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I conti con la crisi. Per Tremonti "non è fallita una banca, è fallito un sistema"

di redazionale - 18/09/2008

Finanza radicale da opposte prospettive: Draghi e Tremonti
L'analisi di Draghi e Tremonti si distingue per il contenuto:

Draghi sostiene infatti che per tamponare la crisi è necessario mettere mano alla politica monetaria e regolamentare. Sostanzialmente, attraverso il Financial Stability Forum, da lui presieduto ritiene che maggiori controlli di vigilanza ed autorità più attente eviterebbero futuri crash. In realtà questa è la vecchia storia trita e ritrita. Si è sempre parlato di autorità di vigilanza, di trasparenza dei mercati e delle informazioni, di quallità del credito. Tutti giudizi e valutazioni affidati alle società di rating (tra cui Lehman Bros...) e si stanno vedendo gli effetti di queste politiche.

Tremonti, invece dichiara che "non è fallita una banca, è fallito un sistema. Non si tratta del principio della fine ma della fine di un principio: la scelta pazzesca di finanziare la globalizzazione con il debito... Le nuove regole devono farle i governi". L'Italia per Tremonti ha un futuro da privilegiata. Le sue banche infatti, "hanno gli sportelli, fanno raccolta, le altre hanno i grattacieli di lusso. In America se la borsa va male vai a mangiare il kitkat nelle roulotte, da noi no. Le famiglie non sono indebitate, non sono state prese dalla vertigine del consumo a debito. Dopo la finanza e la speculazione, si tornerà alla manifattura e l'Italia ha la seconda industria manifatturiera dopo la Germania".