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Cronaca di una guerra annunciata contro l’Iran

di Cem Ertür - 01/07/2008



Si accentua la pressione anglo-americana sulla Turchia

 


Abbracciando il periodo da marzo a giugno 2008, questo articolo tenterà di mettere in evidenza le principali pressioni politiche esercitate sulla Turchia dai governi americano e britannico in ragione dei loro piani di guerra contro l'Iran. Questo articolo è complementare ad un articolo precedente intitolato « La Turchia sarà ancora complice di un’altra guerra contro un altro paese vicino? » [1]
« [Il Medio Oriente] potrebbe avere un bellissimo futuro:… un luogo propizio all’innovazione e alla scoperta, diretto da uomini e donne liberi. Nel corso degli ultimi anni, abbiamo visto nascere i promettenti inizi di questo progetto. La Turchia, una nazione la cui popolazione è in maggioranza di confessione musulmana, è una democrazia prospera e moderna. L'Afghanistan, sotto la direzione del presidente Karzai, è arrivata a trionfare sui Talebani e a costruire una società libera. L'Iraq, sotto la direzione del primo ministro Maliki è sulla strada della creazione di una democrazia multietnica. » Discorso del presidente degli Stati Uniti George W. Bush (Forum economico mondiale, à Sharm el-Sheikh, 18 maggio 2008) [2]
La Turchia è stata l’ultima tappa del vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney nel suo giro in Medio Oriente dello scorso marzo. La copertura dell’evento da parte della stampa turca ha dato l’impressione che Cheney non abbia chiesto nulla al presidente della Turchia, né al primo ministro, né al capo di stato maggiore, riguardante la politica estera americana in Medio Oriente e/o in Afghanistan. Tenuto conto dell’evidente ostilità anglo-americana verso l’Iran, in costante accentuazione su tutti fronti, ciò non è molto plausibile. Infatti, da allora, tutti gli indizi lasciano intendere il contrario.
Poco tempo dopo la visita di Cheney, la società americana RAND Corporation ha pubblicato un rapporto sulle relazioni turco-americane.
« Tenuto conto dei suoi interessi nel Medio Oriente e delle tensioni nelle relazioni turco-americane, d’ora in avanti dobbiamo aspettarci che la Turchia sia sempre riluttante a permettere agli Stati Uniti di utilizzare le sue basi [militari], in particolare la base aerea [USA] di Incirlik, per effettuare operazioni di combattimento nel Medio Oriente… E’ poco probabile che la Turchia sostenga le politiche americane miranti ad isolare l'Iran e la Siria o a rovesciare i regimi di quei due paesi. » [3]
Numerose visite di alti responsabili americani hanno seguito [quella di] Cheney. In aprile, l’ambasciatore americano presso l’Agenzia internazionale dell’energia atomica (l'AIEA) Gregory Schulte, ha espresso dei commenti a proposito dei missili balistici dell’Iran Shahab-3:
« Gli Shahab-3 possono colpire quasi ovunque in Turchia e nel Medio Oriente e i missili a lunga portata potrebbero colpire delle regioni più lontane, in Europa. » [4]
Il mese dopo, durante una conferenza tenuta a Washington, l'ambasciatore della Turchia negli Stati Uniti, Nabi Sensoy, ha fatto eco a Schulte:
« L'Iran ha elaborato dei programmi (nucleari) clandestine per oltre due decenni e questi programmi rappresentano « una minaccia per la Turchia come per gli Stati Uniti. » [5]
La visita impériale della Regina Elisabetta
In aprile a Londra, durante una conferenza stampa con il suo omologo turco Ali Babacan, il ministro degli Esteri britannico David Miliband ha dichiarato:
« Le nostre relazioni bilaterali sono vere, eccellenti e molto apprezzate… La Turchia ha un ruolo esenziale da svolgere nelle questioni regionali, nel conflitto in Iraq come nelle preoccupazioni di cui è ammantato il programma nucleare iraniano. » [6]
Il mese dopo, la Regina Elisabetta II e il signor Miliband hanno effettuato una visita di Stato in Turchia. Il 13 maggio, Ella ha tenuto un discorso in occasione di un banchetto di Stato ad Ankara:
« Per noi, la Turchia è oggi più importante di quanto non lo sia mai stata... Àll’estero, la Turchia occupa una posizione unica quale ponte tra l'Est e l'Ovest in un momento cruciale per l’Unione Europea e per il mondo in generale ... [Signor Presidente Abdullah Gul], presso un certo numero di paesi molto instabili voi svolgete un ruolo chiave nella promozione della pace, nella stabilità politica e nello sviluppo economico. » [7]
Queste due dichiarazioni fanno stranamente pensare al discorso fatto da Tony Blair tre mesi prima che venisse ufficialmente lanciata l’ultima invasione dell’Iraq:
« Penso sia un momento molto importante ed avvincente per l’Unione Europea e per la Turchia e credo che abbiamo un’occasione storica per mandare un chiaro segnale di ciò che l’Unione Europea vuole dalla Turchia nella famiglia europea a titolo di piena compartecipazione. » [8]

Come sempre, per i media turchi ed internazionali, si è trattato solo di una visita amichevole della Regina, con l’unico obiettivo di sostenere l’adesione della Turchia all’Unione Europea.
L'ascolto di una recitazione del Corano con la testa coperta, in una moschea situata a Bursa (la prima capitale dell’Impero ottomano), ha commosso anche quelli che in altri momenti sono profondamente anti-religiosi.
