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Tesori terreni

di Massimo Gramellini - 27/09/2008

Diceva Gesù: «Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. Perché dove è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore». (Luca vv.33-34). Si è aperta in Inghilterra una gigantesca caccia al tesoro per scoprire dove si trovi il cuore della Chiesa anglicana. Al momento le notizie sono confuse.

Nei giorni scorsi era parso di rintracciarlo nelle omelie dei suoi predicatori, trasudanti sdegno per «i rapinatori della City e di Wall Street» e invocanti «il ritorno dell’etica nel mondo degli affari» (in effetti da qualche tempo l’etica si è assentata, e non solo dal mondo degli affari, sostituita dalla sua ombra: una presunzione di impunità diffusa fino alla strafottenza). Ma quando le ricerche del cuore anglicano sembravano a buon punto, è arrivata la replica dei «rapinatori».

Che si sono limitati a ricordare come la Chiesa di Canterbury avesse rovesciato una marea di sterline nei fondi «hedge»: gli investimenti più cinici, ma anche gli unici ad aver tratto profitto dalla crisi, dal momento che scommettono sulle disgrazie altrui. Ecco dove potrebbe trovarsi il cuore tanto agognato: all’ultimo piano di un grattacielo al di qua o al di là dell’Atlantico, nell’ufficio di qualche speculatore con il crocefisso alla parete e il pelo sullo stomaco. Da alcune ore i predicatori, stranamente, tacciono. La caccia al tesoro continua.