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Luz revolucionaria

di Paolo Emiliani - 15/09/2008

 

 
Luz revolucionaria

Washington ha sempre considerato l’America Latina come una sorta di “cortile di casa” e le nazioni sudamericane come territori da depredare delle enormi risorse, magari attraverso la longa manu delle multinazionali Usa e senza quindi nemmeno doversi preoccupare troppo degli aspetti politici esteriori. Certo, di tanto in tanto, in qualche nazione è prevalsa la genuina volontà popolare, ma solitamente è bastata la Cia per rimettere le cose “a posto”, come, per esempio, in Cile, dove l’esperienza di Allende è presto naufragata sotto il golpe di Pinochet, sponsorizzato dagli Usa.
In pratica, finora, l’unica eccezione è stata Cuba, da quasi mezzo secolo governata da Fidel Castro e mai piegata, nemmeno con un tentativo militare e un ininterrotto e criminale embargo. Forse per questo Cuba è sempre stata assai indigesta ai presidenti Usa, a cominciare dal falso buono Kennedy, ma Cuba in fondo è solo una piccola isola, ancorché proprio di fronte le coste della Florida.
Le cose stanno però cambiando, gli ideali bolivaristi, il sogno di una grande nazione latinoamericana potrebbe presto diventare realtà.
La guida illuminata di questa rivoluzione che potrebbe rappresentare la scintilla per un cambiamento epocale dell’intera geopolitica mondiale si chiama Hugo Chavez, presidente della repubblica bolivariana di Venezuela. Non solo, Chavez sta diventando riferimento per tutto il continente. L’altro giorno la Bolivia, stanca di dover subire continui tentativi di destabilizzazione istituzionale con la regia yankee ha deciso di espellere l’ambasciatore Usa a La Paz. Chavez ha immediatamente deciso di non lasciare solo il suo collega Evo Morales, ma ha fatto altrettanto espellendo anche l’ambasciatore Usa a Caracas ed anzi minacciando Washington di chiudere i rubinetti del petrolio se persisteranno tentativi ostili al legittimo governo di Venezuela e Bolivia. Anzi, Chavez ha fatto ancora di più rilanciando una collaborazione militare con Mosca ed in un recente passato ha stretto un legame di forte amicizia con l’Iran creando anche i presupposti per passare presto ad una contrattazione internazionale del petrolio in euro, cosa che rappresenterebbe l’inizio di una crisi irreversibile per gli Usa.
E se appare fortissimo il legame tra Venezuela e Bolivia, ormai Chavez può contare sull’appoggio, più o meno sincero, più o meno determinato, di quasi tutti i governi latinoamericani e certamente di gran parte del popolo del continente. Chavez sta mostrando al mondo che gli uomini liberi del pianeta possono svincolarsi dal regime mondialista, che nuove alleanza tra i popoli possono essere vincenti e che la lotta di uno deve diventare una battaglia di tutti. Il regime finora ha potuto distruggere uno ad uno i suoi nemici, da Saddam a Milosevic, ma...
el pueblo unido jamàs serà vencido.