Ugualmente simbolico, ma ancora più rivelatore, è stata il ricevimento da Lei tenuto per il presidente turco Abdullah Gul [9] a bordo di una portaerei della Marina Reale a Istanbul [10]. Infatti, la portaerei HMS Illustrous era sulla via del ritorno dopo « l'Operazione Orion 08, » un’esercitazione navale che ha messo insieme numerosi paesi e realizzata nel Golfo Persico come anticipazione di un’eventuale guerra contro l'Iran. [11] [12]
Ritorniamo all’ottobre 2007, quando il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ed il suo omologo britannico Gordon Brown hanno firmato « l'Accordo di compartecipazione strategica tra la Turchia ed il Regno Unito. » I seguenti punti di questo documento rivelano la sorprendente similitudine della politica estera del Regno Unito e degli Stati Uniti nei confronti della Turchia:
« Il rafforzamento della cooperazione contro la minaccia terroristica rappresentata dal PKK,… Al-Qaida e gli altri gruppi estremisti. » « Il sostegno del processo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite all’Iran, compresa l’integrale applicazione delle misure imposte. » « La continuazione della cooperazione tra le forze armate del Regno Unito e della Turchia ed il mutuo sostegno nei forum della NATO. » « La cooperazione… per assicurarsi che la NATO possa applicare pienamente le intese convenute al vertice di Riga del 2006. » [13]
È altrettanto importante ricordarsi che il ministro degli Esteri britannico David Miliband, spesso considerato il successore di Brown, in occasione del quinto anniversario dell’invasione dell’Iraq del marzo 2003, ha dichiarato che:
« io penso che la guerra in sé sia stata una notevole vittoria. Tutto si è svolto molto meglio di quanto la maggior parte delle persone avesse creduto. » [14]
La dichiarazione seguente, fatta un mese dopo, rende chiarissima la sua posizione sulle eventuali guerre anglo-americane:
« Credo che le discussioni circa la guerra in Iraq abbiano occultato il dibattito che mira a promuovere la democrazia nel mondo. Comprendo i dubbi sull’Iraq e l'Afghanistan, come le grandi preoccupazioni sul tema degli errori commessi. Ma la mia argomentazione si riassume nel dire che non dobbiamo lasciare che le discordie su tali conflitti mascherino il nostro interesse nazionale, che abbiano la meglio sul nostro impulso morale, nel sostenere i movimenti favorevoli alla democrazia… Negli anni 1990… la sinistra sembrava contraddirsi sull’opportunità di raggiungere questo obiettivo ed il suo scrupolo di utilizzare dei mezzi militari. Infatti, l’obiettivo di diffondere la democrazia deve essere un progetto molto progressista; le risorse necessarie devono amalgamare tutte le forze, quelle moderate e quelle violente. » [15]
Le pressioni degli Stati Uniti sono ormai al loro culmine
All’inizio di giugno, è entrato in vigore « l'Accordo di cooperazione tra la Turchia e gli Stati Uniti sull’uso pacifico dell’energia nucleare »:
« L'accordo fornisce un quadro globale di cooperazione nucleare a fini pacifici tra gli Stati Uniti e la Turchia, in virtù delle condizioni e dei previsti controlli di non proliferazione. » [16]
Il 5 giugno, la Casa Bianca ha annunciato la nomina del vice-consigliere alla Sicurezza nazionale James Jeffrey Franklin ad ambasciatore degli Stati Uniti in Turchia. In qualità di ex principale sottosegretario di Stato aggiunto per le questioni del Vicino Oriente, Jeffrey ha svolto un ruolo di primo piano nella politica riguardante l'Iraq e co-presieduto il vecchio « Gruppo di politica e d’operazione Iran-Siria » [17]:
« Il famoso Gruppo di politica e d’operazione - Iran-Siria - Policy and Operation Group (ISOG), creato all’inizio del 2006, composto da responsabili della Casa Bianca, del dipartimento di Stato [USA], della CIA e del dipartimento del Tesoro, aveva per mandato la destabilizzazione della Siria e dell’Iran, e il raggiungimento di un "cambio di regime". » [18]
Il giorno della sua visita negli Stati Uniti, dove si è recato principalmente per partecipare alla riunione dei Bilderberg (per la quinta volta [19]), il ministro degli esteri turco Ali Babacan ha tenuto una conferenza stampa con il suo omologo americano Condaleezza Rice:
« Domanda: Signora Segretaria, che cosa si aspetta dalla Turchia – che aumenti la pressione sull'Iran al di là delle sanzioni dell'ONU?
