long-war-on-gaza/

 

Scelto e tradotto da oldhunter per il Forum di ComeDonChisciotte