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Lula e Kirchner: addio al dollaro per gli scambi bilaterali

di Enea Baldi - 11/09/2008

 

 
Lula e Kirchner: addio al dollaro per gli scambi bilaterali



Nel giorno del 186esimo anniversario dell’indipendenza del Brasile dal Portogallo, il presidente Inacio Lula ha ricevuto in visita il suo omonimo Argentino Cristina Fernández Kirchner.
Argomenti principe dell’incontro, la crisi monetaria internazionale e le relazioni economiche tra i due Paesi, con la firma di un accordo che prevede, dal 3 ottobre prossimo, l’abolizione del dollaro come moneta di riferimento per gli scambi bilaterali. La moneta sarà sostituita con il peso e il real.
“E’ un passo verso la futura integrazione mo-netaria nella regione”, ha dichiarato Lula in un discorso durante il pranzo con Cristina Kirchner a Brasilia. Sembrano appartenere ormai al passato le incomprensioni e le rivalità con cui si diede vita al Mercosur e il nuovo meccanismo monetario rafforzerà non solo l’intesa e l’amicizia tra i due Paesi, ma raddoppierà gli sforzi per raggiungere un accordo di libero scambio con l’Unione europea.
Il primo obiettivo sarà quello di regolare il commercio di piccole e medie imprese di entrambe le Nazioni; poi si penserà ad estendere il sistema di pagamento anche alle grandi imprese.
Attualmente il commercio bilaterale annuo tra Brasile e Argentina è di 30 miliardi di dollari e le banche centrali di entrambi i Paesi compenseranno le oscillazioni delle due monete (peso e real) sul mercato dei cambi.
Nella sua prima visita in qualità di capo di Stato in Brasile, la Kirchner ha così commentato la firma dell’accordo: “Non è solo una solenne presa di distanza e di simbolico distacco dall’egemonia economica statunitense, da sempre moneta di riferimento per gli scambi in America Latina: non è solo una questione economica – ha ribadito il presidente argentino - il motivo di un accordo così importante è qualcosa di profondamente culturale”.
Nell’intesa tra i due colossi sudamericani vi è anche un programma per il finanziamento in forma congiunta di opere e infrastrutture, a cui prenderanno parte il Banco Nacion e il Banco di Inversiones e Comercio (entrambi ar-gentini), insieme al colosso brasiliano Bndes (Banco nacional de desarollo economico e sociale). Nei colloqui si è discusso anche del progetto della diga di Garabí, l’enorme opera idroelettrica che dovrebbe nascere sul fiume Uruguay, al confine tra Brasile e Argentina. L’intesa per portare avanti l’infrastruttura, destinata principalmente alla produzione di energia elettrica, era stata riaffermata nel corso dell’incontro che Lula e Cristina avevano avuto nel novembre del 2007. E sempre in materia energetica Inacio Lula ha parlato di “tremila me-gawatt che si aggiungerebbero alle attuali capacità dei due Paesi”, aggiungendo poi di aver già inviato al Congresso un progetto di legge che consentirebbe al Bndes di finanziare opere anche all’estero.
Il ministro della Difesa argentino Nilda Garré, ha parlato inoltre di una collaborazione per la produzione di 137 imbarcazioni pattuglia da destinare al controllo del colosso energetico Petrobras.
“L’accordo è praticamente chiuso - ha detto Garré -, occorre ora stabilire chi fabbricherà i pezzi, come ottimizzare il lavoro tra le parti e i termini per il finanziamento dell’impresa”.
Più complessa ma realizzabile, secondo il ministro argentino per la pianificazione Julio De Vido, la possibilità di creare un’impresa binazionale di arricchimento dell’uranio.
Al termine delle consultazioni, poco prima di salire sull’aereo per fare ritorno in Argentina, Cristina Kirchner si è detta soddisfatta dei risultati raggiunti dall’incontro e per aver rafforzato il legame con il suo omonimo brasiliano. “A questo punto, per chiudere l’integrazione energetica attendo una pronta incorporazione del Vene-zuela al Mercosur”, ha concluso il presidente argentino.