Rice: Tutti gli Stati membri hanno l’obbligo di applicare I termini di queste risoluzioni e di usare tutti gli organismi che hanno con gli Iraniani per insistere sull’adempimento agli obblighi loro imposti dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Babacan: La Turchia applica le risoluzioni del Consiglio di sicurezza. Finché la comunità internazionale avrà una posizione comune, la Turchia applicherà queste decisioni. » [20]
Lo stesso giorno, tornando in Turchia, il capo di stato maggiore generale delle Forze armate turche Yasar Buyukanit, in un suo discorso di apertura al simposio internazionale ad Istambul intitolato « Il Medio Oriente: il suo incerto avvenire e i problemi di sicurezza, » è stato molto più diretto:
« Finora alla metà del 2003, l'Iran ha costruito delle installazioni nucleari e ha continuato l’arricchimento dell’uranio dissimulandolo agli occhi dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA). Ha approvato le ispezioni dell'AIEA, ma non lo ha fatto attraverso un processo costituzionale. L'Iran deve darci la piena fiducia che il suo programma nucleare è fatto esclusivamente a fini pacifici. L'adozione da parte dell’Iran di politiche assennate, che permetterà di evitare nuovi problemi con i quali si confronta la regione, è importantissima per ripristinare la pace e la stabilità nel Medio Oriente. » [21]
In ogni caso, Buyukanit non è stato così pronto a rispondere quando gli è stata posta una domanda riguardante un recente servizio pubblicato dalla stampa sul fatto che le forze armate turche prevedono di estendere il campo di applicazione delle "unità irregolari di guerra" che funzionano come una "contro-guerriglia". Il servizio rivela « preparativi molto segreti concernenti metodi di lotta clandestina che potrebbero essere utilizzati in operazioni condotte di concerto con le nostre forze armate in un’eventuale violazione dell’integrità territoriale del paese da parte di una forza nemica. » [22] Buyukanit ha allora risposto:
« Si tratta di un concetto vecchissimo che risale alla Guerra fredda e che non è più valido: Se, nel contesto della NATO e del Patto di Varsavia, la Turchia fosse stata invasa dai Sovietici, allora ci sarebbe stata resistenza nelle zone occupate. Questo non ha più ragione d’essere, noi non abbiamo più tali strutture, dal momento che non è più necessario averne. Infatti, chi vorrebbe invadere la Turchia? » [23]
Nonostante questo linguaggio evasivo, è chiaro che Buyukanit si riferisce all’articolo V della Carta della NATO, [24], il quale prevede che i membri dell’Alleanza devono venire in aiuto ad un alleato che è attaccato. Secondo il rapporto della società RAND Corporation citato in precedenza:
« La Turchia è il solo membro della NATO che si trova di fronte alla minaccia di un attacco esterno (Iran, Siria). La Turchia, dunque, si preoccupa molto che l’articolo 5 (la difesa collettiva) rimanga sempre il centro della missione dell’Alleanza e che l’enfasi posta sulla gestione di questa crisi non indebolisca tale impegno di difesa collettiva preso dall’Alleanza. » [3]
Fare appello all’articolo V per ricorrere alla guerra non è mai avvenuto... Un altro rapporto della RAND Corporation pubblicato nel 1992 rivela fino a che punto è vecchia questa propaganda :
« La guerra del Golfo [del 1991] e quanto ne è seguito hanno semplicemente confermato e rafforzato la nuova volontà che avvolge le ambizioni regionali di un accrescimento degli arsenali all’interno delle frontiere della Turchia, per lo meno paragonabile alla crescente continua minaccia posta dalle armi di distruzione di massa ... La prospettiva di vedere l'Iraq rappresentare di nuovo una minaccia convenzionale o non convenzionale per la Turchia è un’evidente fonte di preoccupazioni, nel senso che la Turchia svolge un ruolo preponderante nella coalizione contro Bagdad… Al di là di tutto e a lungo termine, la Turchia si trova di fronte a dei rischi con l’Iran circa la sua sicurezza. Con le sue mire bellicose in Azerbaijan ed il suo vivo interesse per la tecnologia nucleare ed i missili balistici, e della Siria… Gli Stati Uniti, tanto sul piano bilaterale che con il loro ruolo in seno alla NATO, rimangono la migliore garanzia alla sicurezza della Turchia per quanto concerne i rischi più pericolosi che la Turchia alla lunga dovrà affrontare » [ 25]
Il 17 giugno, il quotidiano turco Hurriyet ha rivelato il seguente scambio di battute:
« Recentemente, l’ambasciatore [uscente] degli Stati Uniti in Turchia Ross Wilson ha reso visita al ministro turco dell’Energia [Hilmi Guler] per chiedergli di porre fine agli accordi energetici [petrolio e gas] conclusi con l'Iran. Il ministro dell’Energia ha respinto la richiesta sulla base dell’assenza di un’altra fonte alternativa [di approvvigionamento]. Quando Wilson ha suggerito di acquistare energia proveniente dall’Iraq, il ministro turco gli ha espresso il suo disaccordo su questa volontà che l’Iraq possa rappresentare un’alternativa, osservando che l’Iraq non ha riserve di gas. Ha detto: « Meglio un uccello già in mano tua che due sopra un albero. » In risposta, l'ambasciatore Wilson ha dichiarato: « in un breve lasso di tempo, è possibile che l’uccello bruci insieme al ramo sul quale è posato. » [26]
Due giorni dopo, in un’intervista con il quotidiano turco Aksam, l'ambasciatore di Israele in Turchia Gabby Levy ha affermato che le armi dell'Iran rappresentano una minaccia per l’insieme del Medio Oriente. [27]
D'altra parte, in un’altra recente intervista con lo stesso giornale, il membro del Congresso degli Stati Uniti Mark Kirk ha presentato un altro elemento di disinformazione che mira a dare conforto al pubblico della Turchia, sempre più ansioso e scettico. Egli ha sottolineato che, dopo la respinta della mozione parlamentare del marzo 2003 (che puntava a consentire alle truppe americane di utilizzare il suolo turco per invadere l’Iraq), l’importanza della Turchia è diminuita del 90%. Interrogato su quello che gli Stati Uniti si aspettano dalla Turchia in un eventuale attacco contro l'Iran, egli ha dichiarato:
« Gli Stati Uniti si aspettano che la Turchia non interferisca in alcun modo. Come il Belgio. » [28]
in questo periodo, un processo politico patrocinato dagli Stati Uniti è entrato nella sua fase finale ed insiste nell’avvertire l’insieme della classe politica della Turchia di conformarsi alle regole stabilite. Questo processo mira incessantemente ad assicurare che ci sia al potere un governo totalmente obbediente prima di lanciare la prossima guerra anglo-americana contro l'Iran e, forse, contro la Siria.
