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Il "diavolo" Karadzic

di Giuliano Corà - 23/07/2008

       

 

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Clangori trionfalistici e fuochi d’artificio televisivi stanno accompagnando, in queste ore, la notizia dell’arresto dell'ex presidente dei serbo-bosniaci Radovan Karadzic. Per evitare di portare anche noi il cervello all’ammasso mediatico, alcune schematiche ed elementari considerazioni a caldo si impongono. Il tempo ci consentirà di approfondirle, verificarle, smentirle.
1) Quel che ha fatto, qualsiasi cosa abbia fatto, Karadzic l'ha fatto facendo la guerra, una guerra "legittimamente" dichiarata (almeno dal punto di vista di chi l'aveva dichiarata, e come sappiamo chiunque dichiari una guerra si ritiene sempre legittimato a farlo: è abbastanza lapalissiano). E la guerra, si sa, è orribile, per definizione. Dunque, se vogliamo, dichiariamo la pace universale, aboliamo la guerra dalle "istituzioni" mondiali. Ma, per favore, evitiamo la pagliacciata retorica ed autoassolutoria di trasformare Karadzic in un orco cannibale: quel che ha fatto lui, se l'ha fatto, l'hanno già fatto centinaia come lui prima di lui e lo stanno facendo centinaia come lui in questo momento, oltretutto nel silenzio complice dell'Occidente (do you remember Darfur, for example?).
2) Solo un imbecille può credere che la Serbia non avesse sempre perfettamente saputo dove si trovava Karadzic (e dove si trova Ratko Mladic) e che sia stato catturato “casualmente”, come i telegiornali stanno spacciando (a dimostrazione, se ce ne fosse occorsa un’altra, dell’assoluta mancanza di rispetto che la stampa ha dell’intelligenza della gente). La domanda dunque è: perché proprio ora? Perché solo ora? Ovverosia: quali debiti deve pagare la Serbia, con questa moneta? Quali meriti deve acquistarsi? Forse – ma non vorrei essere maligno – il suo passaporto per la Ue?
3) Piaccia o non piaccia, giova ricordare che Karadzic era uno dei protagonisti di un conflitto, quello jugoslavo, che ha visto la Serbia, sua protettrice, proditoriamente attaccata dall'Occidente - l'Italia ha dato il suo valido contributo coi bombardieri inviati dall'allora Ministro della Difesa, il "democratico" e "di sinistra" Massimo Enola Gay D'Alema - che lo ha devastato e semidistrutto. Il suo presidente. Slobodan Milosevic, è stato rapito, incarcerato all'estero, sottoposto ad un infinito ed incompiuto processo farsa da una giudice mercenaria degli USA e alla fine "è stato morto" di malattia nella sua cella. Auguriamo dunque a Karadzic – che entro pochi giorni verrà anche lui deportato all’Aja – per contrappasso, un processo breve e giusto con giudici indipendenti e non di parte, una condanna commisurata alle colpe che risulterà aver commesso, se risulterà che le abbia commesse, ed una salute di ferro. Non per particolare simpatia nei suoi confronti, Dio ce ne guardi, ma in nome di quei Diritti Umani di cui l'Occidente è, come sappiamo, unico difensore e detentore.
4) Speriamo infine che, dopo di lui, tocchi anche agli altri innumerevoli criminali di guerra, assassini di massa e seriali che ancora impestano il pianeta: George W. Bush, Hu Jin Tao, Ehud Olmert...: la lista la si può trovare facilmente sui quotidiani di tutto il mondo.