I Giovani della Decrescita Felice sono quelli venuti dal futuro per reincarnarsi oggi e cambiare la mentalità delle giovani generazioni.
Ecco un Manifesto in 10 punti per i giovani che hanno abbastanza coraggio e vogliono cimentarsi nell’impresa della Decrescita Felice:

  1. RICORDARE COME SI VIVEVA NEL FUTURO: nel 2030 molti spostamenti a medio-lungo raggio erano diventati inutili grazie alla Rete, le auto erano state soppiantate da un collaudato ed efficace sistema di trasporti pubblici, si mangiava meno carne e l’inquinamento dell’aria era stato risolto e così anche quello dell’acqua e dei suoli.
  1. IMMAGINARE POSITIVAMENTE IL CAMBIAMENTO: nel 2030 la giornata tipo prevedeva una risata al mattino appena svegli, 10 minuti di stretching e 10 minuti di saluto egiziano al sole; colazione a base di centrifugati di frutta biologica e yogurt auto-prodotti in casa.
  1. CONFRONTARSI CON LA REALTÀ DEL PASSATO E PENSARE A QUANTO DI BUONO SI PUÒ FARE: a scuola (o all’università) con qualunque mezzo veloce (bicicletta, autobus a gas, tram, metropolitana), le attività di studio o lavoro erano integrate da pause opportune per rigenerare corpo e mente. Pranzo a base vegetale, con tutta la gamma dei nutrienti, dai carboidrati ai legumi alle fibre.
  1. RICORDARE LE VELLEITÀ E I DESIDERI TRIVIALI: per rendersi conto di quanto si era superficiali bisognava vedere foto delle mutande firmate Calvin Klein, del fumo che annebbiava il cervello, di tutti quei gadget che venivano considerati della massima importanza: cellulare ultimo modello, IPod con 32 Gb di memoria, armadi pieni di roba da sfoggiare. Ancora si fa fatica a comprendere come potessero sopravvivere i giovani dell’era passata stando appresso a tutta quella roba, impregnati di consumismo e materialismo. Per fortuna noi non ci siamo passati.
  1. RIPETERE OGNI GIORNO I CINQUE VALORI FONDAMENTALI: SOBRIETÀ, DECRESCITA, AUTO-PRODUZIONE, SENSO DELL’EQUILIBRIO, RISPETTO PER LA NATURA: nel 2030 dalle elementari i maestri insegnavano questi concetti fondamentali, oltre alle classiche nozioni dei libri di studio. Nel corso della giornata c’erano 3 ore dedicate a: auto-produzione, coltivazione in campo aperto, attività cooperative.
  1. RIDERE DELLE CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE BASATE SULLA PAURA: fino al 2030 i governi, per tentare di prevenire i danni provocati dalla miopia dei politici, ormai conclamati e a rischio di irreversibilità, usarono campagne di sensibilizzazione basate sulla dissuasione (non fare x, non fare y), sull’ammonimento e la paura (se farai x, ti verrà y), non capendo che la loro efficacia era limitata al breve periodo. Fortunatamente ONG coraggiose, che avevano una visione precisa di quello che serviva, impostarono e realizzarono campagne che colpirono il nostro cuore, efficaci perché si basavano sulla fiducia; non un ottimismo cieco alla realtà ma la fiducia nelle nostre capacità (di immaginare il futuro, di costruirlo partendo dal presente, con spirito pragmatico, con concretezza).
  1. DIFFONDERE IL MANIFESTO E IL SUO SPIRITO INNOVATORE: fate conoscere la Decrescita Felice a quante più persone potete; la massa critica che innescò il cambiamento di stato nella mente delle persone venne proprio da quei giovani che dissero “ho una visione e la voglio realizzare”.
  1. DECLAMARE GLI SLOGAN DELLA DECRESCITA: Gandhi “Siate il cambiamento che vorreste vedere nel mondo“; Ralph Waldo Emerson “Nessuno commise errore più grande nel pensare che quel che avrebbe potuto fare sarebbe stato troppo poco“.
  1. PENSARE ALMENO 10 MINUTI AL GIORNO A COME POTER ARRICCHIRE LA PROPRIA VITA E QUELLA DEGLI ALTRI PRESERVANDO LA NATURA.
  1. ESSERE AUTENTICI: un Grande Profeta un giorno venne da noi e ci disse “Voi, giovani, che siete il frutto delle generazioni passate e il seme di quelle future, che rappresentate per noi speranza e al contempo incertezza, cos’è per voi l’autenticità, in cosa consiste? Vi dico questo: l’autenticità non consiste nel cedere al movente negativo solo perché esso esiste. E’ naturale che vi siano in noi scopi, tendenze contrastanti: è dovuto alla molteplicità presente in ciascuno di noi. L’esistenza di una polarità, di una opposizione ci indica già che quegli aspetti di noi sono solo dei semi, delle potenzialità che possono manifestarsi o non possono; sta a noi deciderlo. La volontà è l’unico aspetto che non ha un suo contrario; infatti non volere altro non è che una volontà di non agire, di non scegliere. E’ da questo principio che dobbiamo partire per riconoscere che essa è il nucleo profondo dell’IO, la sua diretta espressione. Centrate l’identità sulla volontà e poi scegliete chi diventare, quale strada seguire“.