NOTE
[1] Est-ce que la Turquie sera encore complice d'une autre guerre contre un autre pays voisin? di Cem Ertür, CASMII, 24 Febbraio 2008 http://www.alterinfo.net/La-guerre-annoncee-contre-l-Iran
[2] President Bush Attends World Economic Forum di George W. Bush, Whitehouse.gov, 18 Maggio 2008 http://www.whitehouse.gov/news/releases/2008/05/20080518-6.html
[3] Turkey as a US Security Partner di F. Stephen Larrabee, RAND Corporation, Aprile 2008 http://rand.org/pubs/monographs/2008/RAND_MG694.pdf
[4] United States and Turkey: Strategic Allies for Global Challenges di Gregory L. Schulte, U.S. Department of State web site, 29 Aprile 2008 http://vienna.usmission.gov/080428_turkey.html
[5] Turkish Ambassador to U.S. Calls Iran "a threat to Turkey as well as to the US" di Andrew Cochran, Counterterrorism Blog, 19 Maggio 2008
http://counterterrorismblog.org/2008/05/turkish_ambassador_to_us_calls.php
[6] Britain praises "excellent" ties with Turkey in London talks Monsters and Critics, 14 Aprile 2008
http://www.monstersandcritics.com/news/uk/news/article_1399838.php/Britain_praises_"excellent"_ties_with_Turkey_in_London_talks
[7] Testo del discorso della Regina al banchetto di Stato in Turchia, 13 Maggio 2008 British Monarchy web site, 13 Maggio 2008 http://www.royal.gov.uk/output/Page6254.asp
[8] Blair presses for Turkey's EU membership BBC News, 12 dicembre 2002
http://news.bbc.co.uk/1/hi/uk_politics/2567451.stm
[9] International Visitor Leadership Program Alumni. U.S. Department of State web site
http://exchanges.state.gov/education/ivp/alumni.htm
[10] Illustrious welcomes The Queen for Istanbul Royal Reception UK Ministry of Defence web site, 16 May 2008 http://www.mod.uk/defenceinternet/defencenews/historyandhonour
/illustriouswelcomesthequeenforistanbulroyalreception.htm
[11] 5th Fleet Focus: Order of Battle Information Dissemination, 10 Maggio 2008
http://informationdissemination.blogspot.com/2008/05/5th-fleet-focus-order-of-battle_10.html
[12] Carrier deployment adds to Iran war fears PSCA International, 2 Novembre 2007
http://www.pscainternational.org/news_story.asp?id=4281
[13] Turkey UK Strategic Partnership 2007/08 British Embassy web site, 25 Ottobre 2007
http://www.britishembassy.gov.uk/servlet/Front?pagename=OpenMarket
/Xcelerate/ShowPage&c=Page&cid=1107296213134&a=KArticle&aid=1188506830446
[14] Building peace in Iraq harder than expected, says Miliband di Richard Norton-Taylor, Guardian, 21 March 2008 http://www.guardian.co.uk/world/2008/mar/21/iraq.iraq
[15] 'The democratic imperative' Aung San Suu Kyi lecture di Rt Hon David Miliband
by David Miliband, British Embassy web site, 12 Febbbraio 2008
http://www.britishembassy.gov.uk/Files/kfile/Miliband,0.htm
[16] Statement on U.S.-Turkey Agreement for Nuclear Cooperation (123 Agreement)
di Sean McCormack, US Mission to Italy web site, 2 giugno 2008
http://italy.usembassy.gov/viewer/article.asp?article=/file2008_06/alia/a8060302.htm
[17] US unit works quietly to counter Iran's sway di Farah Stockman, Boston Globe, 2 Febbbraio 2007 http://www.boston.com/news/world/articles/2007/01/02/us_unit_works_quietly_to_counter_irans_sway/
[18] "Islamic Terrorists" supported by Uncle Sam: Bush Administration "Black Ops" directed against Iran, Lebanon and Syria di Michel Chossudovsky, Global Research, 31 Maggio 2007 http://www.globalresearch.ca/index.php?aid=5837&context=va
[19] Bilderberg 2008 Attendee List American Free Press
http://www.americanfreepress.net/html/bilderberg_list_2008.html
[20] Remarks With Turkish Foreign Minister Ali Babacan After Their Meeting
U.S. Department of State web site, 5 giugno 2008 http://www.state.gov/secretary/rm/2008/06/105690.htm
[21] Buyukanit'tan onemli tespitler Ihlas Haber Ajansi, 5 giugno 2008
http://www.iha.com.tr/Haber/detay.aspx?nid=24215&cid=8&haber=Buyukanittan-onemli-tespitler
[22] Genelkurmay'in yeni kontrgerilla plani di Mehmet Baransu, Taraf, 2 giugno 2008
http://www.taraf.com.tr/haberv.asp?HaberNo=9362
[23] Buyukanit'tan Ilimli Islam aciklamasi Hurriyet, 5 giugno 2008
http://arama.hurriyet.com.tr/arsivnews.aspx?id=9105243
[24] The North Atlantic Treaty NATO web site, 4 Aprile 1949
http://www.nato.int/docu/basictxt/treaty.htm
[25] Bridge or Barrier? Turkey and the West After the Cold War di Ian O. Lesser, The RAND Corporation, 1992 http://www.rand.org/pubs/reports/2006/R4204.pdf
[26] ABD'de konusulan Turkiye-1 di Nagehan Alci, Aksam, 9 giugno 2008
http://www.aksam.com.tr/haber.asp?a=120570,11
[27] 'Turkiye'de sistem cok guclu, bu krizi de kolaylikla cözer' di Nagehan Alci, Aksam, 19 giugno 2008 http://www.aksam.com.tr/yazar.asp?a=121357,10,5
[28] The Black Sea oil fields may make Turkey energy independent
di Emrullah Uslu, Jamestown Foundation, 17 giugno 2008
http://jamestown.org/edm/article.php?article_id=2373153
URL di questo articolo: http://www.mondialisation.ca/index.php?context=va&aid=9440
www.Mondialisation.ca
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Articolo originale in inglese pubblicato il 21 giugno 2008: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=9407
Traduzione di Belgicus dalla versione francese di Dany Quirion per Alter Info

© Copyright Cem Ertür, Mondialisation.ca, Le 23 juin 2008
