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Lotta di casta

di Vittorio Feltri - 25/07/2008

 
 

Quando ero giovane cronista e mi capitava di entrare a Montecitorio mi sentivo venir meno per l’emozione. Mi sembrava davvero di essere in un tempio, il tempio della democrazia. Il sacro Transatlantico era affollato, gruppuscoli di uomini in grigio e dallo sguardo severo discutevano di chissà cosa, dei destini dell’Italia, immaginavo. Ero sicuro che in quel luogo fossero vietate le banalità di noi comuni mortali. I parlamentari per me erano semidei, almeno sacerdoti, gente che volava alto per inseguire elevatissimi pensieri.

 

Sono trascorsi oltre quarant’anni e gli onorevoli probabilmente non sono peggiori dei predecessori, ma di certo oggi, se ne ascolto i discorsi, mi cascano le braccia e non solo quelle: ragazzini sono, alunni di prima elementare, e fanno i capricci.

 

Mercoledì, tardo pomeriggio. L’aula è semideserta eppure qualcuno vi lavora, si fa per dire. Si tratta di approvare il bilancio della Camera. I questori spiegano e illustrano dati; voci monocordi, che tradiscono svogliatezza, recitano una specie di litania. Nessuna eccitazione tra i banchi. Ma a un certo punto la noia è fugata dall’intervento dell’on. Emerenzio Barbieri. Con tono solenne egli attacca: ingiustizia, ingiustizia! 

 

Ullallà cosa è successo?

 

Un fatto sconvolgente viene rivelato da Emerenzio: gli emolumenti dei deputati non sono equiparati a quelli dei senatori, i quali percepiscono ben 700, se non 800, euro di più al mese.

 

Un dramma, una tragedia, un’emergenza. Come si fa ad andare avanti in un Paese in cui i senatori guadagnano 700 euro più degli onorevoli?

 

Mentre gli astanti dicevano fra sé e sé «qui se non si pone riparo a questa catastrofe si va in malora», Barbieri introduceva un altro tema spinoso riguardante la discriminazione di cui sono vittime lui e i colleghi di Montecitorio: la questione dei viaggi aerei.

 

Ecco la coraggiosa denuncia di Emerenzio: «In occasione della trasferta per recarmi all’assemblea Nato, ho costatato - e in questa sede rendo testimonianza - un trattamento privilegiato riservato esclusivamente a quelli di Palazzo Madama». I pochi presenti all’intenso dibattito fremevano per saperne di più. E finalmente Barbieri, dopo una pausa forse studiata apposta per sottolineare la gravità dell’imminente dichiarazione, vuotava il sacco: «Ebbene, illustri colleghi, i senatori sull’aereo si sono accomodati in business class e noi deputati, invece, siamo stati confinati in economica». 

 

Converrete, un autentico sfregio: i rappresentanti del popolo relegati tra il popolo.

 

Comunque, per consolarvi, cari lettori, aggiungo che il bilancio della Camera è stato votato felicemente: non è stato fatto alcun taglio alla spesa e i benefit degli onorevoli sono rimasti integri. Che sollievo.

 

Grazie ad Emerenzio, la casta di lotta è salva.