Cronaca di una guerra annunciata contro l’Iran
Si accentua la pressione anglo-americana sulla Turchia
di Cem Ertür

23 giugno 2008

Abbracciando il periodo da marzo a giugno 2008, questo articolo tenterà di mettere in evidenza le principali pressioni politiche esercitate sulla Turchia dai governi americano e britannico in ragione dei loro piani di guerra contro l'Iran. Questo articolo è complementare ad un articolo precedente intitolato « La Turchia sarà ancora complice di un’altra guerra contro un altro paese vicino? » [1]

« [Il Medio Oriente] potrebbe avere un bellissimo futuro:… un luogo propizio all’innovazione e alla scoperta, diretto da uomini e donne liberi. Nel corso degli ultimi anni, abbiamo visto nascere i promettenti inizi di questo progetto. La Turchia, una nazione la cui popolazione è in maggioranza di confessione musulmana, è una democrazia prospera e moderna. L'Afghanistan, sotto la direzione del presidente Karzai, è arrivata a trionfare sui Talebani e a costruire una società libera. L'Iraq, sotto la direzione del primo ministro Maliki è sulla strada della creazione di una democrazia multietnica. » Discorso del presidente degli Stati Uniti George W. Bush (Forum economico mondiale, à Sharm el-Sheikh, 18 maggio 2008) [2]
La Turchia è stata l’ultima tappa del vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney nel suo giro in Medio Oriente dello scorso marzo. La copertura dell’evento da parte della stampa turca ha dato l’impressione che Cheney non abbia chiesto nulla al presidente della Turchia, né al primo ministro, né al capo di stato maggiore, riguardante la politica estera americana in Medio Oriente e/o in Afghanistan. Tenuto conto dell’evidente ostilità anglo-americana verso l’Iran, in costante accentuazione su tutti fronti, ciò non è molto plausibile. Infatti, da allora, tutti gli indizi lasciano intendere il contrario.
Poco tempo dopo la visita di Cheney, la società americana RAND Corporation ha pubblicato un rapporto sulle relazioni turco-americane.
« Tenuto conto dei suoi interessi nel Medio Oriente e delle tensioni nelle relazioni turco-americane, d’ora in avanti dobbiamo aspettarci che la Turchia sia sempre riluttante a permettere agli Stati Uniti di utilizzare le sue basi [militari], in particolare la base aerea [USA] di Incirlik, per effettuare operazioni di combattimento nel Medio Oriente… E’ poco probabile che la Turchia sostenga le politiche americane miranti ad isolare l'Iran e la Siria o a rovesciare i regimi di quei due paesi. » [3]
Numerose visite di alti responsabili americani hanno seguito [quella di] Cheney. In aprile, l’ambasciatore americano presso l’Agenzia internazionale dell’energia atomica (l'AIEA) Gregory Schulte, ha espresso dei commenti a proposito dei missili balistici dell’Iran Shahab-3:
« Gli Shahab-3 possono colpire quasi ovunque in Turchia e nel Medio Oriente e i missili a lunga portata potrebbero colpire delle regioni più lontane, in Europa. » [4]
Il mese dopo, durante una conferenza tenuta a Washington, l'ambasciatore della Turchia negli Stati Uniti, Nabi Sensoy, ha fatto eco a Schulte:
« L'Iran ha elaborato dei programmi (nucleari) clandestine per oltre due decenni e questi programmi rappresentano « una minaccia per la Turchia come per gli Stati Uniti. » [5]
La visita impériale della Regina Elisabetta
In aprile a Londra, durante una conferenza stampa con il suo omologo turco Ali Babacan, il ministro degli Esteri britannico David Miliband ha dichiarato:
« Le nostre relazioni bilaterali sono vere, eccellenti e molto apprezzate… La Turchia ha un ruolo esenziale da svolgere nelle questioni regionali, nel conflitto in Iraq come nelle preoccupazioni di cui è ammantato il programma nucleare iraniano. » [6]
Il mese dopo, la Regina Elisabetta II e il signor Miliband hanno effettuato una visita di Stato in Turchia. Il 13 maggio, Ella ha tenuto un discorso in occasione di un banchetto di Stato ad Ankara:
« Per noi, la Turchia è oggi più importante di quanto non lo sia mai stata... Àll’estero, la Turchia occupa una posizione unica quale ponte tra l'Est e l'Ovest in un momento cruciale per l’Unione Europea e per il mondo in generale ... [Signor Presidente Abdullah Gul], presso un certo numero di paesi molto instabili voi svolgete un ruolo chiave nella promozione della pace, nella stabilità politica e nello sviluppo economico. » [7]
Queste due dichiarazioni fanno stranamente pensare al discorso fatto da Tony Blair tre mesi prima che venisse ufficialmente lanciata l’ultima invasione dell’Iraq:
« Penso sia un momento molto importante ed avvincente per l’Unione Europea e per la Turchia e credo che abbiamo un’occasione storica per mandare un chiaro segnale di ciò che l’Unione Europea vuole dalla Turchia nella famiglia europea a titolo di piena compartecipazione. » [8]

Come sempre, per i media turchi ed internazionali, si è trattato solo di una visita amichevole della Regina, con l’unico obiettivo di sostenere l’adesione della Turchia all’Unione Europea.
L'ascolto di una recitazione del Corano con la testa coperta, in una moschea situata a Bursa (la prima capitale dell’Impero ottomano), ha commosso anche quelli che in altri momenti sono profondamente anti-religiosi.
Ugualmente simbolico, ma ancora più rivelatore, è stata il ricevimento da Lei tenuto per il presidente turco Abdullah Gul [9] a bordo di una portaerei della Marina Reale a Istanbul [10]. Infatti, la portaerei HMS Illustrous era sulla via del ritorno dopo « l'Operazione Orion 08, » un’esercitazione navale che ha messo insieme numerosi paesi e realizzata nel Golfo Persico come anticipazione di un’eventuale guerra contro l'Iran. [11] [12]
Ritorniamo all’ottobre 2007, quando il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ed il suo omologo britannico Gordon Brown hanno firmato « l'Accordo di compartecipazione strategica tra la Turchia ed il Regno Unito. » I seguenti punti di questo documento rivelano la sorprendente similitudine della politica estera del Regno Unito e degli Stati Uniti nei confronti della Turchia:
« Il rafforzamento della cooperazione contro la minaccia terroristica rappresentata dal PKK,… Al-Qaida e gli altri gruppi estremisti. » « Il sostegno del processo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite all’Iran, compresa l’integrale applicazione delle misure imposte. » « La continuazione della cooperazione tra le forze armate del Regno Unito e della Turchia ed il mutuo sostegno nei forum della NATO. » « La cooperazione… per assicurarsi che la NATO possa applicare pienamente le intese convenute al vertice di Riga del 2006. » [13]
È altrettanto importante ricordarsi che il ministro degli Esteri britannico David Miliband, spesso considerato il successore di Brown, in occasione del quinto anniversario dell’invasione dell’Iraq del marzo 2003, ha dichiarato che:
« io penso che la guerra in sé sia stata una notevole vittoria. Tutto si è svolto molto meglio di quanto la maggior parte delle persone avesse creduto. » [14]
La dichiarazione seguente, fatta un mese dopo, rende chiarissima la sua posizione sulle eventuali guerre anglo-americane:
« Credo che le discussioni circa la guerra in Iraq abbiano occultato il dibattito che mira a promuovere la democrazia nel mondo. Comprendo i dubbi sull’Iraq e l'Afghanistan, come le grandi preoccupazioni sul tema degli errori commessi. Ma la mia argomentazione si riassume nel dire che non dobbiamo lasciare che le discordie su tali conflitti mascherino il nostro interesse nazionale, che abbiano la meglio sul nostro impulso morale, nel sostenere i movimenti favorevoli alla democrazia… Negli anni 1990… la sinistra sembrava contraddirsi sull’opportunità di raggiungere questo obiettivo ed il suo scrupolo di utilizzare dei mezzi militari. Infatti, l’obiettivo di diffondere la democrazia deve essere un progetto molto progressista; le risorse necessarie devono amalgamare tutte le forze, quelle moderate e quelle violente. » [15]
Le pressioni degli Stati Uniti sono ormai al loro culmine
All’inizio di giugno, è entrato in vigore « l'Accordo di cooperazione tra la Turchia e gli Stati Uniti sull’uso pacifico dell’energia nucleare »:
« L'accordo fornisce un quadro globale di cooperazione nucleare a fini pacifici tra gli Stati Uniti e la Turchia, in virtù delle condizioni e dei previsti controlli di non proliferazione. » [16]
Il 5 giugno, la Casa Bianca ha annunciato la nomina del vice-consigliere alla Sicurezza nazionale James Jeffrey Franklin ad ambasciatore degli Stati Uniti in Turchia. In qualità di ex principale sottosegretario di Stato aggiunto per le questioni del Vicino Oriente, Jeffrey ha svolto un ruolo di primo piano nella politica riguardante l'Iraq e co-presieduto il vecchio « Gruppo di politica e d’operazione Iran-Siria » [17]:
« Il famoso Gruppo di politica e d’operazione - Iran-Siria - Policy and Operation Group (ISOG), creato all’inizio del 2006, composto da responsabili della Casa Bianca, del dipartimento di Stato [USA], della CIA e del dipartimento del Tesoro, aveva per mandato la destabilizzazione della Siria e dell’Iran, e il raggiungimento di un "cambio di regime". » [18]
Il giorno della sua visita negli Stati Uniti, dove si è recato principalmente per partecipare alla riunione dei Bilderberg (per la quinta volta [19]), il ministro degli esteri turco Ali Babacan ha tenuto una conferenza stampa con il suo omologo americano Condaleezza Rice:
« Domanda: Signora Segretaria, che cosa si aspetta dalla Turchia – che aumenti la pressione sull'Iran al di là delle sanzioni dell'ONU?
Rice: Tutti gli Stati membri hanno l’obbligo di applicare I termini di queste risoluzioni e di usare tutti gli organismi che hanno con gli Iraniani per insistere sull’adempimento agli obblighi loro imposti dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Babacan: La Turchia applica le risoluzioni del Consiglio di sicurezza. Finché la comunità internazionale avrà una posizione comune, la Turchia applicherà queste decisioni. » [20]
Lo stesso giorno, tornando in Turchia, il capo di stato maggiore generale delle Forze armate turche Yasar Buyukanit, in un suo discorso di apertura al simposio internazionale ad Istambul intitolato « Il Medio Oriente: il suo incerto avvenire e i problemi di sicurezza, » è stato molto più diretto:
« Finora alla metà del 2003, l'Iran ha costruito delle installazioni nucleari e ha continuato l’arricchimento dell’uranio dissimulandolo agli occhi dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA). Ha approvato le ispezioni dell'AIEA, ma non lo ha fatto attraverso un processo costituzionale. L'Iran deve darci la piena fiducia che il suo programma nucleare è fatto esclusivamente a fini pacifici. L'adozione da parte dell’Iran di politiche assennate, che permetterà di evitare nuovi problemi con i quali si confronta la regione, è importantissima per ripristinare la pace e la stabilità nel Medio Oriente. » [21]
In ogni caso, Buyukanit non è stato così pronto a rispondere quando gli è stata posta una domanda riguardante un recente servizio pubblicato dalla stampa sul fatto che le forze armate turche prevedono di estendere il campo di applicazione delle "unità irregolari di guerra" che funzionano come una "contro-guerriglia". Il servizio rivela « preparativi molto segreti concernenti metodi di lotta clandestina che potrebbero essere utilizzati in operazioni condotte di concerto con le nostre forze armate in un’eventuale violazione dell’integrità territoriale del paese da parte di una forza nemica. » [22] Buyukanit ha allora risposto:
« Si tratta di un concetto vecchissimo che risale alla Guerra fredda e che non è più valido: Se, nel contesto della NATO e del Patto di Varsavia, la Turchia fosse stata invasa dai Sovietici, allora ci sarebbe stata resistenza nelle zone occupate. Questo non ha più ragione d’essere, noi non abbiamo più tali strutture, dal momento che non è più necessario averne. Infatti, chi vorrebbe invadere la Turchia? » [23]
Nonostante questo linguaggio evasivo, è chiaro che Buyukanit si riferisce all’articolo V della Carta della NATO, [24], il quale prevede che i membri dell’Alleanza devono venire in aiuto ad un alleato che è attaccato. Secondo il rapporto della società RAND Corporation citato in precedenza:
« La Turchia è il solo membro della NATO che si trova di fronte alla minaccia di un attacco esterno (Iran, Siria). La Turchia, dunque, si preoccupa molto che l’articolo 5 (la difesa collettiva) rimanga sempre il centro della missione dell’Alleanza e che l’enfasi posta sulla gestione di questa crisi non indebolisca tale impegno di difesa collettiva preso dall’Alleanza. » [3]
Fare appello all’articolo V per ricorrere alla guerra non è mai avvenuto... Un altro rapporto della RAND Corporation pubblicato nel 1992 rivela fino a che punto è vecchia questa propaganda :
« La guerra del Golfo [del 1991] e quanto ne è seguito hanno semplicemente confermato e rafforzato la nuova volontà che avvolge le ambizioni regionali di un accrescimento degli arsenali all’interno delle frontiere della Turchia, per lo meno paragonabile alla crescente continua minaccia posta dalle armi di distruzione di massa ... La prospettiva di vedere l'Iraq rappresentare di nuovo una minaccia convenzionale o non convenzionale per la Turchia è un’evidente fonte di preoccupazioni, nel senso che la Turchia svolge un ruolo preponderante nella coalizione contro Bagdad… Al di là di tutto e a lungo termine, la Turchia si trova di fronte a dei rischi con l’Iran circa la sua sicurezza. Con le sue mire bellicose in Azerbaijan ed il suo vivo interesse per la tecnologia nucleare ed i missili balistici, e della Siria… Gli Stati Uniti, tanto sul piano bilaterale che con il loro ruolo in seno alla NATO, rimangono la migliore garanzia alla sicurezza della Turchia per quanto concerne i rischi più pericolosi che la Turchia alla lunga dovrà affrontare » [ 25]
Il 17 giugno, il quotidiano turco Hurriyet ha rivelato il seguente scambio di battute:
« Recentemente, l’ambasciatore [uscente] degli Stati Uniti in Turchia Ross Wilson ha reso visita al ministro turco dell’Energia [Hilmi Guler] per chiedergli di porre fine agli accordi energetici [petrolio e gas] conclusi con l'Iran. Il ministro dell’Energia ha respinto la richiesta sulla base dell’assenza di un’altra fonte alternativa [di approvvigionamento]. Quando Wilson ha suggerito di acquistare energia proveniente dall’Iraq, il ministro turco gli ha espresso il suo disaccordo su questa volontà che l’Iraq possa rappresentare un’alternativa, osservando che l’Iraq non ha riserve di gas. Ha detto: « Meglio un uccello già in mano tua che due sopra un albero. » In risposta, l'ambasciatore Wilson ha dichiarato: « in un breve lasso di tempo, è possibile che l’uccello bruci insieme al ramo sul quale è posato. » [26]
Due giorni dopo, in un’intervista con il quotidiano turco Aksam, l'ambasciatore di Israele in Turchia Gabby Levy ha affermato che le armi dell'Iran rappresentano una minaccia per l’insieme del Medio Oriente. [27]
D'altra parte, in un’altra recente intervista con lo stesso giornale, il membro del Congresso degli Stati Uniti Mark Kirk ha presentato un altro elemento di disinformazione che mira a dare conforto al pubblico della Turchia, sempre più ansioso e scettico. Egli ha sottolineato che, dopo la respinta della mozione parlamentare del marzo 2003 (che puntava a consentire alle truppe americane di utilizzare il suolo turco per invadere l’Iraq), l’importanza della Turchia è diminuita del 90%. Interrogato su quello che gli Stati Uniti si aspettano dalla Turchia in un eventuale attacco contro l'Iran, egli ha dichiarato:
« Gli Stati Uniti si aspettano che la Turchia non interferisca in alcun modo. Come il Belgio. » [28]
in questo periodo, un processo politico patrocinato dagli Stati Uniti è entrato nella sua fase finale ed insiste nell’avvertire l’insieme della classe politica della Turchia di conformarsi alle regole stabilite. Questo processo mira incessantemente ad assicurare che ci sia al potere un governo totalmente obbediente prima di lanciare la prossima guerra anglo-americana contro l'Iran e, forse, contro la Siria.
NOTE
[1] Est-ce que la Turquie sera encore complice d'une autre guerre contre un autre pays voisin? di Cem Ertür, CASMII, 24 Febbraio 2008 http://www.alterinfo.net/La-guerre-annoncee-contre-l-Iran
[2] President Bush Attends World Economic Forum di George W. Bush, Whitehouse.gov, 18 Maggio 2008 http://www.whitehouse.gov/news/releases/2008/05/20080518-6.html
[3] Turkey as a US Security Partner di F. Stephen Larrabee, RAND Corporation, Aprile 2008 http://rand.org/pubs/monographs/2008/RAND_MG694.pdf
[4] United States and Turkey: Strategic Allies for Global Challenges di Gregory L. Schulte, U.S. Department of State web site, 29 Aprile 2008 http://vienna.usmission.gov/080428_turkey.html
[5] Turkish Ambassador to U.S. Calls Iran "a threat to Turkey as well as to the US" di Andrew Cochran, Counterterrorism Blog, 19 Maggio 2008
http://counterterrorismblog.org/2008/05/turkish_ambassador_to_us_calls.php
[6] Britain praises "excellent" ties with Turkey in London talks Monsters and Critics, 14 Aprile 2008
http://www.monstersandcritics.com/news/uk/news/article_1399838.php/Britain_praises_"excellent"_ties_with_Turkey_in_London_talks
[7] Testo del discorso della Regina al banchetto di Stato in Turchia, 13 Maggio 2008 British Monarchy web site, 13 Maggio 2008 http://www.royal.gov.uk/output/Page6254.asp
[8] Blair presses for Turkey's EU membership BBC News, 12 dicembre 2002
http://news.bbc.co.uk/1/hi/uk_politics/2567451.stm
[9] International Visitor Leadership Program Alumni. U.S. Department of State web site
http://exchanges.state.gov/education/ivp/alumni.htm
[10] Illustrious welcomes The Queen for Istanbul Royal Reception UK Ministry of Defence web site, 16 May 2008 http://www.mod.uk/defenceinternet/defencenews/historyandhonour
/illustriouswelcomesthequeenforistanbulroyalreception.htm
[11] 5th Fleet Focus: Order of Battle Information Dissemination, 10 Maggio 2008
http://informationdissemination.blogspot.com/2008/05/5th-fleet-focus-order-of-battle_10.html
[12] Carrier deployment adds to Iran war fears PSCA International, 2 Novembre 2007
http://www.pscainternational.org/news_story.asp?id=4281
[13] Turkey UK Strategic Partnership 2007/08 British Embassy web site, 25 Ottobre 2007
http://www.britishembassy.gov.uk/servlet/Front?pagename=OpenMarket
/Xcelerate/ShowPage&c=Page&cid=1107296213134&a=KArticle&aid=1188506830446
[14] Building peace in Iraq harder than expected, says Miliband di Richard Norton-Taylor, Guardian, 21 March 2008 http://www.guardian.co.uk/world/2008/mar/21/iraq.iraq
[15] 'The democratic imperative' Aung San Suu Kyi lecture di Rt Hon David Miliband
by David Miliband, British Embassy web site, 12 Febbbraio 2008
http://www.britishembassy.gov.uk/Files/kfile/Miliband,0.htm
[16] Statement on U.S.-Turkey Agreement for Nuclear Cooperation (123 Agreement)
di Sean McCormack, US Mission to Italy web site, 2 giugno 2008
http://italy.usembassy.gov/viewer/article.asp?article=/file2008_06/alia/a8060302.htm
[17] US unit works quietly to counter Iran's sway di Farah Stockman, Boston Globe, 2 Febbbraio 2007 http://www.boston.com/news/world/articles/2007/01/02/us_unit_works_quietly_to_counter_irans_sway/
[18] "Islamic Terrorists" supported by Uncle Sam: Bush Administration "Black Ops" directed against Iran, Lebanon and Syria di Michel Chossudovsky, Global Research, 31 Maggio 2007 http://www.globalresearch.ca/index.php?aid=5837&context=va
[19] Bilderberg 2008 Attendee List American Free Press
http://www.americanfreepress.net/html/bilderberg_list_2008.html
[20] Remarks With Turkish Foreign Minister Ali Babacan After Their Meeting
U.S. Department of State web site, 5 giugno 2008 http://www.state.gov/secretary/rm/2008/06/105690.htm
[21] Buyukanit'tan onemli tespitler Ihlas Haber Ajansi, 5 giugno 2008
http://www.iha.com.tr/Haber/detay.aspx?nid=24215&cid=8&haber=Buyukanittan-onemli-tespitler
[22] Genelkurmay'in yeni kontrgerilla plani di Mehmet Baransu, Taraf, 2 giugno 2008
http://www.taraf.com.tr/haberv.asp?HaberNo=9362
[23] Buyukanit'tan Ilimli Islam aciklamasi Hurriyet, 5 giugno 2008
http://arama.hurriyet.com.tr/arsivnews.aspx?id=9105243
[24] The North Atlantic Treaty NATO web site, 4 Aprile 1949
http://www.nato.int/docu/basictxt/treaty.htm
[25] Bridge or Barrier? Turkey and the West After the Cold War di Ian O. Lesser, The RAND Corporation, 1992 http://www.rand.org/pubs/reports/2006/R4204.pdf
[26] ABD'de konusulan Turkiye-1 di Nagehan Alci, Aksam, 9 giugno 2008
http://www.aksam.com.tr/haber.asp?a=120570,11
[27] 'Turkiye'de sistem cok guclu, bu krizi de kolaylikla cözer' di Nagehan Alci, Aksam, 19 giugno 2008 http://www.aksam.com.tr/yazar.asp?a=121357,10,5
[28] The Black Sea oil fields may make Turkey energy independent
di Emrullah Uslu, Jamestown Foundation, 17 giugno 2008
http://jamestown.org/edm/article.php?article_id=2373153
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Articolo originale in inglese pubblicato il 21 giugno 2008: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=9407
Traduzione di Belgicus dalla versione francese di Dany Quirion per Alter Info

© Copyright Cem Ertür, Mondialisation.ca, Le 23 juin 2008